ANCHE LE POP STAR SI AMMALANO

Si era presentata a Milano nella sua solita mise: stravagante, trasformista, eccentrica, eclettica, unica. Il gusto della provocazione e dello show hanno caratterizzato i suoi concerti sino ad oggi, divenuti spettacoli a trecentosessanta gradi. I dolori si sono però acutizzati e ha dovuto annullare il suo tour. 
La fibromialgia è terribile. Il dolore non si vede, non si sa nemmeno dove sia, ma chi ne soffre prova dolore anche solo per una semplice carezza sul braccio. Uno strofinio leggero diventa un dolore acuto, le articolazioni sembrano cementate e trapassate da fili elettrici con scosse senza tregua. 
Anche Lady Gaga, la famosa pop star, fa parte di questa famiglia di pazienti affetti dal dolore invisibile. 
Affaticamento e dolori muscolari, necessità di allettarsi per trovare sollievo sembrano caratterizzare la patologia. Ma ad essi si aggiungono problemi di memoria, del sonno e cognitivi. Le cause sembrano essere genetiche a cui si aggiungono variabili come lo stress, lo stile di vita, l'ambiente che ci circonda. 
Il dolore immaginario sta nelle menti di chi lo ha scoperto. Fior di scritti ed elaborati scientifici testimoniano la scientificità della fibromialgia. Ma per il paziente affetto, sensazione di abbandono e depressione si delineano spesso. Non solo i pazienti si sentono incompresi, prima di arrivare ad una diagnosi visitano centri di salute mentale o assumono farmaci antidepressivi o ansiolitici. Tutti su prescrizione medica, perchè alla diagnosi di fibromialgia non si arriva subito.
Ma se ad essere malata è lei, la pop star per eccellenza, la Lady Gaga dai tacchi vertiginosi, la bionda ossigenata da un milione di dollari per show, come si può non crederle?  
E purtroppo non è stata così fortunata la mia cara amica Lara.
I due occhi segnati da un mascara nero pece fanno risaltare le pagliuzze dorate delle pupille. Una chioma di capelli sottili debilitati anch'essi dalle terapie, profumano di lei al suo passaggio. 
Ci incontriamo solitamente in mensa, sincronizzando i nostri orologi per pura casualità. Lei lavora in ospedale come me.
Ha una voce pacata e dolce. Si muove piano. Ogni suo gesto è calcolato minuziosamente per non provare dolore. E' a lavoro anche oggi, nonostante i dolori atroci. Non può certo permettersi di rimanere a letto per settimane, rischierebbe di perdere il suo ruolo. Non si chiama Angelina Germanotta (Lady Gaga è il nome d'arte) purtroppo, e non guadagna un milione di dollari a spettacolo. Eppure la fibromialgia non ha obiettivi precisi. Colpisce chiunque. Come una freccia sul bersaglio ha preso anche lei. 
"E' come vivere in una prigione dorata la mia vita. Ho tutto, eppure sono bloccata qui, in un corpo anarchico, che ha smesso di funzionare alla perfezione", mi dice. "La vita mi ha colpito con una forza che non avevo calcolato".
Io la guardo attonita, confrontando il suo lamento con i tanti dei miei pazienti stomizzati, oncologici, terminali o in cure chemioterapiche. Non c'è giudizio al dolore. Non c'è paragone da fare. Mai. 
Il dolore è dolore. Punto. Lei conferma. 
Si porta il boccone alla bocca con delicatezza. Anche aprire la mandibola le provoca uno scricchiolio insopportabile. Sulla faccia, una stilettata nevritica le segna la guancia, partendo dalla fronte. Fa fatica anche a sorridere. Se pensate che il viso ha ben trentasei muscoli, potete comprendere la difficoltà anche ad inarcare un sopracciglio per stupore, a corrugare la fronte per incredulità, a sorridere con gli occhi a fessura.
Parliamo a lungo. Mi regala dei consigli preziosi che conservo nel mio taccuino. E' una donna ricca dentro. E il bisogno di aprire una finestra per far entrare il sole nella stanza ce l'ha ancora. Meno male. Mai e poi mai vorrei che col passare del tempo finisse per scambiare la luce dell'abat jour con quella di quei meravigliosi raggi. 

Fanni Guidolin

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