HO DECISO: MI FACCIO RICANALIZZARE

Storia di grande coraggio

Squilla il mio cellulare.
E la mia paziente.
Sul display compare il suo nome e pensando sia urgente, rispondo senza esitazioni.
Ha la voce flebile, il respiro corto, sembra agitata.
"Ho deciso Fanni", mi dice sicura, con tono secco. "Mi faccio ricanalizzare. Mi hanno chiamato e ho deciso di andare". Un refolo d'aria attraversa e colpisce il mio volto. Sto sudando. Il tremito delle mie dita quasi fa cadere a terra il mio telefono. Già, perchè la mia paziente poteva scegliere tra il tenere la stomia intestinale o farsela chiudere, e lei ha scelto.
Vorrei indossare le mie scuse per aver cercato di convincerla a non farlo. Volevo che tenesse la stomia. La resezione del retto è stata così bassa che i rischi da soppesare sono tantissimi rispetto ai benefici.
E' una scelta coraggiosa e audace e lei lo sa benissimo. Dopo la radioterapia e la chemioterapia, la mucosa intestinale potrebbe essere fragile, friabile, sanguinante. Gli sfinteri deboli o debolissimi, irritabili, la cute perianale ipersensibile. Lei lo sa benissimo. Lo sa che dopo dovrà seguire la dieta di prima, quella per stomizzati, e per lungo tempo, assumere farmaci che rallentano il transito, muoversi solo dove ci sia una toilette. Lo sa. E sa anche che forse non tornerà mai come prima. Che dovrà subire tribolazioni e sconfitte, che vivrà forti e inesauribili emozioni e che tali si fonderanno diventando enormi. Eppure... Quella stomia la mia paziente non la vuole. Non la ama. E lo dice con convinzione di voler rischiare. Vivrà questa esperienza con prospettive ampie e sgombre dai dubbi, senza apprensione, senza timori. Lei vuole rischiare, appannando le paure.
E arricciando le dita a pugno sul mio petto le auguro tutto il mio bene.
E' un atto di coraggio e le va riconosciuto.


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