Uomini con stipsi cronica ed emozioni represse
Il signore con la stipsi cronica di antica comparsa è preparatissimo e sa tutto sull’argomento. Ha girato tutti i proctologi della provincia. Ha eseguito rettoscopie, colonscopie, idrocolonterapia, rx di transito, defecografia, eco anorettale, manometria anorettale, risonanze magnetiche. Ricorda a memoria ogni singolo risultato di tutti gli accertamenti fatti. Fibre, farmaci, lassativi osmolari non hanno mai avuto successo su di lui. Se non utilizza un clistere al giorno può stare anche intere settimane senza evacuare e necessita di manovre interne ed esterne per completare lo svuotamento rettale. I dilatatori anali utilizzati per rilassare la muscolatura il più delle volte non servono a nulla.
In passato ha anche intrapreso una terapia psicologica, a volte psichiatrica.
E' questo l'identikit dell'uomo che decide di trattare i suoi disturbi intestinali, nello specifico, la stipsi, dopo molti anni di tentativi falliti.
Spesso trattasi di una persona attiva, sportiva. Restia ai cambiamenti e alle modifiche comportamentali.
Riabilitare questa tipologia di paziente mette in discussione anche la più esperta terapista perineale.
Poi si trova la chiave.
La chiave per aprire quella porta.
Quella del suo intimo mondo, per poterci entrare di soppiatto, come un gatto.
Spesso il paziente che soffre di stipsi cronica riesce a piangere in un ambulatorio. Non lo fa in nessun altro posto. Ma è come se si liberasse di qualcosa e quel qualcosa magicamente crea un cambiamento.
Un pianto di sfogo con fiumi di parole gettati addosso ad una terapista incredula potrebbe risolvere la stipsi. Un passato sconvolgente, una realtà fino a prima nascosta, una paura mai dichiarata, sciolgono la matassa.
In molte disfunzioni perineali il vero segno è psicologico e si chiama paura.
La paura di dovere cedere qualcosa di sé. La stipsi come tendenza a conservare, a trattenere un passato difficile, fatto di traumi, silenzi e consensi.
In questo caso il controllo esercitato dal paziente va ben oltre il problema sfinteriale e il conflitto sta proprio nel bisogno di trattenere perché vergognoso, il non lasciare andare qualcosa di sporco e inviolabile.
Lasciare andare, perdere il controllo… quella cosa che nella nostra società è spesso taciuta.
In questo caso la cura si basa sul liberare le emozioni. Qualsiasi esse siano, con l'aiuto di un professionista, una o uno psicologo psicoterapeuta.
Articolo di Dott.ssa Mirella Tess infermiera specialista
nella riabilitazione delle disfunzioni perineali
Provincia di Vicenza
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