NELLA SALUTE E NELLA MALATTIA...
Ringrazio la nostra psicologa per questo articolo
In uno degli ultimi incontri di gruppo di auto mutuo aiuto tra pazienti stomizzati, è emerso un problema importante. Alcuni coniugi si sentono calati nel ruolo di infermiere, carabiniere,
ancora di salvezza.
Io mi sto chiedendo se ora sono solo questo, oppure se rimangono anche mogli, mariti, amanti.
ancora di salvezza.
Io mi sto chiedendo se ora sono solo questo, oppure se rimangono anche mogli, mariti, amanti.
I pazienti rivendicano il loro bisogno di autonomia, di provare a sperimentare la loro
capacità di farcela da soli. Ho avuto la sensazione che si sentano prigionieri, inglobati
nel ruolo di malati, bisognosi di essere accuditi.
capacità di farcela da soli. Ho avuto la sensazione che si sentano prigionieri, inglobati
nel ruolo di malati, bisognosi di essere accuditi.
Senza esprimere giudizi, provo a mettermi nei panni degli uni e degli altri attraverso un
piccolo dialogo emerso ai gruppi.
piccolo dialogo emerso ai gruppi.
Coniuge: "Cara, non uscire di casa da sola, se poi si stacca la sacca mentre guidi,
che fai?"
che fai?"
Stomizzata: "Tesoro, capisco la tua preoccupazione per me, ma io sono viva, e
desidero anche stare un po’ lontana da te. Porto con me l’occorrente per cambiarmi
se mai dovesse servire.
desidero anche stare un po’ lontana da te. Porto con me l’occorrente per cambiarmi
se mai dovesse servire.
Ma finora quante volte è successo?"
Coniuge: "Solo una volta amore, e hai risolto tutto da sola. Va bene, vai, ma telefonami
se hai bisogno di me.
se hai bisogno di me.
Stomizzata: "Lo farò. Ti amo".
Un tempo, quando ci si sposava in Chiesa gli sposi ripetevano queste parole: “…nella
salute e nella malattia finché morte non ci separi”.
salute e nella malattia finché morte non ci separi”.
Credo che questa formula possa risuonare dentro ad alcune persone. Il coniuge sta male?
Mi devo assumere la responsabilità di prendermi cura di lui, l’ho promesso davanti a Dio …
altrimenti potrei vivere con dei sensi di colpa.
Mi devo assumere la responsabilità di prendermi cura di lui, l’ho promesso davanti a Dio …
altrimenti potrei vivere con dei sensi di colpa.
Non entro in tematiche etiche o religiose ma talvolta, alcuni aspetti culturali possono
influenzare il modo di porsi nei confronti della persona che si è scelta come compagna/o di
vita.
Il mio suggerimento è quello di porsi la domanda: “Sto aiutando il coniuge o sto alleviando
i miei (e solo miei) timori ?”
influenzare il modo di porsi nei confronti della persona che si è scelta come compagna/o di
vita.
Il mio suggerimento è quello di porsi la domanda: “Sto aiutando il coniuge o sto alleviando
i miei (e solo miei) timori ?”
La maggior parte delle persone, non desidera essere malata per sempre.
Dott.ssa Caterina Bertelli
psicologa pazienti stomizzati e incontinenti
per contatti 338/1486789