Radicchio Castellano, per tutti i miei pazienti stomizzati
Al turista affascinato dai famosi portici di Castelfranco Veneto, che ama passeggiare al riparo dalle intemperie e in mezzo a persone che ti fanno sentire come in un salotto, nella splendida città, rivolgo un invito.
Nella novità si nasconde qualcosa di più seducente del piacere di girovagare tra la folla. È l'acquisto di una prelibatezza locale in una delle tante boutique della frutta e della verdura del centro: il radicchio castellano.
Sulla piazzetta della Torre Civica e su tutta la Piazza Giorgione, una settimana fa, tendoni fatati richiamavano una folla sempre più numerosa e facevano a gara per accaparrarsi i clienti migliori. Promuovevano il radicchio castellano, da una Castelfranco Veneto Doc, splendida varietà definita da artisti e filosofi, "il fiore che si mangia", tanta è la sua bellezza e tanta la sua bontà. All'interno dei tendoni, in un'atmosfera autentica, nella splendida cornice delle mura castellane addobbate a festa, la varietà del radicchio in vendita era sublime. La mercanzia, era celebrata al pari di un oggetto di culto. Io l’ho definita la fiera delle meraviglie, l’illusione di felicità che si può toccare e assaggiare divenendo così reale. Per ottenere questa varietà di radicchio gli esperti coltivatori lavorano con passione da anni e consegnano ai turisti un’opera compiuta proprio in questo momento dell’anno. Curiosate la descrizione che Giancarlo Saran, gastronauta, ci ha regalato. Sfogliate i libretti sulle proprietà di questa meraviglia. Libri necessari, composti da frammenti, appunti e intuizioni che ci raccontano, la devozione con la quale si ottiene un tale gioiello.
Sulla piazzetta della Torre Civica e su tutta la Piazza Giorgione, una settimana fa, tendoni fatati richiamavano una folla sempre più numerosa e facevano a gara per accaparrarsi i clienti migliori. Promuovevano il radicchio castellano, da una Castelfranco Veneto Doc, splendida varietà definita da artisti e filosofi, "il fiore che si mangia", tanta è la sua bellezza e tanta la sua bontà. All'interno dei tendoni, in un'atmosfera autentica, nella splendida cornice delle mura castellane addobbate a festa, la varietà del radicchio in vendita era sublime. La mercanzia, era celebrata al pari di un oggetto di culto. Io l’ho definita la fiera delle meraviglie, l’illusione di felicità che si può toccare e assaggiare divenendo così reale. Per ottenere questa varietà di radicchio gli esperti coltivatori lavorano con passione da anni e consegnano ai turisti un’opera compiuta proprio in questo momento dell’anno. Curiosate la descrizione che Giancarlo Saran, gastronauta, ci ha regalato. Sfogliate i libretti sulle proprietà di questa meraviglia. Libri necessari, composti da frammenti, appunti e intuizioni che ci raccontano, la devozione con la quale si ottiene un tale gioiello.
E se appoggerete distrattamente un gomito su una cassetta di cuori di radicchio, affonderete nella morbidezza.
Non disperate se la fiera delle meraviglie è finita. Il radicchio castellano si può trovare anche al supermercato, per tutto l'inverno, ma occhio alle imitazioni. Prendetelo in mano, a dita nude, non guantate. Portatelo in primo piano, osservate lo spessore della materia. Pennellate appena rossastre contrastano il biancore della foglia, spezzano il denso color panna sullo sfondo verde chiaro chiaro.
Non disperate se la fiera delle meraviglie è finita. Il radicchio castellano si può trovare anche al supermercato, per tutto l'inverno, ma occhio alle imitazioni. Prendetelo in mano, a dita nude, non guantate. Portatelo in primo piano, osservate lo spessore della materia. Pennellate appena rossastre contrastano il biancore della foglia, spezzano il denso color panna sullo sfondo verde chiaro chiaro.
Potassio, ma anche magnesio, fosforo, calcio, zinco, sodio, ferro rame e manganese; il radicchio castellano contiene inoltre, vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, vitamina K, vi bastano?. Supplemento di vita l'ho definito.