Relazioni autentiche per i pazienti stomizzati
Fin da quando ero all’università sognavo di portare la medicina narrativa fuori dall’aula accademica. Oggi, a 45 anni, assisto i pazienti stomizzati anche con questa terapia.
In che modo la medicina narrativa aiuta i pazienti? Il raccontarsi, li incoraggia a esprimere anche delle domande sulla loro esistenza e sulla loro malattia: cosa facciamo qui? Che senso ha soffrire?. Ecco che la narrazione diventa una bussola per accettare il dolore, il cancro soprattutto. Il mio lavoro si svolge basandosi principalmente sull’ascolto. Nello stesso tempo prendo appunti, parole chiave, traduco il linguaggio non verbale. Insieme alla psicologa Dottoressa Caterina Bertelli che è anche psicoterapeuta, teniamo degli incontri di gruppo che aiutano i pazienti ad aprirsi. A chi lo desidera proponiamo colloqui ambulatoriali individuali stimolando a sondare paure e punti di forza.
Mi interessano la vita che ognuno conduceva prima di essere ricoverato, i rapporti sociali e familiari, le relazioni autentiche. Spessissimo il paziente si chiede perché la vita l’abbia messo alla prova. Difficilmente vede la guarigione e in questo il mio lavoro è di Aiutarlo a non crollare. Il paziente non è fatto solo di carne, ossa e organi da aggiustare o da togliere, ci sono spiritualità, emozioni, sentimenti, il
Vissuto, il presente e il passato e il futuro incerto. Ci sono figli, mogli, mariti, e amanti che nella malattia scappano o si fanno più vicini. La figura dell’enterostomista è stata da poche settimane formalizzata e riconosciuta nell’azienda sanitaria in cui lavoro (Ulss2 Marca Trevigiana). Auspichiamo che ciò avvenga per tutti gli enterostomisti italiani costretti a dividersi tra il reparto, il turno e l’ambulatorio stomie. Infermieri di grande umanità e competenza, risorsa dal valore inestimabile relegati ad un tempo solo marginale per lo stomizzato.
Riguardo alla medicina narrativa, che richiede tanto tempo, siamo ovviamente pochi in Italia ad adottare questa tecnica ma con orgoglio vi presento chi lo fa, un’enterostomista di fama nazionale Caterina Schirò, operante a Roma con grande passione per i pazienti stomizzati. Caterina è un’amica, una donna per me ispiratrice, fonte di cultura e professionalità . Ha adottato la medicina narrativa con i suoi pazienti con risultati incredibili.
Sara’ che porta lo stesso nome della nostra magnifica psicologa, sarà che attraverso i social siamo state sempre in amichevole contatto. Sarà che abbiamo potuto abbracciarci a Roma mercoledì scorso. Io la adoro.
Ce ne fossero di Caterine !