I vapori vaginali
I vapori vaginali sono una pratica che sta incuriosendo molte donne.
Non vi sono fondamenti scientifici circa la loro effettiva efficacia, si sta attingendo dalla tradizione antica in uso presso alcuni popoli (addirittura dai Maya), però le testimonianze di coloro che ne fanno uso sono molto positive, ne parliamo quindi in chiave del tutto empirica.
I bagni di vapore vaginali consistono nel portare ad ebollizione dell’acqua nella quale vengono versate delle erbe officiali: i vapori sprigionati devono entrare in contatto con le parti intime per almeno mezz’ora. Le tecniche per effettuare questa forma di suffumigi è lasciata all’estro e alla praticità del momento: sedie preposte con un buco centrale, sotto le quali posizionare la pentola di acqua bollente, o l’adattamento dei sanitari del bagno. L’importante è predisporre una “camera che contenga il vapore” con una coperta o un grande asciugamano, che aiutino a concentrare il vapore senza dispersione. Queste pratiche sono consigliate alla sera, prima di coricarsi, almeno tre volte a settimana, prima dell’inizio del ciclo mestruale.
Quali benefici effettivamente apportano gli effluvi delle erbe officinali utilizzate?
Da una dilatazione dei vasi sanguigni con miglioramento della circolazione all'ossigenazione della muscolatura pelvica; dal rilassamento della muscolatura pelvica e delle eventuali contrazioni delle pareti vaginali all'effetto calmante e lenitivo di pelle e mucose.
I bagni di vapore per la vagina vengono consigliati anche dopo il parto, per la loro azione rigenerante.
Quali sono le erbe più indicate per animare i bagni di vapore vaginali?
Calendula: i fiori di calendula possiedono proprietà antinfiammatorie, riepitelizzanti, antimicrobiche, emmenagoghe, utili in caso di amenorrea, dismenorrea, infiammazioni.
Basilico: le foglie e le sommità fiorite del basilico possiedono proprietà tonico-adattogene, antinfiammatorie, emollienti, antibatteriche, utili in caso di stress, astenia, basse difese immunitarie, infiammazioni, contrazioni.
Achillea: le sommità fiorite dell’achillea possiedono proprietà antinfiammatorie, astringenti, emostatiche, antiemorroidarie, utili in caso di menorragia, dolori mestruali, emorroidi, varici, infiammazione delle mucose.
Rosmarino: le foglie di rosmarino possiedono proprietà spasmolitiche, diuretiche, stimolanti della circolazione, antiossidanti, utili in caso di disturbi circolatori, ipotensione, astenia, crampi.
Piantaggine: le foglie di piantaggine possiedono proprietà emollienti, antinfiammatorie, antibatteriche, astringenti e cicatrizzanti, utili in caso di infiammazioni, infezioni, piccole lesioni.
Artemisia: le sommità fiorite dell’artemisia possiedono proprietà tonificanti, emmenagoghe, antimicrobiche, vermifughe, utili in caso di amenorrea, dismenorrea, infiammazione.
Il vapore è da sempre simbolo di purificazione, nello specifico rappresenta una pratica che apporta purificazione a una parte sacra della sfera femminile, luogo deputato alla creazione, terreno di fertilità e di rinnovamento. I vapori con erbe balsamiche officinali apportano un messaggio di rigenerazione, di benessere, di riossigenazione dei tessuti, nutrono e tonificano la zona pelvica. Ma attenzione alle eventuali allergie, alla temperatura del vapore che potrebbe ustionare le mucose e ad infezioni vaginali presenti. In ogni caso, meglio chiedere sempre consiglio ad una terapista perineale o al vostro medico.
articolo tratto dal web cure-naturali.it