Una seduta di riabilitazione pelvica: Note di una paziente impaziente
Note di una paziente impaziente, incontinente.
"Si sfili la gonna, le calze, il giubbino, il maglione, la maglia, la maglietta, tolga ovviamente le scarpe e il reggiseno", mi dice la terapista , segnando la poltroncina dove avrei dovuto appoggiare le cose.
Non faceva prima a dirmi di tenere slip e canotta e stendermi sul lettino ?
Mi sento come imbalsamata. Ho un lato B inguainato dalla longuette in stretch.
Mentre mi piego per slacciare le stringhe delle mie Nike, la terapista mi prende per un braccio e mi corregge immediatamente. "Non si pieghi così bruscamente, si segga per slacciare la scarpa, eviterà pressioni notevoli intraddominali che andranno a comprimere la sua vescica".
Il mio volto si tinge di rosso peperonata mentre la dottoressa mi lancia un'occhiolino compiaciuto. Giustappunto per non demoralizzarmi subito.
"Ora si stenda che analizzeremo il suo pavimento pelvico".
Porto un piccolo pannolino di protezione che sento bagnato per la corsa che ho fatto per arrivare in orario all'appuntamento e un senso di pudore mi pervade. La terapista capisce immediatamente il mio imbarazzo e mi mette a mio agio, spiegandomi il pavimento pelvico attraverso un modellino plastico. Mi sento rassicurata e sfilo lo slip con coraggio mentre le mie labbra segnano un sorriso sbieco. Mi faccio leggermente schifo, sprizzo rotoli di grasso da tutte le angolazioni del mio corpo.
Dopo attenta osservazione, esame obiettivo lo chiamava, la terapista mi effettua una esplorazione vaginale chiedendomi di stringere, solo con i muscoli vaginali, le sue dita. Mi avrebbe così dato un punteggio di forza, che chiamava PC-test , da 0 a 5.
"Stringa forte signora "
"Sto stringendo" , le dico con espressione estatica e gli occhi sbarrati.
"Sta stringendo?" Mi chiede incredula.
Oddio che succede? Io ho la sensazione di stringere!
"Signora stringa come se dovesse trattenere la cacca", mi chiede la terapista.
Ma in vagina non trattengo la cacca! "Sposti l'attenzione mentalmente all'ano"
E' là che mi scappa una risatina a tutto tondo che mi fa perdere una goccia di pipì . "Ecco signora, mantenga sempre la pancia in dentro durante la risata, bloccata, non la faccia sobbalzare altrimenti perde". Eh lo sento che perdo mannaggia a me.
"Anche quando tossisce deve bloccare la sua pancia e se stringe anche il sedere, il "bloccaggio" è più completo". In questi casi, il reclutamento di muscoli che chiameremo accessori, sarà indispensabile per effettuare un totale "bloccaggio" del perineo.
La terapista aveva spostato la mia attenzione sui muscoli posteriori ma stava comunque valutando tutta la fascia muscolare che attraversa il pavimento pelvico come un'amaca, l'avevo studiato la sera prima, sui libri, a casa mia. Prosopopea da prima della classe insomma!
"Signora lei non ha la percezione di quei muscoli pertanto dovremo lavorare a lungo. Dovrà sentire elettricità , energia, tensione e scioglimento proprio là".
Riprovo imperterrita a stringere con i lampi subitanei negli occhi. Stringo i glutei, le cosce, sento la forza nel collo, la pancia indurirsi, il volto paonazzo e.... perdo una goccia di pipì.
"No, no, no, signora ferma, deve rilassare tutti gli altri muscoli! Vede che sta spingendo?"
Stringi, spingi, apri, lasci, molli, tenga, forza, dai.
Stringi, spingi, apri, lasci, molli, tenga, forza, dai.
Sembrava una canzoncina onomatopeica! Che ridere!
Scherzi a parte, era davvero difficile eseguire gli esercizi di Kegel, perché è così che si chiamano, grazie a lui, un ginecologo che ha inventato lo "stringi-stringi". Il respiro mancava. Il respiro tornava ma la percezione tardava . E che fatica !.
"Focalizzando l'attenzione sui muscoli elevatori dell'ano, e' molto più facile stringere la vagina. Provi da seduta. Rilassi i glutei sulla sedia e anche la pancia". Ci sto provando !
"Ora, immagini che il suo ano, risalga dal basso verso l'alto, come un ascensore. La sente la vagina chiudersi ? Chieda al suo partner di aiutarla. È' come una danza virtuale, compiuta un milione di volte. Due dita in vagina, morbide, adagiate la' senza frugare ne' annaspare. E mentre lei sta comodamente stesa con le gambe piegate, provi a stringere più forte che può . No, non deve usare i glutei per stringere, e nemmeno i muscoli della coscia. Questa è una contrazione che chiamiamo isolata. Il suo partner le dirà se lo fa correttamente. Ricordi , solo ano e vagina. Continui per un centinaio di volte almeno con la durata di un secondo per stringere e un secondo per rilasciare. Oppure bastano 15 volte, con la durata di 6 secondi per stringere e 10-12 secondi per rilasciare.
"Non sento dottoressa. Mi sembra di non stringere. E quanto impiegherà il mio muscolo per rinforzarsi? " .
Lei stringe poco signora, 2 su 5 è il punteggio nella forza, deve allenarsi con costanza e ci vorrà almeno un mese di allenamento quotidiano, per buttare via il pannolino.
Un mese ??? Ed io che pensavo bastasse una seduta !
E voi avete provato ?
Fatemi sapere...
Le sedute successive vertiranno su esercizi di rinforzo di tutti gli altri muscoli accessori del pavimento pelvico e limitrofi, che partecipano alla continenza quando il paziente effettua normali azioni.
La contrazione vaginale e anale isolata, in fase di allenamento puro e semplice, va effettuata senza attivare nessun altro muscolo accessorio (contrazione di Kegel).
Nei casi invece, di aumento improvviso della pressione addominale come starnuto, tosse, risata, soffiarsi il naso, o durante la camminata o azioni "di pancia", come i piegamenti, il solevamento di pesi ecc , il muscolo anale e vaginale va stretto insieme a tutti gli altri muscoli accessori, che garantiranno un ottimo bloccaggio e nessuna perdita.
Ricordate però sempre che la pancia si introflette sempre, morbida, in dentro, si appiattisce e non si indurisce mai.
"Si sfili la gonna, le calze, il giubbino, il maglione, la maglia, la maglietta, tolga ovviamente le scarpe e il reggiseno", mi dice la terapista , segnando la poltroncina dove avrei dovuto appoggiare le cose.
Non faceva prima a dirmi di tenere slip e canotta e stendermi sul lettino ?
Mi sento come imbalsamata. Ho un lato B inguainato dalla longuette in stretch.
Mentre mi piego per slacciare le stringhe delle mie Nike, la terapista mi prende per un braccio e mi corregge immediatamente. "Non si pieghi così bruscamente, si segga per slacciare la scarpa, eviterà pressioni notevoli intraddominali che andranno a comprimere la sua vescica".
Il mio volto si tinge di rosso peperonata mentre la dottoressa mi lancia un'occhiolino compiaciuto. Giustappunto per non demoralizzarmi subito.
"Ora si stenda che analizzeremo il suo pavimento pelvico".
Porto un piccolo pannolino di protezione che sento bagnato per la corsa che ho fatto per arrivare in orario all'appuntamento e un senso di pudore mi pervade. La terapista capisce immediatamente il mio imbarazzo e mi mette a mio agio, spiegandomi il pavimento pelvico attraverso un modellino plastico. Mi sento rassicurata e sfilo lo slip con coraggio mentre le mie labbra segnano un sorriso sbieco. Mi faccio leggermente schifo, sprizzo rotoli di grasso da tutte le angolazioni del mio corpo.
Dopo attenta osservazione, esame obiettivo lo chiamava, la terapista mi effettua una esplorazione vaginale chiedendomi di stringere, solo con i muscoli vaginali, le sue dita. Mi avrebbe così dato un punteggio di forza, che chiamava PC-test , da 0 a 5.
"Stringa forte signora "
"Sto stringendo" , le dico con espressione estatica e gli occhi sbarrati.
"Sta stringendo?" Mi chiede incredula.
Oddio che succede? Io ho la sensazione di stringere!
"Signora stringa come se dovesse trattenere la cacca", mi chiede la terapista.
Ma in vagina non trattengo la cacca! "Sposti l'attenzione mentalmente all'ano"
E' là che mi scappa una risatina a tutto tondo che mi fa perdere una goccia di pipì . "Ecco signora, mantenga sempre la pancia in dentro durante la risata, bloccata, non la faccia sobbalzare altrimenti perde". Eh lo sento che perdo mannaggia a me.
"Anche quando tossisce deve bloccare la sua pancia e se stringe anche il sedere, il "bloccaggio" è più completo". In questi casi, il reclutamento di muscoli che chiameremo accessori, sarà indispensabile per effettuare un totale "bloccaggio" del perineo.
La terapista aveva spostato la mia attenzione sui muscoli posteriori ma stava comunque valutando tutta la fascia muscolare che attraversa il pavimento pelvico come un'amaca, l'avevo studiato la sera prima, sui libri, a casa mia. Prosopopea da prima della classe insomma!
"Signora lei non ha la percezione di quei muscoli pertanto dovremo lavorare a lungo. Dovrà sentire elettricità , energia, tensione e scioglimento proprio là".
Riprovo imperterrita a stringere con i lampi subitanei negli occhi. Stringo i glutei, le cosce, sento la forza nel collo, la pancia indurirsi, il volto paonazzo e.... perdo una goccia di pipì.
"No, no, no, signora ferma, deve rilassare tutti gli altri muscoli! Vede che sta spingendo?"
Stringi, spingi, apri, lasci, molli, tenga, forza, dai.
Stringi, spingi, apri, lasci, molli, tenga, forza, dai.
Sembrava una canzoncina onomatopeica! Che ridere!
Scherzi a parte, era davvero difficile eseguire gli esercizi di Kegel, perché è così che si chiamano, grazie a lui, un ginecologo che ha inventato lo "stringi-stringi". Il respiro mancava. Il respiro tornava ma la percezione tardava . E che fatica !.
"Focalizzando l'attenzione sui muscoli elevatori dell'ano, e' molto più facile stringere la vagina. Provi da seduta. Rilassi i glutei sulla sedia e anche la pancia". Ci sto provando !
"Ora, immagini che il suo ano, risalga dal basso verso l'alto, come un ascensore. La sente la vagina chiudersi ? Chieda al suo partner di aiutarla. È' come una danza virtuale, compiuta un milione di volte. Due dita in vagina, morbide, adagiate la' senza frugare ne' annaspare. E mentre lei sta comodamente stesa con le gambe piegate, provi a stringere più forte che può . No, non deve usare i glutei per stringere, e nemmeno i muscoli della coscia. Questa è una contrazione che chiamiamo isolata. Il suo partner le dirà se lo fa correttamente. Ricordi , solo ano e vagina. Continui per un centinaio di volte almeno con la durata di un secondo per stringere e un secondo per rilasciare. Oppure bastano 15 volte, con la durata di 6 secondi per stringere e 10-12 secondi per rilasciare.
"Non sento dottoressa. Mi sembra di non stringere. E quanto impiegherà il mio muscolo per rinforzarsi? " .
Lei stringe poco signora, 2 su 5 è il punteggio nella forza, deve allenarsi con costanza e ci vorrà almeno un mese di allenamento quotidiano, per buttare via il pannolino.
Un mese ??? Ed io che pensavo bastasse una seduta !
E voi avete provato ?
Fatemi sapere...
Le sedute successive vertiranno su esercizi di rinforzo di tutti gli altri muscoli accessori del pavimento pelvico e limitrofi, che partecipano alla continenza quando il paziente effettua normali azioni.
La contrazione vaginale e anale isolata, in fase di allenamento puro e semplice, va effettuata senza attivare nessun altro muscolo accessorio (contrazione di Kegel).
Nei casi invece, di aumento improvviso della pressione addominale come starnuto, tosse, risata, soffiarsi il naso, o durante la camminata o azioni "di pancia", come i piegamenti, il solevamento di pesi ecc , il muscolo anale e vaginale va stretto insieme a tutti gli altri muscoli accessori, che garantiranno un ottimo bloccaggio e nessuna perdita.
Ricordate però sempre che la pancia si introflette sempre, morbida, in dentro, si appiattisce e non si indurisce mai.