Le cicatrici

Ho trovato uno studio scientifico sulle cicatrici davvero interessante. 

Gli autori hanno cercato di sottolineare l'effettiva necessità di una corretta diagnosi di cicatrici ipertrofiche, che differiscono dalla cicatrizzazione cheloide, quest'ultima molto più difficile da trattare.

Negli ultimi anni, una maggiore comprensione dei meccanismi molecolari e biologici coinvolti nella formazione delle cicatrici ipertrofiche ha consentito lo sviluppo di più opzioni terapeutiche per queste lesioni. Rimangono comunque molto difficili da gestire e non esiste un regime di trattamento universalmente accettato o una letteratura basata sull'evidenza per guidare la loro gestione. 

Il trattamento inizia educando il paziente sul processo cicatriziale che deve essere personalizzato, a seconda della distribuzione, dimensione, spessore e consistenza delle lesioni e dell'infiammazione associata. Il medico dovrebbe selezionare il medicamento più appropriato in base al paziente e alle linee guida per questi segni. Il trattamento non chirurgico sembra essere l'opzione migliore. 

Attualmente, il gel di silicone o un foglio di silicone rimane la modalità più accettata per il trattamento e la prevenzione delle cicatrici ipertrofiche, ma in molti casi ci sono indicazioni specifiche per diversi tipi di approccio, come combinazioni di iniezioni di corticosteroidi e gel di estratto di cipolla; bleomicina e persino un intervento chirurgico in caso di contratture associate alla cicatrice, principalmente nelle ustioni. 

Ci sono prove che suggeriscono che una maggiore tensione meccanica può avviare la formazione di cicatrici ipertrofiche. Ad esempio frequenti accessi di tosse, sforzi addominali, mobilizzazione scorretta nel post operatorio, mancato utilizzo della ventriera addominale.

Negli ultimi tempi l'utilizzo del taping (nastri adesivi elastici) lunghi 100 mm e larghi 10 mm  applicati perpendicolarmente alla ferita suturata, in parallelo senza sovrapposizioni, prima della medicazione cambiati una volta alla settimana lo stesso giorno ha dimostrato la riduzione della larghezza della cicatrice mediana di un 1 mm, il che, sebbene statisticamente significativo, è stato ritenuto non clinicamente rilevante. Tuttavia nei maschi la riduzione è stata anche di 3 mm, probabilmente perché gli uomini sottopongono il busto a maggiore tensione e allungamento. 

È noto anche che l'infiammazione contribuisce alla formazione di cicatrici ipertrofiche e ogni tentativo di ridurre al minimo la risposta infiammatoria dovrebbe essere effettuato accertando un intervento chirurgico pulito e una buona cura delle ferite per prevenire l'infezione in seguito. 

Ci sono prove che il trattamento non chirurgico di maggior successo di una cicatrice ipertrofica o cheloide si ottiene quando la cicatrice è immatura e l'epitelio sovrastante è intatto. Sembra che il meccanismo d'azione del silicone riduca la disidratazione della ferita.  Questa evidenza suggerisce che lo strato corneo funge da serbatoio d'acqua, con il fluido che si accumula sotto il gel o la crema. L'idratazione sembra quindi essere la principale modalità di azione dei siliconici e una maggiore idratazione della pelle aumenta l'attività capillare e la deposizione di collagene. 



Bibliografia: 



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