28 Giugno 2019: Apre il centro di terzo livello dell'incontinenza al Cà Foncello

Lo ha garantito il Direttore Generale dell'Ulss2 Marca Trevigiana Dott. Benazzi sabato 4 Maggio, durante il terzo congresso regionale AISVE (incontinenti e stomizzati Veneto) a Conegliano, quale notizia di apertura del congresso stesso. 
Notevole lo stupore dei presenti, pazienti di molte associazioni che attendono da mesi la realizzazione del centro. Finalmente l'Ulss2 vanterà di questo fiore all'occhiello della Marca Trevigiana, un centro a tutto tondo, per il paziente stomizzato e incontinente gestito da quattro enterostomisti riabilitatori perineali a tempo pieno e coordinati dal Dott. G. Santoro, referente unico del progetto incontinenza. 
Un'equipe multidisciplinare ad alto livello, spiega Santoro, composta da una fisiatra dedicata, un ginecologo e un urologo nonchè da una psicologa, stazionerà negli ambulatori previsti al piano terra del nosocomio Cà Foncello. Impressionante il progetto architettonico realizzato senza costi aggiuntivi per l'ulss2. "Un work in progress iso risorse", aggiunge il coordinatore. Il via ai lavori di ristrutturazione dei locali è previsto per il 13 maggio, mentre nella giornata nazionale dell'incontinenza, ricorrente il 28 giugno, si taglierà il nastro, conferma Benazzi. 
Soddisfatti il presidente ISAVICO (incontinenti e stomizzati Vittorio Veneto e Conegliano), Silvano Padovan, organizzatore del terzo congresso regionale con il presidente regionale AISVE Attilio Reginato e il presidente Marco Torresan, dell'associazione padovana APIS ma attivissimo anche nel trevigiano, in ATIS. Le quasi 1500 firme raccolte tra i cittadini informati del progetto, hanno accelerato i tempi di realizzazione di quello che sarà l'apripista della legge regionale n.1874 del 22/11/2017. Tale decreto prevede che siano istituiti nella Regione Veneto 5 centri di riferimento per l'incontinenza con personale dedicato anche per gli interventi chirurgici di correzione del problema che affligge più di 430.000 persone nella nostra regione. Il segnale d'allarme ce lo hanno dato i dati numerici per la spesa per i presidi per assorbenza, che rasenta i 36 milioni di euro l'anno nel solo Veneto. Non servono spiegazioni aggiuntive, bisogna partire al più presto. Di fronte ad uno scenario di tale imponenza, Treviso darà per prima le risposte ai bisogni dei cittadini, fiera di questa pietra fondante. 

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