Quella maledetta puzza che mi porto addosso

Quello che è emerso nell'ultimo gruppo di auto mutuo aiuto tra stomizzati è davvero drammatico..
(I nomi, a tutela della privacy, sono stati modificati)

Cristiana indossa una camicetta in chiffon bianco latte, i pantaloni blu, le ballerine abbinate e appoggia un piccolo golfino in cachemire azzurro sulle spalle.
Timis è strizzato nel suo giubbino in ecopelle , avvolto nei jeans strappati stretti in vita da una cintura pitonata, in una posa inedita del suo repertorio.
Vittoria sfila in un vestito avorio, aderente, in pizzo, elegantissima, con le maniche arrotolate ai gomiti, per sdrammatizzare un'eleganza cerimoniale.
E poi ci sono gli altri: Andrea, viso spigoloso, a braccetto dell'inseparabile moglie, Tony, provato da sei cicli di chemioterapia, Maurizio, che porta due Stomie, una urinaria e una fecale, Elsa, silenziosa, con la figlia immancabile ad ogni appuntamento, Giuseppe, in sedia a rotelle, spinta da braccia possenti, quelle di suo fratello, che si asciuga la fronte con la manica,  e così via...
Apparentemente sono tutte persone normalissime o forse oggi più eleganti della media, in occasione dell'incontro mensile di auto aiuto tra Stomizzati, composte, educate, coraggiose. C'è' Chi danza ancora negli under cinquanta, chi invece si accomoda ai sessanta e chi apre le porte ai settanta e poi agli ottanta, come Nives, ottantaseienne dall'incarnato splendente, colta e saggia, in prima fila.
Confrontarsi non è mai facile. Non si tratta di sfilare in una passerella, ma di chiudere un cerchio, quello dell'amicizia. Guardarsi negli occhi, capirsi, nuotare nello stesso mare, aggrapparsi alla barca della vita, senza zavorra, anche se qualcuno sostiene che la zavorra serve per mantenersi lontani dalle  nuvole, con i piedi per terra, viste le condizioni. Altri invece , pensano che avere la testa tra le nuvole sia stupendo, perché permette di incontrare solo gente che sa volare.
Un sacchetto di feci o di urina, la voglia di vincere, la forza di reagire e' quanto li accomuna.
E fin qua cosa c'è di male? Direte voi.
Cosa c'è che non va Cristiana, Timis, Vittoria e tutti gli altri? Siete belli, organizzati, quasi sorridenti, voi non state male !
Ma e' il cattivo odore onnipresente il loro problema più sentito, lamentano in coro.  La paura che il sacchetto si stacchi, scoppi, si apra, li innonda. Quell'odore che impregna le loro narici, i loro vestiti, quel compagno odiato e insolente, condizionante ogni momento, nonostante bustine neutralizzanti, deodoranti coprenti o gocce profumanti nel sacchetto. La paura e' imperante. Certo, non lo è per tutti, ma condiziona le giornate, le uscite, la scelta degli amici, il gusto del cinema, il piAcere di una pizzeria.
Ma oggi, in questa stanza, in questo cerchio, dove tutti si sentono più leggeri, il problema passa in secondo piano, al di là di ogni sentita disabilità o imbarazzo.
L'unione rafforza la convinzione che forse Quell'odore è solo nell'immaginario collettivo, e' un luogo comune, una diceria, una insicurezza. Non ci sono cattivi odori in questa sala, non ci sono sguardi striscianti sui corpi, sono solo cattivi pensieri, che insegneremo a cacciare, molto prima che le nubi passino sui loro volti, adombrandone i lineamenti.

Si ringraziano la dott.ssa Bertelli e il dott. Melloni , psicologi, per il grande aiuto che danno.


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