Esperienze di cancro sciolgono le emozioni in una lacrima

E' stata la parte più emozionante quella riguardante i racconti delle esperienze vissute da quattro donne, nella loro lotta contro il cancro, sabato mattina al convegno sul cancro e la bellezza.
Monica, Franca, Luigina e Chiara si sono raccontate, seppur con diverse modalità. Erano molte le lacrime che hanno riempito gli occhi dei presenti in sala.


Monica, ha un viso fresco e giovane, incorniciato dai capelli di un ramato intenso appoggiati alle spalle, è una bellissima donna.
Ha mostrato le foto di tutto il periodo di cure radio e chemioterapiche. Ha scosso il pubblico la foto di lei, senza capelli, mentre abbracciava suo figlio di un anno, anche lui rasato. Un applauso scrosciante ha spezzato i nodi compatti in gola e incastrato le parole a mezz'aria. Il suo compagno, medico inestimabile, le è stato accanto con rassicurante presenza, durante la presentazione delle slides. E' un legame forte quello che lega la mia amica al suo compagno. Di quelli che non diresti mai di trovare in burrasca. Di quelli che ce li sogniamo nei film o leggendo un romanzo.
Monica ci racconta con sicurezza tutti i passaggi dalla diagnosi, all'intervento di mastectomia, alle cure e alla guarigione. Le sono serviti per diventare una donna migliore e saper cogliere dalla vita la bellezza assoluta di un cielo indaco e violetto, che solo se lo guardi mano nella mano con chi ti ama ti appare la cosa più bella del mondo.

foto sotto (Monica)

Franca è un vulcano esplosivo. Miracolata.
Si definisce così la mia paziente mentre la intervisto, davanti ad un pubblico attento. Un maledetto cancro aveva infiltrato tutto il suo addome ed ha vinto lei, o le cure, se preferite. Ma io preferisco pensare che il merito sia suo. L'entusiasmo è una passione che le appartiene. Lo senti quando parla, lo vedi quando cammina, traspare dalle braccia gesticolanti, ma soprattutto dai suoi occhi.
E' una donna raffinata e attenta al dettaglio Franca. La moda ha sempre fatto parte della sua vita, così pure il make up, anche durante il ricovero in ospedale. Si faceva bella abbandonandosi a pennellate di fard e rossetti e ascoltando i consigli di sua sorella, sulle bandane o parrucche.
La conserva gelosamente la sua bandana blu, compagna di viaggio. L'ha portata con sè anche durante il convegno, quasi fosse un amuleto carico di significato, un portafortuna eterno.

foto sotto (Franca da me intervistata)

Luigina ha una dolcezza squisita. Per alcuni versi, la sua storia clinica è uguale a quella di Franca, ed è a lei che si ispira per la guarigione, se non fosse per il fatto che Luigina non ha ancora accettato la malattia. Quel sacchetto indisponente sulla pancia, non è invisibile ai suoi occhi.
Dà comunque importanza all'estetica Luigina. Ad una parrucca, alla vita salutistica, alla cura della persona, ad un rimmel allungante sulle ciglia o ad una gonna plissettata alla moda. Con suo marito, partecipava a gare di ballo liscio. Vi lascio immaginare il desiderio infuocato di riprendere. Dopo l'intervento dice lei, dopo la ricanalizzazione, dopo la chemioterapia, dopo le cure. Dopo... ne uscirà vincitrice, lo sento.

foto sotto (Luigina)


Chiara ha gli occhi blu contornati da un paio di occhiali dalla grande montatura. Sembra impaurita ma in realtà nasconde una forza d'animo pazzesca. Ha un sorriso che ti cattura all'istante.
Durante il convegno ha fatto da modella a Donatella, infermiera Esthetic Oncology , e si è lasciata truccare il viso come se fosse una coccola. Il make up è come un vestito cucito su misura e rivela un lato emotivo. Anche Chiara è un'infermiera, ed è stata sottoposta alla mastectomia bilaterale.
La mutilazione dei seni è la mutilazione di sè. E' un lutto che non si elabora facilmente.
Dopo il make up, Chiara aveva una nuova luce nei suoi occhi. Brillavano le pupille cariche di emozione per colei che, in un'ora e mezza, aveva fatto di poche pennellate sul suo viso, una coccola terapeutica contornata da pagliuzze dorate. Quelle della speranza.

foto sotto (Chiara con Donatella, infermiera make up artist) 


Donatella era alla sua prima esposizione in pubblico e l'emozione gioca sempre brutti scherzi. Lei non ama i riflettori. Preferisce che sotto ad essi sfilino le sue donne con carica positiva. Donne che guardandosi allo specchio con occhi diversi, si sentano di nuovo belle e affascinanti, attraenti e sicure. Donatella non carica mai il viso delle sue pazienti di colore o artefatti. Esalta i pregi e maschera i difetti, come una vera professionista deve saper fare. Vela la malattia sotto ad un fard e illumina gli sguardi spenti donando vita nuova. 










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