Tu non mi tradirai mai
(Tratto da una storia di vita vera. Auspichiamo di poterne raccontare altre migliaia di queste storie)
Sei calda. Appoggiata sul mio collo sento il tuo respiro affettivo. Ti copro con un leggero plaid che profuma di rosa. Stai vicino a me, mi scalda il tuo tepore e mi rende sereno.
Ti accarezzo e mi fissi con gli occhi lucidi. Sono trascorsi sei anni da quando ci siamo conosciuti. Mi sei sempre stata accanto e anche ora, che sono malato, la tua presenza mi guarisce, mi cura.
Sai ascoltarmi estatica, imperterrita e immobile, ma non sei mai altrove con la mente. Come se una connessione si fosse stabilita quando ci siamo conosciuti e non si fosse mai persa nè spenta.
Come se tu fossi in me ed io in te, una cosa sola, una vita sola.
Ricordo quel giorno al canile di Via Mattiò. Mi sembravi così indifesa nell'angolino più buio della cuccia. Il tuo lamento era quello di un gattino bagnato chiuso fuori dalla porta e infreddolito. Ti presi in braccio e mi leccasti il volto per ringraziarmi di averti liberata, ridato la vita.
Oggi, cara Lilly, sono io che devo ringraziarti per avermi ridato non solo la vita ma la speranza che si può guarire dal cancro con l'aiuto di un animale, di una cagnolina come te. E anche se non si dovesse guarire, tu mi hai reso sempre tutto più facile e accettabile. Sei una instancabile compagna di questo viaggio in andirivieni tra ospedale e casa, la nostra casa, dentro la quale svolazza il nostro universo.
Quante volte avrei voluto portarti con me al day hospital oncologico e tenerti in braccio, accarezzarti mentre le terapia distruggeva il mostro. Tu lo avresti combattuto con me, abbaiandogli come sai fare la sera, quando un estraneo passa davanti casa nostra. Ma nella nostra società si sta facendo strada troppo piano questa realtà. La chiamano Pet Therapy questa miracolosa medicina del corpo e dell'anima, per ora solo tra i bambini oncologici. Un pò però lo siamo anche noi anziani dei bambini indifesi vero Lilly?. Guardati, gli angoli della tua bocca sono curvati costantemente all'insù, come se mi sorridessi in continuazione, per sgrovigliarmi da questa umana debolezza, insopportabile e ispessita, a te lontana, non perchè non la comprenda ma perchè forse l'hai già vissuta...
Mi lecchi. E' il tuo modo per dimostrarmi l'affetto che hai per me. Lo fai sempre al momento giusto, con la giusta consistenza, il giusto tepore, la giusta tenerezza.
Ti guardo, mi vedo sfumato nei tuoi occhi. Forse ti stai emozionando Lilly mia?
Ti voglio abbracciare forte.
Quanto bene ti voglio.
Tu non mi giudichi, non ti imponi, non mi critichi, non mi condizioni, non mi obblighi nè costringi.
Tu, non mi tradirai mai.
Grazie di esistere.
Sei calda. Appoggiata sul mio collo sento il tuo respiro affettivo. Ti copro con un leggero plaid che profuma di rosa. Stai vicino a me, mi scalda il tuo tepore e mi rende sereno.
Ti accarezzo e mi fissi con gli occhi lucidi. Sono trascorsi sei anni da quando ci siamo conosciuti. Mi sei sempre stata accanto e anche ora, che sono malato, la tua presenza mi guarisce, mi cura.
Sai ascoltarmi estatica, imperterrita e immobile, ma non sei mai altrove con la mente. Come se una connessione si fosse stabilita quando ci siamo conosciuti e non si fosse mai persa nè spenta.
Come se tu fossi in me ed io in te, una cosa sola, una vita sola.
Ricordo quel giorno al canile di Via Mattiò. Mi sembravi così indifesa nell'angolino più buio della cuccia. Il tuo lamento era quello di un gattino bagnato chiuso fuori dalla porta e infreddolito. Ti presi in braccio e mi leccasti il volto per ringraziarmi di averti liberata, ridato la vita.
Oggi, cara Lilly, sono io che devo ringraziarti per avermi ridato non solo la vita ma la speranza che si può guarire dal cancro con l'aiuto di un animale, di una cagnolina come te. E anche se non si dovesse guarire, tu mi hai reso sempre tutto più facile e accettabile. Sei una instancabile compagna di questo viaggio in andirivieni tra ospedale e casa, la nostra casa, dentro la quale svolazza il nostro universo.
Quante volte avrei voluto portarti con me al day hospital oncologico e tenerti in braccio, accarezzarti mentre le terapia distruggeva il mostro. Tu lo avresti combattuto con me, abbaiandogli come sai fare la sera, quando un estraneo passa davanti casa nostra. Ma nella nostra società si sta facendo strada troppo piano questa realtà. La chiamano Pet Therapy questa miracolosa medicina del corpo e dell'anima, per ora solo tra i bambini oncologici. Un pò però lo siamo anche noi anziani dei bambini indifesi vero Lilly?. Guardati, gli angoli della tua bocca sono curvati costantemente all'insù, come se mi sorridessi in continuazione, per sgrovigliarmi da questa umana debolezza, insopportabile e ispessita, a te lontana, non perchè non la comprenda ma perchè forse l'hai già vissuta...
Mi lecchi. E' il tuo modo per dimostrarmi l'affetto che hai per me. Lo fai sempre al momento giusto, con la giusta consistenza, il giusto tepore, la giusta tenerezza.
Ti guardo, mi vedo sfumato nei tuoi occhi. Forse ti stai emozionando Lilly mia?
Ti voglio abbracciare forte.
Quanto bene ti voglio.
Tu non mi giudichi, non ti imponi, non mi critichi, non mi condizioni, non mi obblighi nè costringi.
Tu, non mi tradirai mai.
Grazie di esistere.