MIRACOLO DELLA NATURA UMANA

Il mio paziente ha gli occhi grandi, e tondi, che parlano anche quando sono socchiusi. Appoggia la testa su un cuscino foderato da una tela ricamata, portata da casa. Profuma di sapone. Marsiglia forse, o lavanda.
Lei, seduta accanto a lui, tiene la sua felpa sulle spalle, una piccola coperta rossa di lana sulle ginocchia e una rivista in mano. Sta leggendo gli ultimi articoli della scienza informatica, perdendosi tra sistemi operativi e nuove app, di cui lui se ne intende. 
Oggi la giornata ha un sapore diverso da ieri, che non aveva nè un senso e nè una spiegazione. Oggi questa giornata ha trovato un senso e una spiegazione... nel miracolo della natura umana.  
Il mio paziente ha il cancro all'intestino, qualche "macchia" sul fegato e metastasi alle vertebre. Sta da mesi in questo abisso cocente. Lui lo sa bene che la sua è una questione di sopravvivenza e non di guarigione, ma vi assicuro che se foste qui con me, assistereste anche voi increduli a ciò che la scienza sa spiegare solo in parte.
Ieri la sua pancia stava per scoppiare, tutto l'intestino era dilatato, e alimentarsi era diventato impossibile da settimane. La febbre caratterizzava le giornate anche precedenti al ricovero, insieme allo sconforto e alle lacrime. Era assistito a casa. Stare in piedi era un'impresa impossibile e tutto sembrava precipitare giorno dopo giorno. Mi sorprendeva la sua arrendevolezza, quell'aggrapparsi a lei con forza, come se l'istinto e l'emozione fossero fatti solo di polvere da scrollare dalle spalle.
Devi credere fermamente in te stesso per non sentire che ti manca la terra sotto ai piedi in questi casi. 
Per i medici il problema addominale avrebbe comportato un netto peggioramento delle condizioni, ora dopo ora. La Tac non mentiva. Invece no. Mai una sentenza era sembrata una così crudele assurdità.
Il mio paziente è migliorato incredibilmente ora dopo ora. E i giorni scorsi sono rimasti solo il ricordo di una battaglia tra dragoni e mostri, fantasy pura, da inserire magari in un incubo, se ne avrà tempo. La febbre è scomparsa e l'appetito si è fatto "comandino". 
Ci sono anche cose inspiegabili in medicina. 
Io oggi ho letto una gioia mai conosciuta nei suoi occhi grandi e tondi. Non c'erano più nè il panico che morde le caviglie nè il sapore salato delle lacrime amare. E questo, per oggi, ci bastava. 


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