CHIEDILO ALLA PSICOLOGA: perderò tutti i capelli e sono diperata. Come posso fare?
Gentile Dott.ssa,
perderò tutti i capelli con la chemioterapia e sono disperata. Cosa posso fare?
Cara Lucia,
quando si è disperati verso qualcosa può significare che non si sta vedendo la possibilità di una via d’uscita rispetto a ciò che tormenta. Forse lei sta riponendo i suoi dubbi, le sue paure, le sue insicurezze nella perdita dei capelli. Certamente i capelli sono importanti. Completano la nostra figura e danno coerenza alla nostra identità. Ma i capelli ricresceranno presto alla fine della cura. Può capitare che si vedano i capelli degli altri molto prima di sentire la voce. provi a fare il contrario. Ascolti e poi guardi. Quindi il primo consiglio che mi sento di dire è di andare oltre all’esteriorità. Cerchi di non isolarsi, di dar voce ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti. Cos’è più importante per lei in questo momento? Osservi le persone che le sono accanto quando fa la terapia, parli con loro, condivida quanto sta sentendo dentro di lei. Troverà qualcuno che saprà ascoltarla e l’aiuterà con la vicinanza emotiva. Intanto, per mascherare la sua sensazione di vuoto nel capo, può farsi consigliare una parrucca. C’è chi la sceglie simile ai propri capelli e chi invece la vuole completamente diversa, quasi a cercare di guardare avanti, a vedersi una persona nuova, maggiormente vitale rispetto a prima. Diventa quasi un comportamento scaramantico. Poi c’è la possibilità di scegliere di acquistare foulard, bandane e quant’altro che hanno costi contenuti e si possono abbinare all’abbigliamento del giorno. Ecco che la disperazione può lasciare il posto ad un ottimismo, ad una concreta visione alternativa di come percepisce se stessa e il suo modo di stare con gli altri. Se il suo pensiero rispetto ai capelli fosse: cosa può pensare la gente di me che sono senza capelli? Quali giudizi esprimeranno? La mia risposta personale è di riportarla a sé stessa; se per lei non sarà più fonte di disperazione non sarà più motivo di osservazione e preoccupazione da parte degli altri. Non sempre ce ne accorgiamo, ma siamo noi, con il nostro modo di interagire che direzioniamo e condizioniamo il comportamento degli altri.
Cordialmente,
dott.ssa Caterina Bertelli