PERCHE' DOVRESTI VISITARE UNA VILLA ANTICA

Non vi è forse terra più dolce e spirituale del Veneto, con la sua campagna morbida, i borghi antichi, la luce purissima che l'avvolge, le sue ville incantevoli.
Ed è in una delle Ville più belle del Veneto che si stagliano emozioni e che solo visitandola si possono comprendere.
A calamitare il mio sguardo su Villa Pisani, a Stra in provincia di Venezia, sulla Riviera del Brenta, è l'immensa distesa di verde che la circonda. All'interno, ti immagini principessa e rimani a bocca aperta nelle ben 114 stanze museali.
In un paesaggio preciso e materiale è facile che si insinuino elementi surreali, basta fermarsi ad osservare. A me piacciono un sacco.
Nell'immenso giardino si consumano silenzi e riflessioni. All'interno della villa, l'intreccio di personaggi dipinti sui soffitti e sulle pareti con maestria, ci guidano nel senso della vita, riconducendo sempre tutto al potere della natura.
In una sorta di apparizione sospesa tra magia e storia, il tunnel di glicine ingloba se stessi. Tre panchine invitano a sedersi per godere dei suoni incastonati nel verde. E' una delle tante perle da serbare con cura in quel viale antico. E una stilettata nel cuore mi giunge al pensiero dei tanti incendi dolosi nella nostra terra.
Un uomo solo, in fondo al tunnel, guarda in alto. E' insieme spettatore e protagonista. Quanto vorrei decifrare il codice di accesso alla sua anima. 

Vivo queste esperienze come se fossero una favola. Come una successione di scene teatrali.
Qui sono racchiuse oltre trecento pagine di storia, una per ogni anno. Un microcosmo che ti catapulta nelle feste aristocratiche mentre scivoli con le suole sul pavimento veneziano come se ascoltassi quel valzer classico.
La moda va veloce, il mondo va veloce e noi dobbiamo correre, con il rischio di perderci queste meraviglie fuori porta.  
La stanza di Napoleone mi lascia una certa amarezza. Villa Pisani era stata venduta a colui che diventò il Re d'Italia nel 1805 per 1.901.000 lire venete.
Dapprima, provavo ammirazione per i tessuti, per la maestosità del letto e della scrivania, poi invece, una certa tristezza per chi aveva dovuto privarsi di cotanta bellezza per non fallire. Debiti di gioco, dipendenza, bisogni incoercibili del signor Pisani lo hanno costretto a lasciare la villa.

E come poteva non colpirmi il wc per le escrezioni fisiologiche ?
In ciliegio, con seduta in gomma, probabilmente anti decubito, più comoda certo delle nostre tavolette. Deformazione professionale?
Lo aveva progettato e voluto Napoleone, insieme alla vasca in marmo scavata sul pavimento.


Qualsiasi parete possiede un magnetismo che va oltre la bellezza e mentre slaccio le braccia da dietro la schiena per scattare una foto, rimango incantata dalla nudità dei corpi dipinti, dall'assenza di ogni tabù. Quando muore il corpo, sopravvive ciò che hai fatto, il messaggio che hai dato.
Non diresti mai che ci si possa perdere in un labirinto di bossi e invece è successo a noi. Fortuna che il guardiano stava là, ad osservarci, per aiutarci a trovare la via giusta. Anche questa è una occasione per riflettere. Quanti bivi ci troviamo ad affrontare nel corso della nostra vita? E se prendiamo la direzione sbagliata, troveremo sempre qualcuno che ci aiuterà a trovare l'uscita ?
Sicuramente la visita di una Villa Veneta antica non può lasciarti inerte alla curiosità. Confronterai il presente con il passato, guarderai con aria costernata alcuni dipinti che non comprenderai e con ammirazione altri, magari attratto dai colori, sventolandoti un foglio di carta per asciugare il brivido.
Faceva caldo ma il paesaggio amplificava per contrappasso la forza emotiva che trasmetteva la storia di questo luogo. C'era un silenzio immobile che aleggiava sui viali sparsi e una profonda serenità in quel lembo di cielo, dietro alla villa.
Intanto, nella vasca lì accanto, nonostante la canicola di agosto, c'èra un gran movimento. Tra i fiori che galleggiavano sul pelo dell'acqua, si aggiravano guardinghi e veloci i pesci rossi e, approfittando del caldo intenso di questi giorni, si affacciavano appagati i rospi e le rane.
 L'idea che il visitare una villa antica possa essere una prescrizione medica, alla stessa stregua di una antibiotico, mi piacerebbe molto. E' allenamento per il cervello e per l'anima. E' un posto dove si animano le idee. E le notti di luna cantate, anzi gracidate, si atteggiano a prologo delle sinfonie a venire: quelle degli usignoli, fatte di acuti, trilli e contralti.
Non è magnifico?

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