Noi donne incontinenti: in ospedale.
Che tu sia un medico donna o una infermiera, un'operatrice o una donna delle pulizie, una dirigente infermieristica o una direttrice sanitaria, la perdita di gocce di pipì può interessare e colpire anche te, dipendente ospedaliera, come tutto il mondo femminile. Sono il 25% le donne che lamentano tale disfunzione. Le altre, il 75%, magari non lo ha mai riferito ad una terapista e continua a portare salvaslip o pannoloni.
Non c'è differenza tra il lavoro sedentario di una dirigente o quello iperattivo dell'infermiera in corsia. Le pressioni sul pavimento pelvico sono pressochè sovrapponibili.
La differenza la fa l'addome. Un addome appesantito e prominente disturba maggiormente i muscoli prossimi all'uretra. O muscoli addominali che spingono sulla vescica in seguito ad uno sforzo come il sollevamento di un paziente, di una pila di cartelle , di un secchio d'acqua o in seguito a ore ed ore di sedentarietà, mettono a dura prova sfinteri indeboliti dall'età, dai parti o dalla menopausa.
E' importante capire come stare sedute, come camminare, come alzarsi da una sedia, come pulire un pavimento o effettuare dei sollevamenti di carichi. Preventivare una contrazione dei muscoli anali/vaginali e una introflessione addominale sempre, sembra essere la strategia vincente. Abbandonare l'idea che il salvaslip protegga, è il primo passo. E' l'incontinenza che ti chiede di essere alleviata da sensazioni nuove e rare.
Un assorbente impedisce il corretto reclutamento muscolare preventivo. Si sta al sicuro con il panno no? Ma non averlo, impone alla tua testa di pensare, che è l'esercizio più difficile.
Puoi cercare di stringere anche i glutei se sei in piedi ma, attenta a non spingere con l'addome.
E se per caso ti guardi allo specchio di profilo, e ti accorgi di averli dimenticati quei glutei meravigliosi e sodi dell'età adolescenziale, allenati a "stringerli" al massimo, a "strizzarli" come un limone, a contrarli e a rilasciarli insieme alla contrazione dell'ano o dei muscoli vaginali. Butta lo sguardo anche sulla tua pancia che di profilo ti sembrerà ancora più "ampia". Allenati ad appiattirla pensando che l'ombelico debba raggiungere la tua spina dorsale, dall'interno. Fallo cinquanta volte al giorno e vedrai che le tue disfunzioni urinarie ti diranno addio. Parola di uroriabilitatrice.
Fanni Guidolin
Non c'è differenza tra il lavoro sedentario di una dirigente o quello iperattivo dell'infermiera in corsia. Le pressioni sul pavimento pelvico sono pressochè sovrapponibili.
La differenza la fa l'addome. Un addome appesantito e prominente disturba maggiormente i muscoli prossimi all'uretra. O muscoli addominali che spingono sulla vescica in seguito ad uno sforzo come il sollevamento di un paziente, di una pila di cartelle , di un secchio d'acqua o in seguito a ore ed ore di sedentarietà, mettono a dura prova sfinteri indeboliti dall'età, dai parti o dalla menopausa.
E' importante capire come stare sedute, come camminare, come alzarsi da una sedia, come pulire un pavimento o effettuare dei sollevamenti di carichi. Preventivare una contrazione dei muscoli anali/vaginali e una introflessione addominale sempre, sembra essere la strategia vincente. Abbandonare l'idea che il salvaslip protegga, è il primo passo. E' l'incontinenza che ti chiede di essere alleviata da sensazioni nuove e rare.
Un assorbente impedisce il corretto reclutamento muscolare preventivo. Si sta al sicuro con il panno no? Ma non averlo, impone alla tua testa di pensare, che è l'esercizio più difficile.
Puoi cercare di stringere anche i glutei se sei in piedi ma, attenta a non spingere con l'addome.
E se per caso ti guardi allo specchio di profilo, e ti accorgi di averli dimenticati quei glutei meravigliosi e sodi dell'età adolescenziale, allenati a "stringerli" al massimo, a "strizzarli" come un limone, a contrarli e a rilasciarli insieme alla contrazione dell'ano o dei muscoli vaginali. Butta lo sguardo anche sulla tua pancia che di profilo ti sembrerà ancora più "ampia". Allenati ad appiattirla pensando che l'ombelico debba raggiungere la tua spina dorsale, dall'interno. Fallo cinquanta volte al giorno e vedrai che le tue disfunzioni urinarie ti diranno addio. Parola di uroriabilitatrice.
Fanni Guidolin