LUCA COLPISCE E STUPISCE TUTTI. FENOMENO DEL WEB.
Non mancava proprio nulla in casa sua.
C'erano il kit per la medicazione, i ferri chirurgici, i guanti e le cerate. Carla aveva comperato un mobiletto in plexiglass comodissimo, con cassettini e scomparti per ordinare tutto l'occorrente. C'erano il vino bianco (fermo come piace a me), il salame casereccio e il formaggio Asiago Dop, acquistato ad Asiago la settimana scorsa, per l'occasione.
Per Luca, sabato doveva essere una festa, di quelle in cui il cuore minaccia di scoppiarti nel petto, dalla gioia. Il chirurgo avrebbe tolto un drenaggio ed io lo avrei aiutato con gli strumenti. E poi avremmo brindato tutti insieme, con i calici in mano e il sorriso stampato.
Carla, la moglie, aveva preparato tutto con cura. Posate, piattini e salviette colorate. Glielo aveva ordinato Luca. Dovevamo festeggiare per questa nuova conquista.
Lui, paziente dall'animo incredibilmente grande e dagli occhi che si rigano di lacrime solo per l'emozione, era pronto a tutto. Anche a soffrire di nuovo se occorreva. Certo, il chirurgo dalle mani d'oro avrebbe usato tutta la delicatezza in suo possesso, ma si sa, "sradicare" un drenaggio ancorato da mesi, poteva non essere semplice come invece è stato.
Ho visto nei suoi occhi un'esplosione di felicità totale quando quel "coso" di gomma si è sfilato dalla sua pancia.
Luca è ospedalizzato a casa da molti mesi e non si considera affatto malato. Lui al cancro ci fa un baffo, dice. Lui la linea dell'orizzonte non la vuole liquida, ma ben delineata, senza nuvole che sorreggano pesi ne' trame incerte.
Tra il recupero e le nuove conquiste, ha sconvolto il web per la sua determinazione. Si, perchè la storia che ho pubblicato due settimane fa su di lui, ha fatto il giro del mondo. E la solidarietà è contagiosa e terapeutica.
Nonostante l'amico cortisone gli abbia cambiato il volto, Luca è rimasto Luca, quello di sempre, che tutti conoscono per i meravigliosi gnocchi che fa, per l'amore per la sua famiglia e la sua nuova villetta in pietra facciavista. Luca è rimasto quello che non si dà per vinto, che non finge di stare bene se non è vero, e non sorride per compiacere.
E' diventato il paladino della guerra al "brutto male", lo chiamava così il suo mostro appannato.
Oggi non si sa più dove sia quel mostro. Forse sta solo scritto nei referti vecchi, di mesi fa, quelli che lo vedevano già ai confini di ogni speranza. Forse sta nelle idee di chi Luca non lo vede e non lo sente da tempo, forse sta solo nelle più brutte fantasie.
Io sabato sono stata testimone di una lotta senza precedenti, di conquiste inaspettate.
Le gambe le muove Luca ma non ha una forte muscolatura e fa una fatica enorme. E' per questo che addenta una fetta di salame e si sgola un bicchiere intero di vino davanti ai miei occhi increduli. Deve recuperare tutto quello che ha perso, dice. Proteine, zuccheri, grassi, vitamine e aria buona, il sole sulla pelle, la brezza di Via Santa Brigida, il gusto per il radicchio trevigiano, che nel suo piccolo paese è un gioiello della terra. Non deve perdere nemmeno il giretto in centro la domenica, in sedia a rotelle certo, ma chi se ne frega, l'importante è andare e prendere quel meraviglioso croissant con un cappuccino fumante.
La stomia? Quella si adatta a tutto. E' Luca che comanda.
scritto da Fanni Guidolin
stomaterapista