Lei è speciale
Regala una carezza al nonnino in sedia a rotelle e gli offre un pezzetto di pane la signora in camice bianco. Si muove silenziosa compiendo un balletto di azioni che valgono un tesoro. Sono azioni ordinate, calcolate, gioiose, da anni. Donano un pezzettino di vita e tante attenzioni ai nonni di questa casa di riposo.
La donna in camice tiene i capelli raccolti in un codino spiritoso e indossa un paio di zoccoli in gomma color turchese, come i suoi occhi. Ora, con discrezione e senza rimproveri, pulisce il pavimento dal disastro commesso da un signorino non troppo giovane. Si è rovesciato il minestrone addosso attirando i compagni curiosi e divertiti. L'odore acre e pungente della candeggina fa allontanare la folla, ma evapora subito, e lascia il posto al profumo intenso che emanano quei kalicantus giallo oro sul tavolo. Li ha portati lei, come ogni settimana, per i suoi vecchietti, rubandoli dal giardino di casa sua. Dice che pranzare con dei fiori sul tavolo rassereni e rallenti le malattie aggressive. Io credo abbia ragione. o forse è un sottile gioco della nostra mente, e male non fa.
I kalicantus hanno cristallizzato i ricordi di azioni che si ripetono da anni. E si sa, gli anziani sono come i bambini, hanno bisogno della ripetitività per sentirsi al sicuro.
La vecchietta claudicante chiama Maria da lontano. Vuole offrirle un cappuccino al bar. E' il suo modo di ringraziarla. Maria le ha insegnato a fare i disegni sulla schiuma con il cacao e oggi ha disegnato un cuore per lei. La nonnetta tiene saldamente lo sguardo sulla tovaglia. La punta del dito scivola sulla stoffa e disegna un cuoricino anche sullo zucchero rovesciato per sbaglio. Si ritorna bambini ad un certo punto della vita. Fragili, innocenti, ma dove il tempo sembra dilatarsi all'infinito e non farsi stretto e breve.
"Vieni a giocare con noi!!" gridano in coro un gruppo di anziani che giocano a carte nel tavolino all'angolo. Hanno uno strano modo di cadenzare le parole. E' stata Maria ad inventare gli accenti nelle frasi, per divertirli nelle lunghe giornate grigie invernali. Lei sa cacciare le loro paure quando si presentano. E le loro stanchezze. Non esiste la stanchezza secondo Maria. E' un termine inadeguato. Esiste il vuoto. Di questo dobbiamo avere paura, perciò non bisogna mai smettere di allenarsi.
Ci si allena anche all'amore, a qualsiasi età, cantando una canzone alla vecchietta dalla chioma ingrigita e crespa, o recitando una poesia al nonno curvo sul suo bastone. E ci si allena alle lacrime di un film che emoziona ancora, in quel maxi schermo sempre acceso.
Maria non è solo una infermiera. Gli anni di lavoro le hanno regalato l'esperienza di chi sa decifrare le sfumature dei sentimenti dimenticati nell'animo di ogni anziano, le competenze per far fronte alle cure infermieristiche, le conoscenze di pronto soccorso e pronto intervento, ma anche il significato del contatto umano e intimo durante il bagno settimanale dei suoi anziani ospiti, o l'importanza delle parole durante i pasti, quando si trova ad imboccare disabili silenziosi.
Maria sta ora spingendo l'anziana Tosca, in sedia a rotelle. La sta portando fuori, dove una serie di gatti gironzolano liberi nel prato e tengono compagnia. Vuole farsi una treccia ai capelli. Le ha insegnato Maria ad essere ordinata, non solo la domenica ma sempre.
Ai bordi del marciapiede, una nonna seduta a terra, cinge le ginocchia poggiandovi sopra il mento. Si liscia le pieghe dell'abito e fissa Maria con gli occhi curiosi. Il ronzio di un'ape l'avvolge e la rilassa. Strappa una margherita. La porge a Maria. Ha contato tutti i petali. Se lo ricorda ancora l'esercizio del contare da zero a cento. Poi non sa, Maria le ha insegnato a contare fino a là, ma anche le tabelline a memoria, le moltiplicazioni a mente, le sottrazioni in colonna e le addizioni con le monetine. Con calma e pazienza si impara tutto dice Maria. La residenza per anziani non è un ospizio per dormienti o atassici o anedonici senza espressione.
In questo mondo non esiste la fretta, è vero. Ma questo mondo è come una cassettiera piena di oggetti. Puoi aprire un cassetto dopo l'altro e frugare alla rinfusa arricchendoti con gli occhi in una sola direzione, o aprire un cassetto alla volta e osservare ogni cosa da tutti i punti di vista. Allora anche l'odore dell'aria ti sembrerà diverso, e le parole, le persone, la vecchiaia, vera ricchezza. Avrai imparato a cogliere i particolari e a vivere il tempo che resta appieno.
Adoro quella donna in camice bianco dagli occhi turchesi.
E quando trovi chi per te è specchio della tua anima, non puoi che sorridere alla vita.
Perchè quella donna è... mia madre.
La donna in camice tiene i capelli raccolti in un codino spiritoso e indossa un paio di zoccoli in gomma color turchese, come i suoi occhi. Ora, con discrezione e senza rimproveri, pulisce il pavimento dal disastro commesso da un signorino non troppo giovane. Si è rovesciato il minestrone addosso attirando i compagni curiosi e divertiti. L'odore acre e pungente della candeggina fa allontanare la folla, ma evapora subito, e lascia il posto al profumo intenso che emanano quei kalicantus giallo oro sul tavolo. Li ha portati lei, come ogni settimana, per i suoi vecchietti, rubandoli dal giardino di casa sua. Dice che pranzare con dei fiori sul tavolo rassereni e rallenti le malattie aggressive. Io credo abbia ragione. o forse è un sottile gioco della nostra mente, e male non fa.
I kalicantus hanno cristallizzato i ricordi di azioni che si ripetono da anni. E si sa, gli anziani sono come i bambini, hanno bisogno della ripetitività per sentirsi al sicuro.
La vecchietta claudicante chiama Maria da lontano. Vuole offrirle un cappuccino al bar. E' il suo modo di ringraziarla. Maria le ha insegnato a fare i disegni sulla schiuma con il cacao e oggi ha disegnato un cuore per lei. La nonnetta tiene saldamente lo sguardo sulla tovaglia. La punta del dito scivola sulla stoffa e disegna un cuoricino anche sullo zucchero rovesciato per sbaglio. Si ritorna bambini ad un certo punto della vita. Fragili, innocenti, ma dove il tempo sembra dilatarsi all'infinito e non farsi stretto e breve.
"Vieni a giocare con noi!!" gridano in coro un gruppo di anziani che giocano a carte nel tavolino all'angolo. Hanno uno strano modo di cadenzare le parole. E' stata Maria ad inventare gli accenti nelle frasi, per divertirli nelle lunghe giornate grigie invernali. Lei sa cacciare le loro paure quando si presentano. E le loro stanchezze. Non esiste la stanchezza secondo Maria. E' un termine inadeguato. Esiste il vuoto. Di questo dobbiamo avere paura, perciò non bisogna mai smettere di allenarsi.
Ci si allena anche all'amore, a qualsiasi età, cantando una canzone alla vecchietta dalla chioma ingrigita e crespa, o recitando una poesia al nonno curvo sul suo bastone. E ci si allena alle lacrime di un film che emoziona ancora, in quel maxi schermo sempre acceso.
Maria non è solo una infermiera. Gli anni di lavoro le hanno regalato l'esperienza di chi sa decifrare le sfumature dei sentimenti dimenticati nell'animo di ogni anziano, le competenze per far fronte alle cure infermieristiche, le conoscenze di pronto soccorso e pronto intervento, ma anche il significato del contatto umano e intimo durante il bagno settimanale dei suoi anziani ospiti, o l'importanza delle parole durante i pasti, quando si trova ad imboccare disabili silenziosi.
Maria sta ora spingendo l'anziana Tosca, in sedia a rotelle. La sta portando fuori, dove una serie di gatti gironzolano liberi nel prato e tengono compagnia. Vuole farsi una treccia ai capelli. Le ha insegnato Maria ad essere ordinata, non solo la domenica ma sempre.
Ai bordi del marciapiede, una nonna seduta a terra, cinge le ginocchia poggiandovi sopra il mento. Si liscia le pieghe dell'abito e fissa Maria con gli occhi curiosi. Il ronzio di un'ape l'avvolge e la rilassa. Strappa una margherita. La porge a Maria. Ha contato tutti i petali. Se lo ricorda ancora l'esercizio del contare da zero a cento. Poi non sa, Maria le ha insegnato a contare fino a là, ma anche le tabelline a memoria, le moltiplicazioni a mente, le sottrazioni in colonna e le addizioni con le monetine. Con calma e pazienza si impara tutto dice Maria. La residenza per anziani non è un ospizio per dormienti o atassici o anedonici senza espressione.
In questo mondo non esiste la fretta, è vero. Ma questo mondo è come una cassettiera piena di oggetti. Puoi aprire un cassetto dopo l'altro e frugare alla rinfusa arricchendoti con gli occhi in una sola direzione, o aprire un cassetto alla volta e osservare ogni cosa da tutti i punti di vista. Allora anche l'odore dell'aria ti sembrerà diverso, e le parole, le persone, la vecchiaia, vera ricchezza. Avrai imparato a cogliere i particolari e a vivere il tempo che resta appieno.
Adoro quella donna in camice bianco dagli occhi turchesi.
E quando trovi chi per te è specchio della tua anima, non puoi che sorridere alla vita.
Perchè quella donna è... mia madre.