MI VENDEREBBE L'ELISIR DELL'ETERNA GIOVINEZZA?

Ha settantasette anni la mia paziente, la grazia di una ballerina di danza classica, il fisico di una ventenne (non scherzo), la fantasia e la creatività che poche donne custodiscono in età avanzata. La passione per la vita.
Ha capelli candidi, bianchi come il ghiaccio. Si è rifiutata di cedere alle tinte come tutte noi. 
Ieri le ho promesso che avrei scritto di lei e si è emozionata. Pensava che a nessuno potessero  più interessare i racconti del dopoguerra, i tempi del liceo classico, le esperienze con la nuova generazione e i rapporti fedeli e fortissimi con il marito e i figli.
A me interessano eccome. 
Ogni volta che esce dal mio ambulatorio, mi arricchisce con la sua saggezza. Dispensa involontariamente consigli, ed io mi sento proiettata nei suoi medesimi pensieri. E se gli occhi possono far sorridere un volto, quelli di Giannina, protetti da lunghe e spesse ciglia d'argento, ci riescono eccome. 
Sarà che ci accomuna una tremenda passione per il colore verde. Sarà che quei capelli bianchi ordinatamente legati a coda attorcigliata a chiocciola in cui spesso infila un bastoncino di sandalo, mi ispirano ordine e rigore. Sarà che Giannina fagocita letteralmente la mia vita, ed io la sua. 
Ieri si è presentata con un cappotto color champagne. La svestizione è una sequenza emozionante di minuziosi gesti di una grazia maestosa. Anche mentre sfila il foulard di Burberry rimango incantata dall'azione geometrica e artistica. Lo fa librare nell'aria, per poi piegarlo in quattro e appoggiarlo  sullo schienale della sedia. 
Ma oggi, riesce a stento a dissimulare un velo di tristezza e lo intuisco immediatamente.
Mi parla del nipote, frutto di una generazione in divenire, ma da comprendere. Ed io, che ho un figlio della stessa età, inizio una effervescente conversazione a tema. 
Definisce la sua irrequietezza creativa e diabolica. Vive le giornate grandi e piene come pianure illuminate dal sole. Non concentra mai le forze in un solo punto e dentro di lei, ho visto qua e là lo sfavillio di chi fa della fantasia la più potente delle cure antinvecchiamento. 
Dai suoi racconti trapelano i segreti dell'elisir dell'eterna giovinezza e ne faccio tesoro. Le accarezzo la pelle morbidissima mentre le pagliuzze verdi dei suoi occhi nocciola si accendono. E quando la luce si incolla su ogni cosa e lei appoggia le mani giunte sul petto magro per controllare i muscoli addominali, io le sistemo le gambe sul lettino. Lei mi fissa dritta negli occhi dicendomi che potrebbe perdersi in essi. 
"Mi mancherà Fanni", sussurra piano  con gli occhi lucidi.
E' l'ultima seduta.
Ma è un altro regalo immenso, in un giorno di lavoro davvero unico.


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