IO NON COMBATTO, NON SONO AFFARI MIEI
Stamattina ho fatto lo zucchero filato con le ragnatele della mia camera. Del resto, quando sei malata, non puoi certo pensare all'ultimo copriletto di Hermès che ti sei persa alla fiera del bianco l'altro ieri e tantomeno a quel detergente a base di cera d'api per lucidare il pavimento in parquet.
Ve lo scrivo perchè sono raggomitolata qui, in un posto sicuro, mummificata nel ricordo dei bei tempi passati. Come un gatto, su queste lenzuola che sanno di fresco, la mia mente vaga tra il soffitto ingrigito e il pavimento opacizzato da polvere e pelo di cane. Mi fondo con il cielo e con il fango, direbbe Jovanotti.
Mia figlia mi aiuta a sostituire le lenzuola sporche, a togliere un po' di schifezza dai comodini arieggiando la stanza. Cuciamo nel frattempo pezzi di dialoghi, sillabiamo parole frammentate. Si vede che soffre a vedermi così. Ha gli occhi acquosi.
Sono in attesa della decisione dei chirurghi, o degli oncologi. Potrei essere una candidata alle cure sperimentali o alla chirurgia demolitiva. In ogni caso ho deciso che mi lascerò trasportare dal decorso degli eventi.
Non sopporto chi dice di "combattere" contro il cancro.
Io non l'ho scelto questo mostro. Lui ha scelto me. Ha scelto il mio fisico, il mio corpo, il mio sistema immunitario, ed ora posso solo aspettare. Aspettare che si disfi di me, o che qualcuno decida per me.
Come posso lottare in queste condizioni?
Quando la mattina mi alzo con la nausea che mi travolge; quando i miei piedi appoggiano su spilli incandescenti ogni qual volta li appoggio al pavimento; quando la mia vescica funziona solo con un catetere inserito; o quando i dolori si fanno insopportabili e regrediscono solo con la morfina, dovrei combattere ?
Lottare per cosa?
Glielo volete dire voi al mio sistema immunitario mentre cammina in una superficie discontinua conversando con la mia mente in modo indiscusso, che deve svegliarsi?
Oh lo so che cosa stai pensando tu che mi leggi. Mi stai dicendo "Cazzo!, Pensa positivo!, Vivi!, Guarda alle piccole cose!, Non mollare!, Combatti!".
E invece no. Io non mollerò ma non combatterò.
Se il mio corpo deciderà di vincere, sarà merito della natura, della scienza e della medicina. Se si lascerà travolgere, sarà ancora colpa sua.
Io, non centro. Non sono affari miei.