Essere Incinta in Cina
Win Ji è una mia paziente originaria di Shanghai. E' in Italia per lavoro ma tornerà presto in Cina.
E' solo al secondo mese di gravidanza e già assume la tipica andatura delle gestanti al nono mese: piedi divaricati, ginocchia leggermente piegate e una mano sulla schiena a sostenere una colonna trainata in avanti da un pancione che ancora non c'è. E' loro abitudine. Credono favorisca la crescita del feto.
A discapito di un look alla moda, come sono solite essere le cinesi che conosciamo, Win si presenta con uno stile piatto e monacale. Ampi vestiti a tunica, molto spessi, dall'odore di lacca, o plastica proteggerebbero dalle radiazioni elettromagnetiche emesse dai cellulari.
I medici cinesi prescrivono alle gravide assoluto riposo e ben vengano venticinque chili di peso in più: il bambino sarà più forte e in salute, soprattutto se il pancione sarà abbondante. Alle mie indicazioni all'attività fisica, risponde schioccando la lingua con disapprovazione. Al massimo possono praticare lo yoga, utilissimo anche per il parto.
Secondo la sua tradizione, Win deve astenersi dai cibi freddi e da quelli piccanti, deve parlare a bassa voce per non turbare il feto. Ogni mese deve recarsi dal medico per la visita ginecologica. Spesso partecipano anche familiari o suoceri. Non può conoscere il sesso del nascituro, è una norma.
Il parto cesareo sarà programmato dal medico in base alla risultanza del pancione. Più il ventre sarà rigonfio e più difficile sarà farlo nascere per via naturale senza rischi, optando perciò per il taglio cesareo. Tale intervento si andrà ad aggiungere al 61,7% di donne che hanno fatto la stessa scelta, nonostante l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) ritenga accettabile solamente il 15%.
Al parto, l'infermiera proporrà alla donna di conservare la placenta per poi cucinarla e consumarla a casa se vorrà. Si tratta di una pratica che preverrebbe la depressione post partum. Non nascondo uno sguardo allucinato che mi ruba ogni altra parola oltre che il respiro.
Nei primi quaranta giorni post partum una puericultrice esperta e "datata" si occuperà di mamma e bimbo in casa, così mi racconta Win. Dopodichè, la madre di Win potrà trasferirsi da lei.
In Cina, secondo la medicina tradizionale, alla puerpera serve un intero ciclo lunare per ristabilire l'equilibrio tra le componenti calde e fredde destabilizzatesi all'interno dell'organismo.
La neomamma dovrà evitare di lavarsi con acqua fredda e seguire una dieta particolare.
L'interesse per il pavimento pelvico è relativamente recente e incentrato perlopiù nell'utilizzo di strumentazione come la stimolazione elettrica, i coni vaginali o le palline della gheisha, quali fautori del rinforzo post parto. Meno considerata è la chinesiterapia (esercizi perineali) .
Trattandosi però, per la maggior parte, di cesarei programmati, anche le lesioni perineali che creano fastidiose incontinenze, hanno minor incidenza.
E' solo al secondo mese di gravidanza e già assume la tipica andatura delle gestanti al nono mese: piedi divaricati, ginocchia leggermente piegate e una mano sulla schiena a sostenere una colonna trainata in avanti da un pancione che ancora non c'è. E' loro abitudine. Credono favorisca la crescita del feto.
A discapito di un look alla moda, come sono solite essere le cinesi che conosciamo, Win si presenta con uno stile piatto e monacale. Ampi vestiti a tunica, molto spessi, dall'odore di lacca, o plastica proteggerebbero dalle radiazioni elettromagnetiche emesse dai cellulari.
I medici cinesi prescrivono alle gravide assoluto riposo e ben vengano venticinque chili di peso in più: il bambino sarà più forte e in salute, soprattutto se il pancione sarà abbondante. Alle mie indicazioni all'attività fisica, risponde schioccando la lingua con disapprovazione. Al massimo possono praticare lo yoga, utilissimo anche per il parto.
Secondo la sua tradizione, Win deve astenersi dai cibi freddi e da quelli piccanti, deve parlare a bassa voce per non turbare il feto. Ogni mese deve recarsi dal medico per la visita ginecologica. Spesso partecipano anche familiari o suoceri. Non può conoscere il sesso del nascituro, è una norma.
Il parto cesareo sarà programmato dal medico in base alla risultanza del pancione. Più il ventre sarà rigonfio e più difficile sarà farlo nascere per via naturale senza rischi, optando perciò per il taglio cesareo. Tale intervento si andrà ad aggiungere al 61,7% di donne che hanno fatto la stessa scelta, nonostante l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) ritenga accettabile solamente il 15%.
Al parto, l'infermiera proporrà alla donna di conservare la placenta per poi cucinarla e consumarla a casa se vorrà. Si tratta di una pratica che preverrebbe la depressione post partum. Non nascondo uno sguardo allucinato che mi ruba ogni altra parola oltre che il respiro.
Nei primi quaranta giorni post partum una puericultrice esperta e "datata" si occuperà di mamma e bimbo in casa, così mi racconta Win. Dopodichè, la madre di Win potrà trasferirsi da lei.
In Cina, secondo la medicina tradizionale, alla puerpera serve un intero ciclo lunare per ristabilire l'equilibrio tra le componenti calde e fredde destabilizzatesi all'interno dell'organismo.
La neomamma dovrà evitare di lavarsi con acqua fredda e seguire una dieta particolare.
L'interesse per il pavimento pelvico è relativamente recente e incentrato perlopiù nell'utilizzo di strumentazione come la stimolazione elettrica, i coni vaginali o le palline della gheisha, quali fautori del rinforzo post parto. Meno considerata è la chinesiterapia (esercizi perineali) .
Trattandosi però, per la maggior parte, di cesarei programmati, anche le lesioni perineali che creano fastidiose incontinenze, hanno minor incidenza.