Dimmi cosa provi e ti dirò chi sei

Hanno risposto in tanti ieri, alla vista di questa foto. La domanda era chiara. Dimmi cosa provi e ti dirò chi sei. 
Ho voluto aspettare a rispondere a tutti, per capire come fossero le opinioni. 
Se potessi fare un grafico, direi che il 50% vede la stomia come una salvezza, l'altra metà come una condanna. C'è chi la accetta e chi la odia. Chi la desidera dopo che gli viene tolta, e chi la maltratta, non dedicandole nemmeno uno sguardo. Ci vuole TEMPO. E ognuno ha i suoi tempi di accettazione. Solitamente parliamo di tre o quattro mesi, qualcuno non la accetta nemmeno dopo un anno ma sono davvero pochi. E' una sorta di elaborazione di un lutto che deve attraversare tutte le fasi. Non si può esigere troppo da se stessi. 
I sentimenti e le emozioni che sono emerse dal mio sondaggio, e che sono la parte più interessante del mio lavoro, sono estremamente soggettive e degne di rispetto. 
Innanzitutto, molta differenza la fa il motivo per cui viene confezionata una stomia. Ma il peso importante al giudizio lo danno il nostro bagaglio di esperienze e di dolore, la presenza di un sostegno, il susseguirsi di complicanze e la somma ad altri problemi familiari. 
"Incute timore, ansia", dicono Simone, Stefanino e Carla. Quello stato d'animo ansioso o sospettoso di chi considera la stomia come evento dannoso, doloroso o comunque spiacevole. Il timore azzera la speranza e aumenta il terrore della morte. Se però i pensieri correnti sono sotto controllo, sono quelli futuri non ancora formati. La mente è uno strumento meraviglioso. I pensieri positivi che vi sforzerete di scegliere, daranno luogo a nuove esperienze che vivrete. E se credete fermamente che sia  difficile cambiare un'abitudine, questo pensiero elaborato si avvererà. 
Posso solo consigliare a Simone di Parlare con Elisa e Maria, che ringraziano la loro stomia, o con Daniela e Celeste, che danno alla vita il senso vero di un'esistenza che prescinde da un sacchetto. "Se siamo vive, siamo felici".
Nella vita ci sono troppe cose che diamo per scontate e che non lo sono affatto. Ce ne accorgeremmo se le perdessimo. Ma non c'è alcun bisogno di arrivare ad una punizione tanto severa per diventare consapevoli di tutta la grazia che c'è nella vita. Pensiamoci. 
Ma Lidia non la vuole proprio la stomia, nemmeno vedere. Non accetta questo cambiamento. Tutti vorremmo che la nostra vita fosse più bella e più facile, ma in verità noi stessi non vogliamo subire trasformazioni. Mi sento di consigliare di provare a fare le pulizie di casa e a ripetere la metafora nella propria mente. Pulite la mente e ripetetevi "io voglio stare bene". 
La accetta con serenità Elisabetta. Interpreto la serenità come assenza di turbamento, come limpida armonia anche spirituale se vogliamo. Ciò non significa non essere obiettivi, ma vivere un periodo della propria vita particolarmente buono anche in altri ambiti. Rassegnarsi, scrive Giovanna, è stata la sua unica opzione. E' un sentimento "virtuoso" la rassegnazione, di chi si adegua ma consapevolmente ad uno stato di dolore o di sventura. L'ha accettata come "ennesima batosta" scrive Giacinta. "Batosta accettata" sembra quasi un ossimoro. Che turbolenza nel suo animo. Ma il secondo azzera il primo, e allora la batosta diventa una pacchetta meno dolorosa. Bravissima.
Il senso di gratitudine e riconoscenza alla stomia lo danno Enrica, Chiara, Celeste e Veronica. Stomia che ha tramutato le loro vite già martoriate da una malattia cronica in vita accettabile. Anche Giovanni è andato in meglio dopo la stomia.  Percorsi difficili sia prima che durante, che "solo chi ci è passato può capire", afferma Tiziana. 
Avrebbero da insegnare queste persone. Il dolore sembra disegnato nei loro corpi ma ripassato poi da colori vivaci. Hanno un'inesauribile potenza legata ad una chiara consapevolezza. Come prima non si andava avanti. Hanno sperimentato quella che definisco affinità elettiva con il medico e l'enterostomista, nel progresso delle proprie forze si sono fidati. Grazie.
La sofferenza punge ancora l'anima di Viola, la stomia non è la stessa amica di Mario o di Erika, che le ha dato il nome di Bionica. 
Abbiamo tutti un comprensibile desiderio che gli eventi negativi non ci colpiscano o non accadano nel mondo o a noi. Ma è proprio questo desiderio o questa pretesa che genera le nostre peggiori paure e insicurezze. Perchè dentro di noi sappiamo che questo è impossibile e lottiamo per qualcosa che non può esistere. Una cosa che ci aiuterebbe è l'accettazione del principio di tutti gli opposti. L'accettazione di ciò che crea libertà e sicurezza. Cosa vi crea libertà e sicurezza?
E ancora Rabbia, dolore, scrive Alessandra, con la ferita sul cuore che sembra non rimarginarsi mai. Amore misto ad odio, sentimenti opposti per Stefania, che ha gestito la stomia del padre. Contrastanti anche la tristezza e la gioia di Lisa, opposti che si attraggono e appartengono alla stessa immensa storia personale. Con profonda umanità vorrei potervi aiutare a cancellare l'odio e la tristezza.
Fino a oggi sappiamo che i pensieri negativi, vittimismo o depressione, pur non avendo alcuna consistenza materiale, creano risposte ormonali e tossine nel corpo, e sono in grado di farlo ammalare, o ammalare di nuovo. Pensateci, e fate prevalere l'amore e la gioia se riuscite.
C'è chi la stomia non ce l'ha più e la rimpiange con tutto se stesso, come Giuliano. Chissà quanti penseranno che è pazzo. E' sicuramente sincero. Una sincerità disarmante la sua, quasi paradossale. Ma come, nessuno lo vorrebbe un sacchetto sulla pancia se è temporaneo, e tu lo rimpiangi? 
E' in bilico Giuliano, tra il fare e il non fare. Lui ci è passato nel prima e nel dopo. E sceglierebbe il prima, subito. Gli fa onore la sua sincerità, fondamento dell'amicizia e della purezza nei rapporti. 
Concludo con un suggerimento personale che mi viene da una profonda esperienza di dolore. 
Almeno una volta al giorno mi siedo con le braccia allargate e affermo: l'universo mi può donare solo ciò che è presente nella mia consapevolezza, che sono SEMPRE in grado di ampliare. 
Funziona come una carica cosmica, ve l'assicuro. Leggete il più possibile per espandere la consapevolezza di come funziona la mente umana. E' però un lavoro che dura una vita. Più impari e più sai. Più riesci a sperimentare anche i sentimenti positivi e più sorprendente diventerà la tua vita. 
Elisabetta, Veronica, Celeste, Enrica, Erika  e tanti altri come me, lo hanno capito. 

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