Aiutiamoli a non annoiarsi
In questo periodo che stravolge la vita di tutti gli esseri umani, ognuno di noi dà un grande contributo all’umanità rimanendo in casa. Le scuole sono chiuse e i nostri figli a casa.
Durante l’adolescenza il mondo interiore e quello esterno sono in continuo cambiamento. Gli adolescenti che vivono la noia sono molti di più di quanto si possa immaginare. E rischiano così di trascorrere pomeriggi o intere giornate sul letto o sul divano davanti alla televisione o ai tablets navigando senza meta sul web e tra i social networks. Inizia così la dottoressa De Gioia nel suo blog.
Da madre, ci ho riflettuto e mi sento di scrivervi anch’io.
Credo che dobbiamo cercare di monitorare e di osservare le sensazioni dei nostri figli in questi giorni. Riconoscere i sintomi della noia e della demotivazione è un modo per evitare che essi sfocino in un senso di solitudine e di abbandono che porterebbe i ragazzi a cercare vie di fuga alternative, per distrarsi, per rompere gli schemi, per evadere dalla noiosa quotidianità.
Come scrive Gramellini c’è un virus nell’aria che non se ne andrà tanto in fretta, come quell’altro, che è l’incomunicabilità tra gli esseri umani; ma io aggiungo l’incomunicabilità tra molti genitori e i loro figli adolescenti. Dieci secondi di attenzione nell’ascoltare fino in fondo le frasi dei nostri figli potrebbero bastare senza troppa fatica. Servirebbe un vaccino anche qui, ma nell’attesa potremmo dedicarci alla lettura di qualche libro o articolo di qualcuno che queste cose le ha scritte prima e meglio di noi.
Noi, sicuramente, non potremo esimerci dal non compiere errori. Ma quando si ha a che fare con qualche errore, potrebbe essere assai utile fermarsi a pensare, stupirsi e riflettere, come insegna Pino Donghi nel suo ultimo libro, cioè provare a capire come e perchè quello sbaglio comunicativo si sia prodotto.
Tra scoperte e inquietudini a volte facciamo finta di non vedere, di non ascoltare, ma soprattutto di non sentire quel dolore e quell’amarezza che ci viene da dentro quando nostro figlio non è sulla strada giusta.
Allora anche il coronavirus ci dà la possibilità di avere del tempo in più. Occasione preziosa per crescere insieme ai nostri figli stando loro accanto. Non sprechiamola. Potrebbe trattarsi di una vera rivoluzione, di un cambiamento epocale. In meglio. Potrebbe accadere che non saranno più gli stessi.
Cosa dire ai figli? Vi lascio i miei piccoli consigli...
Caro figlio, impara qualcosa di nuovo all’interno dei tuoi interessi, qualcosa di marginale non di sostanziale. Un hobby che hai sempre pensato ma rimandato ad esempio. Ecco sfrutta internet per questo.
Figlio mio, prova a cambiare leggermente la tua routine, ad esempio la marca della bibita, l’orario della tua sveglia, i piccoli cambiamenti aprono nuovi punti di vista.
E poi leggi le biografie di cinque personaggi che tu ammiri (cantanti, attori, personaggi storici, scienziati, ecc) scoprirai che anche loro hanno avuto dei momenti di noia o di sconfitta e hanno trovato il modo per inventarsi o re-inventarsi.
E se non ne vuoi sapere di tutto ciò, allora da seduto nota gli oggetti che ti circondano, che appartengono alla tua vita e pensa alla storia e alle emozioni che essi suscitano in te. Potrebbero portarti a pensare ad una meta importante, entusiasmante.