Libertà: sulla tavoletta del w.c.
Qualcuno l'ha definito la "grotta" del pensiero. Qualcun altro la nicchia del relax. Per altri è da preferire al cinema: puoi guardare la tv mentre stai seduto sopra comodamente. Fatto sta che il wc di casa propria è diventato il protagonista delle nostre giornate super stressanti.
Ecco che donna o uomo che tu sia, al rientro da una giornata di lavoro, potresti sentire l'esigenza di farti regalare dal tuo "gabinetto", momenti molto particolari.
Amico delle giornate scialbe e sciroccate, il w.c. ti invita ad adagiarti con occhi sornioni e mani che sorreggono il viso stanco. Appoggi i gomiti alle ginocchia e chini la testa in avanti. Lui ti può rilassare, anche se non ha un sorriso ruffiano o mani tremule che ti fanno mille grattini. Lui, il w.c., ha la capacità di sollevarti da terra pur rimanendo tu, legato alla realtà.
L'etimologia della parola gabinetto deriva dalle antiche sale di lettura adibite anche a colloqui privati o attività private. Ecco perchè non abbiamo ancora perso l'abitudine. Tuttavia, vi invito a riflettere sui danni che tale libertà vi mette in conto.
Se vi sentite sospesi nel vuoto e leggeri da problemi e preoccupazioni, sappiate che non sarà sempre così. Il prolasso di una vescica o del retto, nella posizione seduta sul wc, aumentano. E più tempo si trascorre là seduti, più sarà difficile scaricare completamente un'ampolla rettale o svuotare una vescica. Ve lo insegna chi ha scoperto la gravità. Tutto cade verso il basso e ingombra lo stretto passaggio. Ma se la cacca trova la giusta via senza indugio, non lo è per altri organi del vostro corpo (utero, vescica, retto, mucosa rettale), che mai dovrebbero scendere dal loro sito, e vi sfido a trattenerli e mantenerli al loro posto a lungo in un a "sedia con foro" in cui ogni giorno vi esercitate al prolasso per almeno mezz'ora. Vincere la forza di gravità è impossibile su questa terra.
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Fanni Guidolin