DUE INCONTRI SULL'INCONTINENZA
Continua la campagna sociale di informazione sull'Incontinenza nel nostro territorio trevigiano con due incontri organizzati dall'associazione Incontinenti e Stomizzati di Castelfranco Veneto e Montebelluna (in provincia di Treviso, Presidente dott. G. Pesce) con A.I.S.VE., Associazione Incontinenti e Stomizzati Regione Veneto, capitanata da Antonella Trolese. Una patologia che colpisce milioni di italiani e i cui dati sono sottostimati a causa dell'imbarazzo, del timore e della paura che si celano dietro a questo problema e nel riferirlo al medico di famiglia.
Primo anello della Rete Regionale dei Centri per l'incontinenza, il medico di famiglia dovrebbe intercettare il problema e aiutare l'assistito a capirne la causa, percorrendo un eventuale studio diagnostico e la cura laddove possibile.
Il medico di famiglia e' colui che prescrive al suo paziente la fornitura di assorbenti e pannolini in caso di incontinenza stabilizzata e il decisore della eventuale terapia comportamentale.
La terapia comportamentale potrebbe essere anche suggerita da una infermiera specialista nella riabilitazione dell'incontinenza e prevede, una serie di variazioni sulle abitudini comportamentali quotidiane scorrette che vanno dalla errata assunzione dei liquidi, al modo in cui si effettua l'igiene intima, dal tipo di assorbenti usati alla gestione della stititchezza, dal peso forma all'attività fisica adattata all'età. Fino all'utilizzo di semplici strumenti reperibili in sanitaria o in internet per "rinforzare" la muscolatura pelvica. Ma anche correzioni sul modo di sedersi sul wc, o di mingere (in piedi o seduto se un uomo). Con l'utilizzo di disegni, plastici o schemi da fornire al paziente, l'infermiera specialista può fare molto, e diventa il primo step utile e propedeutico al percorso riabilitativo vero e proprio. Sarà il fisiatra, in caso di incontinenza riabilitabile attraverso un percorso strutturato, a prendersi in carico il paziente, o il medico urologo o proctologo, se trattasi di una incontinenza da correggere chirurgicamente.
Ci sono donne giovani o dopo la menopausa che usano salvaslip durante l'attività in palestra, le camminate con le amiche o per "abitudine", per paura di perdere gocce di urina o di sporcare anche solo di poche tracce di feci, lo slip. Viene definita incontinenza anche questa, pur con il naso storto, perchè il pudore impedisce di definirsi "incontinente". Lo stigma sembra appartenere solamente agli anziani allettati avvolti fino al collo da fluff assorbente e nylon protettivo, che ormai è come un vestito per alcuni ospedalizzati.
Con questi due incontri, si descriverà non solo la modalità di accesso alla Rete dei Centri per l'Incontinenza della nostra provincia, ma anche le diverse tipologie di incontinenza, e verranno forniti semplici e utili consigli da mettere subito in pratica.
Se si potesse cominciare prima avremmo risolto molti problemi. Significherebbe entrare nelle scuole ed educare le giovani ragazze (e i ragazzi) a riconoscere i segnali di un pavimento pelvico disfunzionale o a rischio. Prendere coscienza del ruolo delle iperpressioni addominali e avere la possibilità di chiedere senza imbarazzo, quando ancora il problema non c'è.
Concluderemo gli incontri parlando anche di questo.
Vi aspettiamo:
Venerdì 17 Settembre ore 20.30 presso Centro Culturale Due Mulini a Castelfranco Veneto (Tv) in Via Marsala 1/a e
Sabato 18 Settembre ore 9.30 presso Biblioteca di Montebelluna (Tv) in Via Largo Dieci Martiri 1