Le fiduciarie in un tempo sospeso

Reggeva in mano un sacchettino in raso bianco. All'estremità, un nastrino rosso legato a fiocco mi incuriosiva. Sotto alla mascherina leggevo due occhi tristi, scoraggiati, ma non perdenti. 

Laura Farinea, psicologa, devota e appassionata al suo lavoro, offre il suo supporto a tutte le donne che subiscono l'asportazione di tutto o di una parte del seno. E' una figura esemplare e centrale nella nostra associazione LILT. Coordina e dirige anche parte dei volontari liberi professionisti che mettono le loro competenze al servizio dei malati, mantenendo il trait d'union tra il reparto e l'associazione stessa.

E' stata una delle fondatrici della Lega Italiana Lotta ai Tumori e, nonostante l'atroce sofferenza che si porta nel petto per la perdita del suo amato, trovava ieri la forza per dirmi quanto importante fosse per lei, sentirsi utile per qualcun altro.  Mi raccontava ad esempio, dell'importanza di un semplice oggetto, come una coppetta imbottita, da infilare sotto al reggiseno per ridare una dignità alla donna mutilata. Mi descriveva gli occhi lucidi delle donne alle quali si regalava quel sacchettino, il modo in cui la mano si tendeva e la paura. Paura di toccare qualcosa di nuovo, e di non trovare più se stesse. Paura della solitudine di una casa piena di specchi, dove fare i conti con la nuova realtà, una volta tornate a casa. Paura di morire troppo presto. Allora era in quel momento che, la collaborazione con le "fiduciarie", (donne operate e guarite dal cancro al seno), poteva spontaneamente trovare uno spazio fuori dai soliti codici e protocolli. Le fiduciarie portavano direttamente in reparto, al letto della paziente, il loro grande supporto, ora ostacolato dalla pandemia. Presenze concrete, assolute, con le loro parole ricche di significato, o angeli in corsia, magari solo di passaggio, ma con le braccia sempre aperte. 

Ora è un dramma.  

A causa dell'emergenza Covid tutta l'organizzazione di aiuto viene terribilmente a mancare. Dai gruppi di sostegno alle iniziative di condivisione, dalla ginnastica di gruppo agli incontri culturali. Tutto è congelato nel terribile caos che stiamo vivendo. Covid, positivi, polmonite, tamponi, negativi... non si parla d'altro. Stiamo davvero perdendo il filo dell'esistenza. 

Ma il male cammina. Il cancro non risparmia le donne. Nemmeno se prima di lui arrivasse il Covid a catturarle. Il cancro va, spietato. Si insinua nella parte più profonda e intima di una donna. Dilania e destruttura anche il carattere più forte e decide chi far vincere. La gara di sempre a chi è la più bella del reame diventa spietata, globale, e genera ansie e paure in un momento in cui avresti solo bisogno di certezze e di supporto. 

Speriamo finisca presto tutto questo. Perchè le donne continuano ad essere vittime e sole. 

Per fortuna che c'è Laura, che nel suo piccolo fa grandi cose per loro in questa umanità sfaccettata ma vera. Dove anche se il contatto manca , il cuore sa arrivare. 

Fanni Guidolin Responsabile Delegazione LILT di Castelfranco Veneto 




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