Quel rotolo di carta per il "concetto a posteriori"
Non c'era un uovo di gallina neanche a farlo apposta. Manco una scatoletta da quattro, di quelle di galline cresciute in batteria, pompate di luci e colori e semi vari per farne produrre tante, col tuorlo traslucido e chiaro, grosse come uova di Pasqua. Ieri al supermercato mancavano pure la farina e il latte. Pazienza, vorrà dire che alla fine di questa emergenza sanitaria a forza di mangiare torte e pan cakes avremo forse qualche problema nuovo da curare. Ma ciò di cui non mi capacito è che anche lo scaffale della carta igienica era stato svuotato. Carta igienica? Ne sarebbe orgoglioso e fiero l'americano inventore Gayetty, che nel 1850 spopolò con quei foglietti di carta inscatolati. Ma ci guardano basiti molti popoli del mondo che non la usano affatto.
Non dico che dobbiamo tonare indietro come gli antichi egiziani, che si pulivano il sedere con la sabbia cristallina e mille oli profumati ma rivalutare la saponetta si. Quel mattoncino composto da sale sodico o potassico unito a glicerina che si può anche fabbricare in casa.
Dunque ho dovuto allungarmi come una biscia fino al fondo dello scaffale per recuperare l'ultimo quartetto di rotoli. A me a casa mancavano davvero! Non era consona la posizione ma capivo che al layout del supermercato ci aveva pensato uno spilungone di due metri sicuramente.
Il signore impanicato, dietro di me, stava rigorosamente ad un metro e mezzo di distanza e aveva capito che era finita. Dovevate vedere i suoi occhi. Già me lo immaginavo a casa sua, a pulirsi con il rotolo di cartone, l'unico rimasto sul portarotoli accanto al wc ancora reduce dalla furia di un intestino poco clemente. Quasi quasi glielo dicevo che in campeggio da ragazza, usavamo le foglie del bosco! Di una tale freschezza guarda! E se mettessimo un limite anche al numero degli strappi possibili ad ogni seduta? Giusto per non finire tutto il rotolo in due volte intendo, e per contribuire a salvare il mondo dalla moria di quei poveri alberi destinati ad essere buttati in un cesso. Capite ? In un cesso!
Lo dicono anche gli studi. Lavarsi bene con acqua e sapone il "concetto a posteriori" dopo ogni defecazione, riduce le infezioni vaginali e urinarie nella donna. Ci volevamo noi a fare da cavia per dimostrarlo. Agli uomini va bene anche stavolta.
Non discuto sul fatto che la carta igienica abbia salvato la vita a molti miei pazienti. Accorgendosi in tempo che quelle goccioline di sangue sulla carta preannunciavano qualcosa di brutto, si sono recati dallo specialista. Molti mi raccontano che tutto è partito proprio da lì. Pulire, osservare, ripulire e ri osservare. Quanto sangue? Una goccia?, Due gocce? Tre gocce? Tanto come una tazzina da caffè? O da tè? Una semplice striscia chiara o scura? Con dolore o senza?. Ma la carta era bianca o rosa? Con i disegni o senza ? Era carta secca che ha grattato o morbida ? E' prevenzione guardare la carta.
E' una buona abitudine, aggiungo io.
E allora si che servono quei rotoli.
Mi dispiace signore, ma il quartetto lo piglio io.