Finalmente il libro : "Caro cancro" ti scrivo
Il tempo sospeso della Pandemia, ha accentuato le emozioni in tutti noi. Rabbia, frustrazione, senso di impotenza ma anche desiderio di ripartenza, rinascita, energia, creando spunti per nuove idee e iniziative. La scrittura è sempre stata un punto forte della mia vita, un mezzo non solo di comunicazione ma di cura. Dalla medicina narrativa che utilizzo con i miei pazienti alle semplici pagine di un blog on line fino alla carta scritta a mano con i pensieri della sera. La scrittura è diventata una cura. E’ stato questo che mi ha spinto a ideare “Il caffè letterario...in rosa”, una iniziativa accolta subito dal Presidente dell’associazione LILT Dott. Alessandro Gava e da tutto il gruppo di volontari attivi della Delegazione Lilt di Castelfranco Veneto, di cui sono Responsabile.
Trecento parole sono bastate per ogni elaborato ricevuto da donne e uomini da tutte le regioni d’Italia, rielaborate da sette scrittori della castellana, me compresa, che voglio presentarvi subito. Abbiamo provato a trasformare ogni racconto in un piccolo capolavoro del cuore, rispettando le emozioni e accogliendo le correzioni restituite dalle persone stesse. Abbiamo unito le forze, come spesso accade nei percorsi di malattia e ne è nato questo libro. Strumento di forza contagiosa, vuole essere un piccolo tesoro della nostra associazione. Il ricavato sarà interamente devoluto alla LILT per i progetti e le iniziative della nostra provincia di Treviso. Oltre che a tutti i colleghi scrittori collaboratori, Cristiano, Giancarlo, Alessandro, Claudia, Walter e Thomas, a Fernanda della segreteria LILT che ha scremato tutte le mail, alle volontarie e ai volontari che rispondono sempre alle telefonate e ai bisogni dei pazienti, un ringraziamento particolare va all’editore scrittore Andrea Tralli di Panda Edizioni, per averci dedicato il suo prezioso tempo ed aver creato questo capolavoro castellano.
Dott.ssa Fanni Guidolin Responsabile Delegazione LILT di Castelfranco Veneto
Il libro verrà presentato Venerdì 15 ottobre 2021 ore 20.30 presso Il Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Per prenotazione del posto, scrivere mail a prenotazioni.liltcastelfranco@gmail.com
I proventi della vendita del libro saranno interamente devoluti alla LILT per la realizzazione di iniziative in ambito oncologico.
Si ringrazia Gianluca Mancuso Artista, Attore e Interprete che ci allieterà con una esperienza sensoriale.
Dopo aver vissuto l’esperienza di un tumore, mettere sulla carta i propri pensieri, le proprie paure, le proprie speranze ci consente di riflettere su quello che ci sta accadendo e di esprimere il nostro mondo interiore. Ci permette di riconsiderare i legami, le relazioni e gli affetti che siamo stati in grado di costruire affidando all’inchiostro il nostro modo di osservare il mondo, un mondo che continua a girare anche se noi siamo fermi a riflettere su come far fronte a questo terremoto che è arrivato a sconvolgere la nostra esistenza. Quando si deve lottare contro un tumore non ci sono vincitori e vinti, non ci sono guerrieri e codardi, ci sono solo persone che con le risorse, con le esperienze e con i valori che sono state in grado di accumulare, cercano di superare una prova a cui non si è mai preparati. Ci sono persone che vivono il percorso della malattia e della cura come una opportunità per riconsiderare le priorità della propria vita e riescono a modificare i propri ritmi, riappropriandosi del tempo da dedicare alle passioni e alle relazioni più gratificanti, ma ci sono anche persone che vogliono continuare la loro vita frenetica, per non sentirsi e/o non essere considerati malati. Ho conosciuto persone che considerano la malattia una punizione che devono scontare e cercano di capire in cosa hanno sbagliato e persone che “utilizzano” il loro tumore per attirare l’attenzione e occupare un posto centrale in una famiglia in cui si sentivano ai margini. In questo volumetto sono state raccolte tante voci, tante esperienze che illustrano come ogni individuo sia unico e utilizzi modalità diverse per affrontare le prove della vita. In tanti anni di professione ho avuto l’opportunità di ascoltare tante storie e osservare il comportamento di tante persone, e mi sono reso conto che comprendere le emozioni di chi ci sta di fronte ci consente di dare una risposta più adeguata alle aspettative di quella persona , di prendersene cura come individuo e non solo come caso clinico.