IL CANCRO NON E' CONTAGIOSO
Il cancro ti piove addosso come un temporale improvviso in una notte d'estate. E' un evento calamitoso. E quell'acqua in quell'uragano non scioglie virus nè batteri, non contamina il mondo, non scivola via dal tuo corpo trasportando cellule malate. Il male ti resta attaccato come il catrame. Il cancro si subisce e non si sceglie. Ti annienta e non ti lascia tregua a volte. Nella più totale indifferenza esso avanza selvaggio e distruttivo.
Altre volte ti regala del tempo. Tempo prezioso per pensare e fare i viaggi della speranza, della cura che non c'è. Tempo per riflettere sulla vita vissuta e su quella che ti resta da vivere.
Se hai la fortuna di aiutare una persona con il cancro ti potrai arricchire.
La vicinanza ti insegnerà ad apprezzare le cose semplici, a regalare il buonumore che rende invincibili, a fare del bene accompagnandolo alle cure. Il cancro non è contagioso.
Lo dico a te amico mio, che mi stai lontano e che hai paura di me. Che scruti il mio cuoio capelluto lucido e sosti alla larga. Non avere paura. E se il sacchetto sulla mia pancia dovesse toglierti il sorriso, ricorda che io sono grato a questo pezzo di gomma e plastica. Mi ha salvato la vita.
Se vorrai accompagnarmi in questo viaggio te ne sarò grato. Ma senza compassione ti prego, nè con infimi sorrisi o con il cuore duro. Se vorrai aiutarmi sarà perchè anche tu ne trarrai un vantaggio. La gioia galleggiante e contagiosa prenderà il posto della tristezza ed io non sarò più un vecchio ributtante. Con te accanto l'alchimia sarà guaritrice.
Altre volte ti regala del tempo. Tempo prezioso per pensare e fare i viaggi della speranza, della cura che non c'è. Tempo per riflettere sulla vita vissuta e su quella che ti resta da vivere.
Se hai la fortuna di aiutare una persona con il cancro ti potrai arricchire.
La vicinanza ti insegnerà ad apprezzare le cose semplici, a regalare il buonumore che rende invincibili, a fare del bene accompagnandolo alle cure. Il cancro non è contagioso.
Lo dico a te amico mio, che mi stai lontano e che hai paura di me. Che scruti il mio cuoio capelluto lucido e sosti alla larga. Non avere paura. E se il sacchetto sulla mia pancia dovesse toglierti il sorriso, ricorda che io sono grato a questo pezzo di gomma e plastica. Mi ha salvato la vita.
Se vorrai accompagnarmi in questo viaggio te ne sarò grato. Ma senza compassione ti prego, nè con infimi sorrisi o con il cuore duro. Se vorrai aiutarmi sarà perchè anche tu ne trarrai un vantaggio. La gioia galleggiante e contagiosa prenderà il posto della tristezza ed io non sarò più un vecchio ributtante. Con te accanto l'alchimia sarà guaritrice.