Non ho voglia di nascere

Storia di un bambino mai nato. Storia di una vita vissuta.

Cara mammina,
io non lo so se tra nove mesi avrò voglia di nascere. Qua, nel tuo grembo mi sento protetto, intenso e vorace il tuo pancione mi mette sicurezza, mentre fuori tutto intorno il mondo perde consistenza.
Vorrei sentirlo quell'impeto appassionato che fa fremere l'intero mio essere, per farmi crescere, e nascere. Ma non lo sento. Sono forse un errore del destino mamma?
Lo senti il mio scalciare irrequieto e insidioso?. Non sto bene, perchè tu non stai bene. Credi che io non lo senta il tuo cuore smarrito? Mi proteggi, mi tuteli, mi ripari e mi convinci, ma avida ed egoista è la mia scelta. Voglio stare qui, tra le certezze risolute, lontano dalle insidie del mondo, libero dai pericoli e slegato dalle precarietà.
Mammina cara, io lo so che tu stai male. Il cancro ti sta mangiando poco a poco mentre io, con lui, cresco e mi nutro, rubando a te la sostanza. Lo capisci che ti priveremo dei colori della vita, dei suoni della natura e dei candori della neve?. Non vedrai il prossimo Natale, le lucette sugli alberi e i pacchettini per me e papà,  non soffierai le candeline del tuo prossimo compleanno e non taglierai la torta del mio. Non mi vedrai camminare nè ridere o strillare. Non mi cambierai il pannolino e non sentirai il profumo della mia pelle. Ed io...Non potrò succhiare il tuo latte caldo e farmi avvolgere dal tuo seno morbido. Non mi potrai cullare tra le tue braccia, nè baciare con le tue labbra. Non mi accompagnerai a scuola il primo giorno e non mi preparerai il panino.
Non farai in tempo mammina.  Perchè lui , il cancro roboante, raggiungerà il traguardo ed io la luce. Senza di te.
Senza di te mamma lo capisci?
Hai deciso di farmi nascere, sacrificando la tua vita. Non c'è spazio per tre, lo ripeti sempre anche a me. Come ora, mentre ti ascolto estatico.
Ti sento e ti immagino da qui, seduta sulla sedia a dondolo nel terrazzo scivoloso. Cigola.
Anche il cielo ha pianto oggi. Grigio metallico è il suo colore, come il gusto amaro che mi ritrovo in bocca. Nubi squarciate e flebili raggi dilaniati da un temporale senza fine, hanno caratterizzato la nostra giornata, e i tuoi pensieri. Ma eravamo insieme mamma.  E tu, favolosa, di fronte alla luna che si arrendeva alla tua bellezza, con le mani sul tuo grembo, mi innondavi d'amore, penetrandomi di dolcezza. Non sentirti colpevole se deciderai di lottare contro di lui. Quel lui, potente e infuriato, che ti annienterà, quel cancro tremendo e malato che ti deruberà. Perchè lui, ti stenderà a terra,  mentre con fatica emetterai il tuo ultimo gemito, ed io sarò là accanto a te, urlante, solo, abbandonato.
Lotta mamma, lotta ti prego. E vinci.
Lotta mamma, ti prego, e lasciami qui, tra i bambini mai nati. Nelle tenebre oscure, dove tutto si plasma e tutto si calma. Dove non esistono i problemi e le separazioni sono solo bugie. Dove il male si mescola al bene e non c'è disuguaglianza nè fame nè dolore nè odio nè paura.
Non ho voglia di nascere mamma. Voglio che tu viva.

Dopo l'aborto volontario e sei cicli di chemioterapia, Barbara, ha sconfitto il cancro. Ma sono molte le mamme che scelgono di farlo vincere.

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