L'amore a ottant'anni

Grazie Pietro, che mi hai consentito di scrivere la tua storia

Ho settantasette anni , un matrimonio alle spalle ed un terribile lutto, ma non ho mai dimenticato i suoi occhi lucenti. Mia moglie è volata via troppo giovane. Lontano da me, laddove non c'è ne' il fruscio del vento nè la luce del sole; non c'è il bianco delle nuvole nè il profumo dei fiori. Mia moglie è morta ed io sono diventato una persona sbiadita, con due occhi che galleggiano in una faccia molle, incerta.
Brigida è apparsa nella mia vita dopo venticinque anni di solitudine. Anche lei ha perso il marito per il cancro.
L'ho incontrata la prima volta lungo il porticato del nostro paese, due anni fa. Castelfranco Veneto ne ha di bellezze e lei è una di queste.
Passeggiava fasciata in un abito bianco che evidenziava un fisico incredibile per la sua età. Un paio di tacchi neri, i capelli corvini, una grande borsa dai manici corti in mano. Tipo di quelle borse in cui ti immagini di trovare di tutto dentro, dalla trousse di cosmetici alle caramelle smorzafame, alla rivista di gossip dell'ultima settimana. Portava una parrucca e non me ne ero accorto. Stava facendo la chemioterapia per un cancro al seno. Eppure, viaggiava fiera a testa alta, splendida.
Io la osservavo da seduto, in uno dei bar del centro, molto frequentato. Era ferma davanti ad una libreria. Lasciava vagare lo sguardo sulle pareti interne, zeppe di libri, e sulla vetrina, dove ce n'erano ammonticchiati un po' ovunque. A braccetto c'era una signora più giovane, sulla cinquantina, che le assomigliava molto e che ho scoperto dopo essere sua figlia.
Il caso volle che si sedettero accanto a me, urtandomi una spalla mentre si facevano largo tra i tavolini. Io mi limitai ad un cenno della mano. Aveva un profumo selvatico, di campi in fiore, della inoltrata primavera. Io Pensavo che Brigida mi avesse notato mentre la osservavo. Credevo fosse venuta là apposta. Ma lei, a distanza di due anni, continua a dire di no.
Anche se ha "solo" settantaquattro anni, ha la cocciutaggine di una adolescente composta.
Io ero stato da poco operato al retto e portavo un sacchetto sulla pancia. Me lo avrebbero tolto dopo qualche mese ma non potevo perdere questa occasione.
Furono due semplici sorrisi a farci aprire il cuore. L'aria allargava il suo di sorriso e per un paio di volte dovetti recuperare l'equilibrio.
Il giorno dopo ero già a casa sua e le parole trovarono la strada da sole, cacciando dalla mente un avvicendarsi di ricordi dal terrore cieco.
L'ho sostenuta durante tutta la chemioterapia e lei fino alla chiusura della mia stomia. E non ci siamo più lasciati.
Non credevo fosse possibile innamorarsi a settantasette anni. Il nostro è un feeling colmato dalle sofferenze trascorse e vissute. Noi non ci concentriamo sui problemi legati alla percezione realistica della nostra età e sui cambiamenti fisiologici che immancabilmente arrivano, ma poniamo l'accento solo sugli aspetti positivi che un amore a questa età può dare. E vogliamo essere portavoce di questo.
E ancora adesso, mentre la osservo da qua, con quel fiocco rosa cucito sul petto, tutto arricciato, che mi ricorda i petali delle rose e il cielo all'alba, penso a quanto l'amo.
Non ci sono sguardi spazientiti nè sospiri delusi tra noi, e vi assicuro, che il cuore mi batte forte forte quando facciamo l'amore, tra mille difficoltà e limiti, con gli occhi che pizzicano gioiosi.

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