Incontinenza, un tabù da superare

“All’inizio speravo fosse solo un episodio. Ma, con il passare dei mesi, mi sono accorta che non era così. Succedeva quando ridevo o tossivo". Scrive Marta, 45 anni, notaio a Venezia. "Ho iniziato ad avere delle perdite dopo la mia prima gravidanza. Mi sentivo limitata, impotente e uscivo di casa il meno possibile. La toilette era una tappa fissa, anche quando non ne avevo bisogno. Per non parlare della mia vita sessuale. Compromessa!". 
Ma Anna non è la sola ad avere questo disagio. Quando una donna vive un cambiamento importante come il passaggio a un’età più matura o l’uscita dal nido dei propri figli, una separazione di coppia o grossi problemi economici, può avvertire la sensazione di perdere il controllo di sé e la percezione della propria femminilità. L'importante è parlarne. Infatti, molte delle donne che soffrono di incontinenza non hanno il coraggio di rivolgersi tempestivamente ad un esperto. È un problema più comune di quello che si pensi e che si può risolvere con adeguate terapie di riabilitazione. E la diagnosi precoce è fondamentale: parlatene quanto prima con un esperto. Nei giorni precedenti la visita, inoltre, tenete un diario dove annoterete l’ora di ogni minzione, la quantità e la causa scatenante la perdita. Può darsi sia un colpo di tosse, uno starnuto o una corsetta o mentre mettete le mani nell’acqua fredda. La descrizione servirà a valutare la terapia più adatta. 
Nel frattempo ponete attenzione anche alla protezione da utilizzare che è importante per prevenire fastidiose irritazioni cutanee.
Scegliete quella che più si adatta al vostro tipo di perdita, alle forme del vostro perineo e al vostro tipo di cute. 

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