100 DONNE IN ROSSO PER DIRE STOP ALLA VIOLENZA
L'ho voluta così, la serata pratica di prevenzione delle disfunzioni perineali dell'11 maggio presso la palestra delle scuole medie godigesi G.Renier. Con 100 Donne che hanno indossato una t-shirt rossa quale simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. L'incontro ha seguito il precedente avvenuto il 4 maggio, presso Barchessa Foscarini di Castello di Godego, in forma teorica.
La serata si poneva all'interno del progetto dell'associazione incontinenti e stomizzati regionale AISVE e locale AISCAM (presidente regionale Attilio Reginato e presidente locale Dott. Pesce Giuseppe), strutturato, come appena citato, in una prima parte teorica seguito dalla pratica. L' associazione vuole portare in tutti i comuni dell'Ulss2 il messaggio che la prevenzione sia fondamentale per un problema dalle dimensioni indescrivibili. Il presidente regionale ha voluto che fossi io la responsabile della comunicazione di tale messaggio al mondo femminile e di questo gliene sono infinitamente grata.
Perchè il tema della violenza sulle donne nell'ambito di un percorso di prevenzione perineale ?
Perchè molti problemi legati alle violenze domestiche, al mobbing sul luogo di lavoro, alle violenze verbali e psicologiche in cui vittime siano le donne, si traslano soventemente sul pavimento pelvico. Quella sede emozionale in fondo al bacino fatta di muscoli, legamenti, tendini e gli organi pelvici ivi adagiati, diventa uno scrigno segreto, custode sì di desideri e sogni, ma anche di tormenti e paure.
Per non parlare della vera e propria violenza sessuale che può esistere anche tra le mura di casa, ad opera addirittura del proprio compagno, colui che dovrebbe amarle e onorarle, e che quasi mai le donne hanno il coraggio di denunciare.
Ecco che allora il dolore pelvico cronico idiopatico, ovvero che non trova riscontri medici patologici, disfunzioni della defecazione o della minzione, disfunzioni sessuali (mancanza di desiderio, scarsa lubrificazione, dispareunia..) e altri della sfera femminile perineale, di cui abbiamo parlato nelle serate teoriche, dopo accurata valutazione medica, possono essere trattati in ambulatorio di riabilitazione delle disfunzioni perineali con terapiste formate. Si tratta di infermiere specialiste riabilitatrici, ostetriche esperte o fisioterapiste formate, sempre dopo un percorso di studi specialistico e formazione sul campo, che possono prendere in carico la donna se vista prima dallo specialista. La collaborazione con gli psicologi è altresì fondamentale e nella nostra realtà (a Castelfranco e a Montebelluna essi sono mensili) ci avvaliamo di incontri di gruppo tenuti dalla Dott.ssa Bertelli Caterina, psicologa volontaria dell'associazione, per meglio affrontare i tabù che affliggono i pazienti.
Accade molto più spesso che la donna confidi a noi terapiste una violenza subita prima che al medico di famiglia o allo specialista ospedaliero. Oppure che si rechi dallo specialista riferendo il problema pelvico senza che egli indaghi sull'avvenuta violenza. Così facendo, vi è il rischio che vengano prescritti esami e indagini diagnostiche costose e a volte imbarazzanti, potenzialmente evitabili se la donna avesse avuto il coraggio di confidarsi. Ecco il perchè di questi incontri. Sensibilizzare, creare un ponte tra loro e noi terapiste, che vestiamo anche i panni di "case manager", ovvero "aiutanti facilitatrici" a trovare per le donne vittime un aggancio, un appiglio, o a consigliare il terapista o l'esperto giusto. Spesso convincendole semplicemente a parlare con il proprio medico di famiglia o a fidarsi di noi, per essere un ponte di salvezza tra il loro mondo devastato e quello medico sanitario di cura.