Nonna, mamma, imprenditrice di successo in corsia
Quando la vita ti ha regalato fortuna e salute, denaro e amore, si ha molto da donare.
Le volontarie ospedaliere di oggi, in questa stanza, hanno sguardi pazienti, si concentrano su quelle strane vibrazioni che il contatto con i malati trasmette loro. Con le braccia allargate e nessun pensiero in testa, hanno una parola giusta nella loro scatola magica. La mia amica, timida e schiva nel suo primo giorno da volontaria, con un filo di eccitazione ha un tono di voce curioso e dolce, i palmi delle mani protesi verso il paziente, per accogliere i suoi, in segno di fratellanza. Anche il tramonto cade sul letto infuocando le lenzuola oltre che i nostri cuori. Ci sono emozione, e conforto, paure dilatate, nessuna invidia. Loro, le volontarie, stanno bene e vogliono far stare bene.
Le volontarie ospedaliere di oggi, in questa stanza, hanno sguardi pazienti, si concentrano su quelle strane vibrazioni che il contatto con i malati trasmette loro. Con le braccia allargate e nessun pensiero in testa, hanno una parola giusta nella loro scatola magica. La mia amica, timida e schiva nel suo primo giorno da volontaria, con un filo di eccitazione ha un tono di voce curioso e dolce, i palmi delle mani protesi verso il paziente, per accogliere i suoi, in segno di fratellanza. Anche il tramonto cade sul letto infuocando le lenzuola oltre che i nostri cuori. Ci sono emozione, e conforto, paure dilatate, nessuna invidia. Loro, le volontarie, stanno bene e vogliono far stare bene.
Qualcuna racconta del suo paese, e si scopre che il mondo è talmente piccolo che ci si conosce tutti. Qualcun'altra inforca gli occhiali e legge il titolo di un libro scovato nel comodino di un altro paziente. Qualcuna invece, reduce da dolore e malattie, stabilisce un contatto empatico. E c'è chi, come la mia amica, lascia vagare lo sguardo fino a colpire gli occhi di chi, su un letto bianco ci deve stare settimane o mesi. Le volontarie custodiscono segreti, fondono pensieri contrastanti, battono le palpebre per abituare gli occhi a vedere la sofferenza.
Con le loro risate lievi, soffiano la felicità nelle stanze, solleticano con gesti umili e sinceri, gentili.
E con la voce morbida come il velluto, ringraziano.