Dal diario di una terapista del perineo: quanti errori "perineali"
Nessuno sa che li sto osservando. Seduta nella sala d'attesa, sembro una paziente come gli altri e mi diletto in un gioco alquanto singolare: la ricerca degli errori perineali.
Sarà per deformazione professionale o semplicemente perchè la noia turbina sempre nelle sale d'attesa, ma vi assicuro che guardando le persone, scrutandole attentamente dalla testa ai piedi, si impara a ricordare gli errori di un perineo sotteso ad approcci abitudinari senza considerazioni.
E' quello che insegno sempre agli studenti universitari: quando il paziente entra nel vostro ambulatorio, osservate come si muove ma anche come "sta fermo".
Sicuramente non immagina cosa possa accadere al suo perineo la signora con gli occhiali rossi seduta in prima fila, durante uno starnuto. Se fosse stata in piedi, avrebbe potuto applicare la regola del "bloccaggio addomino pelvico". Si tratta di un semplice tentativo di chiusura di un rubinetto uretrale difettoso che si ottiene appiattendo l'addome senza sollevare le spalle, ruotando il pube in avanti e contraendo il muscolo elevatore dell'ano (come per trattenere la cacca). Si possono anche contrarre i glutei, ottima impalcatura per un perineo disceso. Il tutto nello stesso medesimo istante dello starnuto, o del colpo di tosse, tale da impedire a quelle gocce di urina impertinenti, di uscire e di adagiarsi in un pannolino già umido.
Non che io sia a conoscenza dell' incontinenza di quella signora, ma so per certo che dopo la menopausa, una donna su tre va incontro a questi problemi del pavimento pelvico.
La ragazza incinta, quella con i riccioli sospesi nel volto, seduta all'inizio della fila, tiene sulle ginocchia una bambina che avrà circa un anno e mezzo. Lei deve essere alla fine della gravidanza perchè il pancione sembra voler scoppiare. Quando viene chiamata ad accomodarsi all'ambulatorio numero sette, si alza di scatto e prende in braccio la bambina, adagiandola sulla pancia. Povero perineo, già sollecitato dalla postura scorretta per il peso dell'addome che porta la schiena ad inarcarsi dal verso sbagliato, si trova timido nella persona sbagliata, a colassare.
E' il turno della ragazza in tacco dodici. Gamba lunga, slanciata, jeans aderenti non lasciano dubbi. E' una modella da passerella. Sguardo eloquente, sopracciglio disegnato, labbra vermiglie, slancia la chiappa all'insù inarcando la schiena . Antiversione massima del bacino si direbbe tra terapiste. Convoglio delle forze vettoriali sul comparto anteriore e rischio di prolasso degli organi pelvici un domani non molto lontano. Non va bene affatto. Se contraesse quei muscoli i glutei salirebbero naturalmente senza doverli sottoporre ad obbligo di risalita inarcando la schiena. E il perineo la ringrazierebbe. Mi lancia un'occhiata gelida che mi inchioda allo schienale e giro lo sguardo.
Ma non posso non descrivervi l'ultima signora. E' in piedi. Lucenti occhi verdissimi ficcati tra le rughe mi catturano. La donna appare leggermente in sovrappeso e se la osservate da dietro scoprirete che ha dimenticato di avere un paio di glutei. Li ha scambiati negli anni, per un cuscino d'appoggio e si sono dimenticati di esistere in quanto organi di sostegno e assetto posturale globale. Cadenti, scivolano sulla coscia posteriore come se fossero un optional.
La signora si siede e tentenna nel movimento di accavallamento delle gambe. Pesano, e l'azione è compromessa. Mi sorprende la sua arrendevolezza. Anzichè ritentare il posizionamento la signora rimane a gambe pari. Costa meno energia.
E' il mio turno.
Mi alzo dalla sedia espirando, appiattisco l'addome e stringo il pavimento pelvico. Mi schiarisco la voce con una ottimale retroversione del bacino e cammino lenta verso l'ambulatorio. Lenta, se no non potrei pensare alle azioni. Stringo i glutei e me li sento cuciti come una calza. Certo la forza di gravità è una brutta bestia per una quarantenne ma la foto di Emily Ratajkowski è sempre là, impressa nella mia testa, a ricordarmi come sarei potuta essere, se avessi iniziato prima a rinforzare il mio perineo!.
Care donne, i glutei servono al pavimento pelvico. In sinergia con il muscolo elevatore dell'ano contribuiscono alla chiusura completa del perineo in caso di prolasso. E se il perineo è ben chiuso, gli organi pelvici non scendono !!!
So che vi state crogiolando in una risata giubilante adesso ma non perdete tempo. Ferme o in movimento che siate, il perineo è parte di voi. Contrarre, rilasciare, contrarre, rilasciare, sempre, dovunque e comunque con chiunque ! E poi Emily...è tutta finta.
O forse no...
Sarà per deformazione professionale o semplicemente perchè la noia turbina sempre nelle sale d'attesa, ma vi assicuro che guardando le persone, scrutandole attentamente dalla testa ai piedi, si impara a ricordare gli errori di un perineo sotteso ad approcci abitudinari senza considerazioni.
E' quello che insegno sempre agli studenti universitari: quando il paziente entra nel vostro ambulatorio, osservate come si muove ma anche come "sta fermo".
Sicuramente non immagina cosa possa accadere al suo perineo la signora con gli occhiali rossi seduta in prima fila, durante uno starnuto. Se fosse stata in piedi, avrebbe potuto applicare la regola del "bloccaggio addomino pelvico". Si tratta di un semplice tentativo di chiusura di un rubinetto uretrale difettoso che si ottiene appiattendo l'addome senza sollevare le spalle, ruotando il pube in avanti e contraendo il muscolo elevatore dell'ano (come per trattenere la cacca). Si possono anche contrarre i glutei, ottima impalcatura per un perineo disceso. Il tutto nello stesso medesimo istante dello starnuto, o del colpo di tosse, tale da impedire a quelle gocce di urina impertinenti, di uscire e di adagiarsi in un pannolino già umido.
Non che io sia a conoscenza dell' incontinenza di quella signora, ma so per certo che dopo la menopausa, una donna su tre va incontro a questi problemi del pavimento pelvico.
La ragazza incinta, quella con i riccioli sospesi nel volto, seduta all'inizio della fila, tiene sulle ginocchia una bambina che avrà circa un anno e mezzo. Lei deve essere alla fine della gravidanza perchè il pancione sembra voler scoppiare. Quando viene chiamata ad accomodarsi all'ambulatorio numero sette, si alza di scatto e prende in braccio la bambina, adagiandola sulla pancia. Povero perineo, già sollecitato dalla postura scorretta per il peso dell'addome che porta la schiena ad inarcarsi dal verso sbagliato, si trova timido nella persona sbagliata, a colassare.
E' il turno della ragazza in tacco dodici. Gamba lunga, slanciata, jeans aderenti non lasciano dubbi. E' una modella da passerella. Sguardo eloquente, sopracciglio disegnato, labbra vermiglie, slancia la chiappa all'insù inarcando la schiena . Antiversione massima del bacino si direbbe tra terapiste. Convoglio delle forze vettoriali sul comparto anteriore e rischio di prolasso degli organi pelvici un domani non molto lontano. Non va bene affatto. Se contraesse quei muscoli i glutei salirebbero naturalmente senza doverli sottoporre ad obbligo di risalita inarcando la schiena. E il perineo la ringrazierebbe. Mi lancia un'occhiata gelida che mi inchioda allo schienale e giro lo sguardo.
Ma non posso non descrivervi l'ultima signora. E' in piedi. Lucenti occhi verdissimi ficcati tra le rughe mi catturano. La donna appare leggermente in sovrappeso e se la osservate da dietro scoprirete che ha dimenticato di avere un paio di glutei. Li ha scambiati negli anni, per un cuscino d'appoggio e si sono dimenticati di esistere in quanto organi di sostegno e assetto posturale globale. Cadenti, scivolano sulla coscia posteriore come se fossero un optional.
La signora si siede e tentenna nel movimento di accavallamento delle gambe. Pesano, e l'azione è compromessa. Mi sorprende la sua arrendevolezza. Anzichè ritentare il posizionamento la signora rimane a gambe pari. Costa meno energia.
E' il mio turno.
Mi alzo dalla sedia espirando, appiattisco l'addome e stringo il pavimento pelvico. Mi schiarisco la voce con una ottimale retroversione del bacino e cammino lenta verso l'ambulatorio. Lenta, se no non potrei pensare alle azioni. Stringo i glutei e me li sento cuciti come una calza. Certo la forza di gravità è una brutta bestia per una quarantenne ma la foto di Emily Ratajkowski è sempre là, impressa nella mia testa, a ricordarmi come sarei potuta essere, se avessi iniziato prima a rinforzare il mio perineo!.
Care donne, i glutei servono al pavimento pelvico. In sinergia con il muscolo elevatore dell'ano contribuiscono alla chiusura completa del perineo in caso di prolasso. E se il perineo è ben chiuso, gli organi pelvici non scendono !!!
So che vi state crogiolando in una risata giubilante adesso ma non perdete tempo. Ferme o in movimento che siate, il perineo è parte di voi. Contrarre, rilasciare, contrarre, rilasciare, sempre, dovunque e comunque con chiunque ! E poi Emily...è tutta finta.
O forse no...