LUIGINA, BALLERINA DI TANGO CON IL CANCRO
Se la vedi volteggiare sulla pista lisciata della scuola di ballo liscio, con quegli abiti che sembrano nuvole gonfiate a elio e uno sberluccichio di pailettes e lustrini, ti chiedi come sia possibile che il cancro viva in quella splendida donna.
Lei lo affronta così il suo mostro, sbattendogli in faccia il suo ritmo di vita, sulle note di un tango portentoso o un valzer viennese in violini di Stradivari.
E' bionda Luigina. Tiene i capelli raccolti dietro le orecchie, con una mollettina argento. Qualche ricciolo le cade sulle spalle e, ora che ha ripreso qualche chilo di peso, sembra addirittura più giovane. In sala, raccoglie i capelli a crocchia, fissa due treccine sul lato della testa e applica qualche perlina color lime, come il suo vestito.
Nel volteggio del valzer, l'abito che hanno scelto per la gara lei e suo marito, ondeggia e crea una coreografia d'altri tempi. Lui, ingessato nel frac nero d'ordinanza, offre ai curiosi lo spettacolo e l'eleganza di chi il talento ce l'ha nel sangue.
Li osservo danzare, vivere.
Quando Luigina, volteggiando come se fosse una piuma, segue le figure del compagno inarcando la schiena e allungando il collo, leggo nei suoi occhi la paura. Paura che tutto questo finisca all'improvviso, mi confessa.
Lui accelera il passo nei giri e piroettes, la sorregge per un dito, fa scivolare la mano sui fianchi e le cinge la vita, così come nel tango, quando mischia la sensualità al puro affetto e alla tenerezza in un casquè mozzafiato. In abito rosso e nero Luigina è ancora più bella.
Distruggilo quel cancro Luigina. Non si merita di sentire le meravigliose note della musica vitale, nè di ballare con voi. Annientalo con i volteggi, calpestalo con i tacchi dorati e massacralo con le forcine appuntite.
Vinci.
Come nelle tue gare, raggiungi il podio e dinnanzi al male che ti sovrasta tuonante, rendi protagonista il tuo volto beffeggiandoti di lui.
Credici.
No Luigina, non puoi arrenderti proprio ora che la pista è tutta tua. Allora sorridi civettuola all'obiettivo, che voglio scattarti una foto. Hai asciugato quel viso da troppe lacrime, hai provato il dolore e la paura quando, senza fiato, non ti reggevi in piedi per le chemioterapie. Hai trascorso notti insonni, contorta dalle conseguenze di un intervento difficile mentre sfogliavi la vecchia enciclopedia per capire il perchè. Come in un blocco di granito, sei rimasta incastrata nella terribile vita delle cellule di cancro.
Ma io sento che vincerai tu. Perchè il ballo ti appartiene e la danza è un modo di vivere che non accetta compromessi con la malattia. Competizione a ritmi serrati, questo ti chiede la vita adesso. Ti chiede di inciampare nei tuoi sogni e di raccogliere e di conservare tracce anche bislacche che essi lasciano lungo la strada della quotidianità.
La danza è potere, è amore, la più commovente e bella di tutte le arti. E' un'inspiegabile leggerezza dell'essere.
(in foto Luigina e suo marito)
Fanni Guidolin
stomaterapista
specialista nella riabilitazione delle disfunzioni perineali
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