In una stretta di mano

Dedicato a te, che oggi mi hai emozionato.

Mi porge timida e leggera, la mano tesa. La afferro con grinta. Ti sorreggo e non ti mollo. Dall'alto dei miei tacchi mi sento completamente inadeguata al tuo sguardo penetrante. Seduto nella sedia a rotelle sei così piccolo e indifeso...
Mi chino. Di fronte a te il mondo circostante perde consistenza e  tutto sembra gigantesco, sproporzionato. E' strano come appaiano le cose e le persone da questa prospettiva. Ciclopici e smisurati i centimetri accanto a noi.
Sono tutti in piedi tranne te. Come pedine, in una strana posizione, statiche, le persone stanno in equilibrio sulle loro convinzioni, mentre tu sembri volteggiare sicuro e tranquillo in questa grande sala. Piroetti perfino con la sedia a rotelle, esegui volteggi con le braccia galoppanti, bramose di abbracci. Io, chinata al tuo fianco noto persone che ci circondano, regalandoci parole di conforto, sorrisi elargiti senza debito, espressioni solidali, mani tese o appoggiate alle tue spalle. Qualcuno china il capo rispettoso. Qualcun altro sta in silenzio. Altri non ti negano messaggi dal cuore. Le parole rimbalzano sulla tua faccia incredula. Non pensavi che il mondo fosse capace di tanto amore vero?.
E' il giorno della festa degli stomizzati e oggi è anche il tuo compleanno,  ma qui puoi sentirti al sicuro. Abbiamo abbattuto le barriere della disabilità. Sfondato le porte del pregiudizio. Non troverai espressioni studiate. Tutto sarà improvvisato e dettato dal cuore grande che ognuno ha. La sofferenza accomuna chi l'accoglie e divide chi la rifiuta.
Fai una smorfia. E' un'espressione incontrollata del tuo volto e qualcuno tiene lo sguardo fisso su di te. Il tuo viso sembra ora scomposto e i tuoi pensieri cambiano colore. Lo vedo. Ma le tue preoccupazioni diventano inconsistenti come le nuvole quando tutti vengono a porti la loro mano.
C'è quella sudata, emozionata. Scivola veloce un sentimento di pudore e rispetto per la tua, ossuta e fragile, dalla pelle morbida.
E c'è quella tenace, che affonda fino al polso, sicura, passa a te un messaggio di forza. Resisti.
C'è la mano secca, che lavora, che aspetta la sera per una carezza che non arriverà mai e quella che ti prende anche l'altra, avvolgendola come in uno scrigno.
Devi scuotere la testa per disfarti dall'incredulità di quei gesti. In una stretta di mano trovi anche te stesso, a confronto. Puoi trascinare l'altra mano verso di te o spingerla via. Puoi prendere la stessa, o quella opposta alla tua, il risultato può cambiare. Una stretta di mano parla silenziosamente il linguaggio di un dialogo che ti farà abbandonare ogni paura. Oggi quella paura non si addice a chi è amato.



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