Pazienti stomizzati: non dimenticate il vostro ano naturale

Per proteggere lo stoma e per raccogliere i suoi effluenti (feci, se parliamo di stomia intestinale), dobbiamo utilizzare una placca adesiva ed un sacchetto oppure un plac-sac monopezzo unico usa e getta.
I pazienti stomizzati possono trascorrere pochi mesi o molti anni in compagnia della loro stomia e tantissimi dimenticano di prendersi cura dell'ano naturale. Non a tutti infatti viene suturato quel foro insieme ai glutei; la maggior parte continua ad avere un ano e quindi un "canaletto".
L'intestino disabitato si difende dalla secchezza producendo una gelatina viscida e maleodorante che a volte diventa molto densa, e il paziente sente lo stimolo a defecare. Lo stimolo può creare disconfort e rendere pessima la qualità di vita. Altre volte quel muco è accompagnato a prurito o cattivo odore e a terribili dermatiti.
Infine, quell'ano naturale si dimentica di funzionare, e alla chiusura della stomia o ricanalizzazione intestinale, gli sfinteri non sono più competenti.
Ecco perchè è fondamentale effettuare periodicamente dei lavaggi con acqua tiepida o camomilla, piccoli clisterini o perette e subito dopo applicare una emulsione riepitelizzante o creme lenitive e idratanti.
Il lavaggio e la successiva applicazione della crema, mantengono pulito, ammorbidito e allenano i muscoli sfinterici anali a "lavorare" come prima.Nei casi di infiammazione acuta del canale anale, sono necessarie applicazioni locali (pomate o supposte o piccoli clisterini a base di cortisonici o antinfiammatori) che solo il medico specialista potrà prescrivervi.
Fistole, situazioni chirurgiche particolari, chemioterapia o radioterapia possono essere condizioni da gestire in ambulatorio. Il fai da te non è mai indicato. Nota bene: Ogni mio suggerimento o consiglio va assolutamente concordato con la vostra stomaterapista o con il medico chirurgo coloproctologo. Parlatene liberamente e vedrete che potrà proporvi accorgimenti adeguati.
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