Finalmente si parla di Pavimento Pelvico maschile


Non potevamo più fare finta che il mondo maschile non avesse problemi pelvici continuando a parlare solamente di donne e della loro debolezza sfinteriale. Anche gli uomini possono presentare disfunzioni del perineo come l'incontinenza, l'impotenza, le disfunzioni urinarie e fecali, il dolore pelvico e il prolasso mucoso del retto. E se osservate il pavimento pelvico maschile, esso poco si discosta da quello femminile, se non per un orifizio mancante.
Un intreccio di muscoli superficiali e profondi, obliqui, verticali ed orizzontali, si stagliano sul perineo tra inserzioni tendinee e legamentose, tra le ossa del bacino e gli organi pelvici.
Fulcro del perineo, il CENTRO TENDINEO, quel magico punto tra l'ano e la vagina o tra lo scroto e l'ano, nel maschio, viene valutato per capire la tonicità e l'elasticità, l'eccessiva stiffness o l'ipertono. Le capacità contrattili o di rilassamento.
Quel punto è il fulcro dei miei studi e rappresenta la palla magica per la previsione dei tempi di recupero della continenza.
Ovviamente, con un incontro in palestra, non è possibile eseguire una valutazione perineale, ma alcune posture sul tappetino, che si discostavano dalle semplici regole di base, mi facevano capire quanto fosse difficile una seduta di riabilitazione per gli uomini presenti. 
Ma l'interesse, emerso con l'evento organizzato dal AVIS Resana, sul tumore della prostata e la riabilitazione delle disfunzioni post chirurgiche, ha attirato una trentina di uomini in palestra, per la parte pratica. Molte donne sono intervenute per osservare, stando in disparte ma attente. Qualche volontario mi ha permesso, di spiegare bene il razionale di ogni esercizio, salendo sul lettino. 
Non sono un'insegnante di fitness ma ritengo che la mia metodologia, che si avvale della scuola francese della nota De Gasquet, sia efficace anche senza strumentazione varia.
Gli strumenti utilizzati sono le mie mani, il respiro del paziente e il suo controllo addominale. Tre cose dalle quali non posso prescindere.
 Gli esercizi possono sembrare banali ma in sè nascondono una tale potenza da permettere di ridurre lo spessore del pannolino dopo una sola seduta.
Non solo sono efficaci per l'incontinenza, anche la potenza sessuale può "risvegliarsi" sollecitando alcuni muscoli. 
Un momento di divertimento è stato con la spiegazione delle tre camminate. Quella del  pinguino, del ballerino e del gambero. Facevano sorridere quei movimenti "bambineschi" e quelle posture infantili. Eppure l'incontinenza ricorda a qualcuno una forma di regressione all'infanzia?. Dobbiamo prenderli da là gli esercizi più efficaci. Poichè il bambino inconsapevolmente li attua e migliora la sua continenza. Non a caso, nella gestione dell'incontinenza urinaria del bambino grandicello, si porta l'attenzione su alcuni movimenti corporei che mancano nelle comuni attività giornaliere come quella dello stare seduti davanti alla tv o all'ipad.



L'impegno e la determinazione che un uomo deve mettere per risolvere il problema "incontinenza", spesso si scontrano con la vita comune e quotidiana, nonchè con lo stato d'animo. La depressione, anche se reattiva alla condizione di oncologico e vittima di un lutto vero e proprio (la perdita di un organo è la perdità di parte di sè) impedisce il raggiungimento di ogni obiettivo e va sempre considerata come una malattia, secondaria all'intervento ma da trattare prima della riabilitazione perineale o comunque durante. E' una malattia vera e propria che può distogliere la volontà e l'impegno. Gli esercizi devono essere costanti e protratti nel tempo. Se un uomo risolve il problema delle fughe di urina e smette di pensare al suo pavimento pelvico, il problema può ritornare. Inoltre, la radioterapia che può seguire alla prostatectomia, aggiunge altre problematiche legate alla "bruciatura" da radiazioni. Cistiti, proctiti, dermatiti, peggioramento dell'incontinenza, impotenza totale, sono solo alcune delle possibili conseguenze. Possibili, non certe, ma firmare il rischio è come indossare un abito d'ansia di cui ci si può liberare solamente dopo la fine della radioterapia. Se tutto va bene. 

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