In centro storico con il tacco a spillo proprio no
I tacchi vertiginosi vanno usati raramente. Ma io non posso farne a meno.
Calzare questo tipo di scarpe porta ad una postura completamente alterata, per compensare il disequilibrio e il rischio di cadute.
Tralasciando i numerosi problemi alla schiena causati dal tacco dodici, è il pavimento pelvico a pagarne le spese maggiormente. Il peso del corpo è direttamente concentrato sui muscoli vaginali e questo può aumentare il rischio di prolasso della vescica o causare un abbassamento dell'utero, o ancora predisporre all'incontinenza urinaria da sforzo (=perdite di gocce di pipì quando si tossisce, si starnutisce, si salta, si corre...).
Nonostante una certa esperienza in fatto di pragmatismo e metodologia del pavimento pelvico, ogni volta che indosso un paio di tacchi, mi ripeto come un mantra i tre punti fondamentali del mio io. Contrastano nettamente con la Perineologia ( http://www.pelviperineologia.it/informazioni.html ) e con quanto il perineo ci insegni.
Punto primo: Volere è potere. Certo, ma non se a pagarne le spese sono il rachide (colonna vertebrale) , costretta a lordosi lombare, il petto, che è eccessivamente in fuori per compensare la lordosi ed evitare di "ingobbirsi spaventosamente", e i glutei, impegnati a sollevarsi mentre si cammina, per farli sembrare più alti. Il tutto porta alla difficoltà di controllo della muscolatura
addominale, che viene ad essere rilassata e sporgente, pesando sui muscoli vaginali.
Punto secondo: Non fare domani quello che potresti fare oggi. Quindi se puoi evitare di pesare sui muscoli del pavimento pelvico prima di ritrovarti con un prolasso, evita certe posture e limita i tacchi.
Ma io non ci riesco.
Punto terzo: Sii felice. E se non lo sei, fai qualcosa per cambiare le cose, ed esserlo subito, ora. Quindi se hai male ai piedi con quei tacchi vertiginosi, inutile tanta sofferenza, metti le ballerine!.
E voi pensate che io lo faccia?. Non sempre.
E comunque in centro storico col tacco a spillo proprio no, questo non lo devi fare.
Ma io lo faccio lo stesso.
Vi racconto perchè...
L’appuntamento a Piazza del Campo è previsto per le 19.30. La mia pancia esprime il suo incontrollabile brontolio da fame pungente. “Stai zitta pancia brontolona”.
Caspita che bello questo scorcio senese.
Una stretta viuzza medioevale in pietra faccia a vista mi invita ad alzare il capo sulle meravigliose finestre quadrettate stile anglosassone ma con il balcone turchese chiaro, come la nostra casa in Francia, in provenza.
La penombra mette in risalto alcuni particolari del muro di cinta su cui si ergono dei bassorilievi in pietra bianca, rinascimentali probabilmente. Un vaso in coccio con dei fiori celesti sembra messo apposta là, in abbinamento ai balconi, sulle scale secolari annerite dal tempo, fuori dell’uscio. Tale visione è un piacere per gli occhi e per lo spirito.
“Scusi, sarebbe gentile da scattarmi una foto?”. Mi avvicino ad un signore “perbene” , con uno sguardo seducente sotto a sopracciglia squisitamente arcuate, a braccetto con una compagna troppo giovane per lui. Gli porgo l’Ipad pronto per scattare la foto. Direi meglio che un selfie scoordinato.
“Certo! Con piacere”, mi risponde il signore in blu su cui spicca un foulard bianco al collo, avvolgente, stile giovane maturo.
Mi metto in posa con la solita faccia da pesce lesso, le solite braccia penzoloni lungo il corpo, il solito sorriso da imbecille tipo preconfezionato in busta e, a denti stretti dico: “pronta!”.
“Può spostarsi un po’ più a destra?”, mi chiede il tipo.
“Così?”, chiedo io facendo un passo barcollante sul tacco indeciso. Ma la moda è sempre così preponderante nella mia vita? Chiedo tra me e me.
“Ancora un po’…”
Mi sposto di altri dieci centimetri destabilizzando la posizione e ripristinando in men che non si dica il mio precario equilibrio. Ma perché diavolo ho messo i tacchi a spillo su questo selciato di porfido antico dico io!
“Ancora un pochino a destra e riprendo così anche il vialetto”, mi chiede il signore perfezionista che sembra un fotografo di professione, tutt’altro che improvvisato.
Lo capisco da come si inginocchia per centrare l’obiettivo e da come inclina l’Ipad, neanche fosse il mirino di una fucile da caccia!
"Stia più dritta con le spalle, porti il mento in avanti, pancia n dentro", mi corregge come se fosse il mio fisioterapista. Ma chi si crede questo babbeo? Pensa che io non conosca la corretta postura per la stabilizzazione del pavimento pelvico in condizioni di precario equilibrio?. Ma tu guarda !
"Dai solo un attimo!". Peccato che un attimo possa essere brevissimo o lunghissimo se lo vivi con un tacco incastrato in una mattonella mentre nell'altro piede due vesciche chiedono pietà !
“Ahhhhh!!! Caviglia mia!!!” Il tacco rimane incastrato tra due mattoncini a tradimento e finisco a terra come un pollo! Il signore divertito non esita a scattare una serie di foto in sequenza!
“Hey!! Scusi!!!” Esclamo con stupore, “mi darebbe una mano ad alzarmi?”. Nemmeno la compagna si avvicina per aiutarmi! E’ là piegata in due dalle risate quella st….. antipatica!
Lui continua a scattare e a riprendere divertito tutta la sequenza!
“Signorina, lei è davvero buffa!, Se pubblicasse questo video clip su you tube avrebbe un sacco di click!”
“Video?” . Pazzesco il signore! Ma tu pensa questo elemento! Io zimbello del suo video clip IO?.
“Grazie del conforto ma ora mi può aiutare?”. Mi trattengo dall’esprimere sguaiate e villane espressioni verbali. Continuano a filmarmi con il mio e dico mio, I pad anche mentre il vento gonfia di aria il mio vestito ed io mi ritrovo sempre a terra paonazza e isterica!
Cerco, da sola, impettita e imbronciata, in totale abbandono, di rialzarmi dalla posizione di pollo in batteria a quella di fenicottero mono gamba. Dato che nessuno di loro due si avvicina per aiutarmi, recito la parte della finta simpatica e invento, alzando il capo al cielo, una scenetta patetica rivolta alla finestra turchese, aperta sopra la mia testa: “Perché mi tratti così?! Te la farò pagare!. I signori mi guardano divertiti ben sapendo che fingo, e scoppiano in una risata scomposta. Più in là, colli allungati spiccano tra una folla incredula che osserva la scena in modo sterile.
“Potrebbe fare l’attrice in uno dei tuoi film”, dice sorridendo la giovane succinta compagna al fotografo improvvisato, guardandomi con un sorriso impertinente. Ha la pelle stracotta dal sole e i capelli scomposti, che le scendono scarmigliati sul viso. Devo ammettere che dire bella è dire tanto.
“In-uno-dei-suoi-film???”. Incredula li fisso con la bocca spalancata e il tacco dodici giallo limone rotto, in mano.
“Sono un produttore e regista cinematografico, le interesserebbe?”.
A monosillabi sembro proprio un’idiota: “ma… io… cer….però…ehm…” Non posso crederci.
“Si o no?”, insiste l’uomo enigmatico , sciogliendo il nodo del suo foulard bianco al collo.
Mi sento come sulla torre del Mangia in Piazza del Campo a 102 metri da terra, tale è l’altezza del parafulmine su di essa. Solo che il fulmine ha colpito me. Non c’è neanche un cavaliere a cavallo per liberarmi dall’imbarazzo? Ah no, il palio è a Luglio!.
“Cer.... cer.... no... no... certo che lei è veramente un tipo..... (non mi viene un benchè minimo aggettivo!).
"Interessante ?", anticipa sardonico,
consegnandomi il biglietto da visita.
Ecco perchè non ho ancora smesso di usare i tacchi !
Il tacco è femminilità, eleganza e sensualità. Se ben portato e se si impara a compensare le pressioni del corpo sul pavimento pelvico, possiamo concederci questo lusso ogni tanto.
Ma il tipo in vestito blu ? No, quello, non l'ho ancora chiamato.
RICERCHE SCIENTIFICHE CHE DESCRIVONO I DANNI DA TACCHI ALTI
Snow RE, Williams KR. High heeled shoes: their effect on center of mass position, posture, three-dimensional kinematics, rearfoot motion, and ground reaction forces. Arch Phys Med Rehabil. 1994 May;75(5):568-76.
Opila KA, Wagner SS, Schiowitz S, Chen J. Postural alignment in barefoot and high-heeled stance. Spine. 1988 May;13(5):542-7.
Coughlin MJ. The high cost of fashionable footwear. J Musculoskel Med. 1994;11:40-53.
Ebbeling CJ, Hamill J, Crussemeyer JA. Lower extremity mechanics and energy cost of walking in high-heeled shoes. J Orthop Sports Phys Ther. 1994 Apr;19(4):190-6.
Kerrigan DC, Todd MK, Riley PO. Knee osteoarthritis and high-heeled shoes. Lancet. 1998 May 9;351(9113):1399-401.
Esenyel M, Walsh K, Walden JG, Gitter A. Kinetics of high-heeled gait. J Am Podiatr Med Assoc. 2003 Jan-Feb;93(1):27-32.
Kerrigan DC, Johansson JL, Bryant MG, Boxer JA, Della Croce U, Riley PO. Moderate-heeled shoes and knee joint torques relevant to the development and progression of knee osteoarthritis. Arch Phys Med Rehabil. 2005 May;86(5):871-5.
The effect of heel height on gait and posture: a review of the literature. J Am Podiatr Med Assoc. 2009 Nov-Dec;99(6):512-8.
Calzare questo tipo di scarpe porta ad una postura completamente alterata, per compensare il disequilibrio e il rischio di cadute.
Tralasciando i numerosi problemi alla schiena causati dal tacco dodici, è il pavimento pelvico a pagarne le spese maggiormente. Il peso del corpo è direttamente concentrato sui muscoli vaginali e questo può aumentare il rischio di prolasso della vescica o causare un abbassamento dell'utero, o ancora predisporre all'incontinenza urinaria da sforzo (=perdite di gocce di pipì quando si tossisce, si starnutisce, si salta, si corre...).
Nonostante una certa esperienza in fatto di pragmatismo e metodologia del pavimento pelvico, ogni volta che indosso un paio di tacchi, mi ripeto come un mantra i tre punti fondamentali del mio io. Contrastano nettamente con la Perineologia ( http://www.pelviperineologia.it/informazioni.html ) e con quanto il perineo ci insegni.
Punto primo: Volere è potere. Certo, ma non se a pagarne le spese sono il rachide (colonna vertebrale) , costretta a lordosi lombare, il petto, che è eccessivamente in fuori per compensare la lordosi ed evitare di "ingobbirsi spaventosamente", e i glutei, impegnati a sollevarsi mentre si cammina, per farli sembrare più alti. Il tutto porta alla difficoltà di controllo della muscolatura
addominale, che viene ad essere rilassata e sporgente, pesando sui muscoli vaginali.
Punto secondo: Non fare domani quello che potresti fare oggi. Quindi se puoi evitare di pesare sui muscoli del pavimento pelvico prima di ritrovarti con un prolasso, evita certe posture e limita i tacchi.
Ma io non ci riesco.
Punto terzo: Sii felice. E se non lo sei, fai qualcosa per cambiare le cose, ed esserlo subito, ora. Quindi se hai male ai piedi con quei tacchi vertiginosi, inutile tanta sofferenza, metti le ballerine!.
E voi pensate che io lo faccia?. Non sempre.
E comunque in centro storico col tacco a spillo proprio no, questo non lo devi fare.
Ma io lo faccio lo stesso.
Vi racconto perchè...
L’appuntamento a Piazza del Campo è previsto per le 19.30. La mia pancia esprime il suo incontrollabile brontolio da fame pungente. “Stai zitta pancia brontolona”.
Caspita che bello questo scorcio senese.
Una stretta viuzza medioevale in pietra faccia a vista mi invita ad alzare il capo sulle meravigliose finestre quadrettate stile anglosassone ma con il balcone turchese chiaro, come la nostra casa in Francia, in provenza.
La penombra mette in risalto alcuni particolari del muro di cinta su cui si ergono dei bassorilievi in pietra bianca, rinascimentali probabilmente. Un vaso in coccio con dei fiori celesti sembra messo apposta là, in abbinamento ai balconi, sulle scale secolari annerite dal tempo, fuori dell’uscio. Tale visione è un piacere per gli occhi e per lo spirito.
“Scusi, sarebbe gentile da scattarmi una foto?”. Mi avvicino ad un signore “perbene” , con uno sguardo seducente sotto a sopracciglia squisitamente arcuate, a braccetto con una compagna troppo giovane per lui. Gli porgo l’Ipad pronto per scattare la foto. Direi meglio che un selfie scoordinato.
“Certo! Con piacere”, mi risponde il signore in blu su cui spicca un foulard bianco al collo, avvolgente, stile giovane maturo.
Mi metto in posa con la solita faccia da pesce lesso, le solite braccia penzoloni lungo il corpo, il solito sorriso da imbecille tipo preconfezionato in busta e, a denti stretti dico: “pronta!”.
“Può spostarsi un po’ più a destra?”, mi chiede il tipo.
“Così?”, chiedo io facendo un passo barcollante sul tacco indeciso. Ma la moda è sempre così preponderante nella mia vita? Chiedo tra me e me.
“Ancora un po’…”
Mi sposto di altri dieci centimetri destabilizzando la posizione e ripristinando in men che non si dica il mio precario equilibrio. Ma perché diavolo ho messo i tacchi a spillo su questo selciato di porfido antico dico io!
“Ancora un pochino a destra e riprendo così anche il vialetto”, mi chiede il signore perfezionista che sembra un fotografo di professione, tutt’altro che improvvisato.
Lo capisco da come si inginocchia per centrare l’obiettivo e da come inclina l’Ipad, neanche fosse il mirino di una fucile da caccia!
"Stia più dritta con le spalle, porti il mento in avanti, pancia n dentro", mi corregge come se fosse il mio fisioterapista. Ma chi si crede questo babbeo? Pensa che io non conosca la corretta postura per la stabilizzazione del pavimento pelvico in condizioni di precario equilibrio?. Ma tu guarda !
"Dai solo un attimo!". Peccato che un attimo possa essere brevissimo o lunghissimo se lo vivi con un tacco incastrato in una mattonella mentre nell'altro piede due vesciche chiedono pietà !
“Ahhhhh!!! Caviglia mia!!!” Il tacco rimane incastrato tra due mattoncini a tradimento e finisco a terra come un pollo! Il signore divertito non esita a scattare una serie di foto in sequenza!
“Hey!! Scusi!!!” Esclamo con stupore, “mi darebbe una mano ad alzarmi?”. Nemmeno la compagna si avvicina per aiutarmi! E’ là piegata in due dalle risate quella st….. antipatica!
Lui continua a scattare e a riprendere divertito tutta la sequenza!
“Signorina, lei è davvero buffa!, Se pubblicasse questo video clip su you tube avrebbe un sacco di click!”
“Video?” . Pazzesco il signore! Ma tu pensa questo elemento! Io zimbello del suo video clip IO?.
“Grazie del conforto ma ora mi può aiutare?”. Mi trattengo dall’esprimere sguaiate e villane espressioni verbali. Continuano a filmarmi con il mio e dico mio, I pad anche mentre il vento gonfia di aria il mio vestito ed io mi ritrovo sempre a terra paonazza e isterica!
Cerco, da sola, impettita e imbronciata, in totale abbandono, di rialzarmi dalla posizione di pollo in batteria a quella di fenicottero mono gamba. Dato che nessuno di loro due si avvicina per aiutarmi, recito la parte della finta simpatica e invento, alzando il capo al cielo, una scenetta patetica rivolta alla finestra turchese, aperta sopra la mia testa: “Perché mi tratti così?! Te la farò pagare!. I signori mi guardano divertiti ben sapendo che fingo, e scoppiano in una risata scomposta. Più in là, colli allungati spiccano tra una folla incredula che osserva la scena in modo sterile.
“Potrebbe fare l’attrice in uno dei tuoi film”, dice sorridendo la giovane succinta compagna al fotografo improvvisato, guardandomi con un sorriso impertinente. Ha la pelle stracotta dal sole e i capelli scomposti, che le scendono scarmigliati sul viso. Devo ammettere che dire bella è dire tanto.
“In-uno-dei-suoi-film???”. Incredula li fisso con la bocca spalancata e il tacco dodici giallo limone rotto, in mano.
“Sono un produttore e regista cinematografico, le interesserebbe?”.
A monosillabi sembro proprio un’idiota: “ma… io… cer….però…ehm…” Non posso crederci.
“Si o no?”, insiste l’uomo enigmatico , sciogliendo il nodo del suo foulard bianco al collo.
Mi sento come sulla torre del Mangia in Piazza del Campo a 102 metri da terra, tale è l’altezza del parafulmine su di essa. Solo che il fulmine ha colpito me. Non c’è neanche un cavaliere a cavallo per liberarmi dall’imbarazzo? Ah no, il palio è a Luglio!.
“Cer.... cer.... no... no... certo che lei è veramente un tipo..... (non mi viene un benchè minimo aggettivo!).
"Interessante ?", anticipa sardonico,
consegnandomi il biglietto da visita.
Ecco perchè non ho ancora smesso di usare i tacchi !
Il tacco è femminilità, eleganza e sensualità. Se ben portato e se si impara a compensare le pressioni del corpo sul pavimento pelvico, possiamo concederci questo lusso ogni tanto.
Ma il tipo in vestito blu ? No, quello, non l'ho ancora chiamato.
RICERCHE SCIENTIFICHE CHE DESCRIVONO I DANNI DA TACCHI ALTI
Snow RE, Williams KR. High heeled shoes: their effect on center of mass position, posture, three-dimensional kinematics, rearfoot motion, and ground reaction forces. Arch Phys Med Rehabil. 1994 May;75(5):568-76.
Opila KA, Wagner SS, Schiowitz S, Chen J. Postural alignment in barefoot and high-heeled stance. Spine. 1988 May;13(5):542-7.
Coughlin MJ. The high cost of fashionable footwear. J Musculoskel Med. 1994;11:40-53.
Ebbeling CJ, Hamill J, Crussemeyer JA. Lower extremity mechanics and energy cost of walking in high-heeled shoes. J Orthop Sports Phys Ther. 1994 Apr;19(4):190-6.
Kerrigan DC, Todd MK, Riley PO. Knee osteoarthritis and high-heeled shoes. Lancet. 1998 May 9;351(9113):1399-401.
Esenyel M, Walsh K, Walden JG, Gitter A. Kinetics of high-heeled gait. J Am Podiatr Med Assoc. 2003 Jan-Feb;93(1):27-32.
Kerrigan DC, Johansson JL, Bryant MG, Boxer JA, Della Croce U, Riley PO. Moderate-heeled shoes and knee joint torques relevant to the development and progression of knee osteoarthritis. Arch Phys Med Rehabil. 2005 May;86(5):871-5.
The effect of heel height on gait and posture: a review of the literature. J Am Podiatr Med Assoc. 2009 Nov-Dec;99(6):512-8.