Ma dove sono questi glutei da "Top" ?
(Tutorial alla pratica sconosciuta del rinforzo del pavimento pelvico, per glutei da "top")
Mi ritrovo sudata sotto il sole cocente di Agosto alla ricerca di un carrello della spesa. Il frigo piangeva da giorni. Ho temporeggiato nell'attesa di svuotare completamente la dispensa di tutto lo scatolame pronto. Tonno e olive in salamoia, fagiolini cannellini e cipolle sott'aceto, passata di pomodoro pronta, pesto in vasetto e poco altro. Poichè la credenza è bassa, mi sono accucciata come si doveva, mantenendo la pancia ben in dentro, appoggiando le ginocchia al pavimento, stringendo i muscoli del mio pavimento pelvico, mentre controllavo i rimasugli prima di fare la lista della spesa.
Ho parcheggiato l'auto a circa cinquanta passi dall'ingresso dell'ipermercato, mi hanno detto che camminare fa bene anzi, fa benissimo solo se avvicini le scapole e fai ogni passo spingendo sull'avanpiede. E' vero, i glutei si contraggono ad ogni passo. E salgono come una mongolfiera sciogliendo etti ed etti di cellulite.
Mentre estraggo con fatica il carrello, poichè il calore ha dilatato anche la catenella che lo ancora al paletto, mi accorgo di eseguire un movimento brusco con le braccia. Afferro con forza il manico e metto in evidenza i bicipiti mosci e flaccidi. Ciccia molla fatti da parte che voglio un tricipite da urlo. Ecco fatto, ma mentre indietreggio, sono già seduta sui miei glutei. Si fa per dire, quando tutto il peso del corpo si adagia sull'ultimo tratto della colonna vertebrale, come se in piedi, ci si "sedesse sul sedere". Mi correggo subito. Sollevo il capo verso l'alto, come se una corda mi tirasse al cielo (non per il collo s'intende), metto in evidenza il decolté (non troppo per non cadere nella volgarità) e tengo la pancia in dentro.
Trafelata, respiro una boccata di aria condizionata all'ingresso dell'ipermercato e mi siedo già stanca sulla panchina di fronte al negozio di calzature. Mi siedo curva come un anziano con il gibbo. Me ne accorgo specchiandomi su una vetrina. Mi correggo subito. E' ora che inizia il mio gioco.
Osservo tutte le donne. La loro postura, la camminata, la preponderanza del seno o dei glutei, la schiena. D'estate l'operazione è facilitata dai look denudé che lasciano poco al'immaginazione. Prendo appunti. Deretani voluminosi, tafanari indeboliti, "chiappe sode", popò ingombranti, fondoschiena inesistenti, panieri "budinosi"...
Così, attraverso un pantalone bianco o una t-shirt rosa, si possono intravvedere glutei tonici coperti da slip minimali o fagotti abbondanti che lottano con super mutandoni coprenti ogni angolino di sensualità. Ma tutte, e dico tutte, sono sedute sul loro sedere. Nemmeno la miss agevolata dal dono di madre natura, con un culetto a mandolino che sembra finto, ringrazia cotanta fortuna con un passo felpato e sostenuto. Tra qualche anno i suoi glutei si allungheranno per gravità verso il basso facendo concorrenza al nasino adunco e aquilino. Peccato.
Con due incisivi accostati di spigolo la signora sui sessanta entra sorridente. Regge una enorme e presumibilmente pesante borsa al gomito che la rende goffa e in cifosi dorsale (gobba). SE la appendesse alla spalla forse riuscirebbe a raddrizzarsi un po'. IL suo posteriore si trova a sostenere chili di pancia rilassata oltre a quelli del borsone esplosivo. Difficile tenerlo dentro quell'addome prominente.
La signora sui quaranta accanto all'uomo tenebroso che spinge il carrello riempito di trash food (cibo spazzatura), ha il volto deformato da un accentuato prognatismo ma ha un collo lungo ed un bel fisico. Si gira di spalle e non vedo i suoi glutei. Dove sono finiti i suoi glutei?. Sembrano inesistenti. D'accordo, ha due bambini imbufaliti che corrono su e giù per il corridoio. Nonostante le due gravidanze la pancia è piatta. Ma peccato per quel povero quadricipite femorale che fa tutto il lavoro lui. Se non stringi quel sedere cara mia, non ti potrai neanche più sedere su quelle ossa!.
Noto, sempre di spalle, una signora sui cinquanta con i capelli corti, ispidi, sale e pepe. L'immagine sulla vetrina mi restituisce quella di una bella signora dal sopracciglio cespuglioso e il viso squadrato. Il labbro inferiore è leggermente pendulo, sensuale. Si gira dalla mia parte. Ha una carnagione opaca ma occhi che emettono una luce maliziosa. Una collana bijou abbinata alla borsa e un fisico asciutto. Elegante modernità. Cammina con passo sostenuto, finalmente una (penso). Ma mentre scrivo sul mio quadernetto di appunti la felicità per la prima scoperta femminile, la bella signora cerca spazio in pochi centimetri di panchina e si adagia allo schienale .... aggomitolata su se stessa!!!. Perchè !!!?? Era quasi perfetta. La bombatura cifotica mostra un addome ancora più rilassato e una falsa abbondanza. Bocciata.
Eccola: La mamma col bambino in braccio.
A cavalcioni del suo fianco i muscoli obliqui chiedono pietà. Il bimbo cicciottello con le gambette scalcianti peserà circa quindici chili e per compensare la fatica, la giovane mamma tiene la schiena completamente ingobbita. Non solo. I glutei sono spinti in avanti, molli molli, come un budino. La giovane signora indossa un pantaloncino corto in jeans, troppo corto, ascellare quasi, se non fosse per le frangette che coprono appena le spine ischiatiche. Ma dove sono i glutei ?
Vabbè, ormai ho perso ogni speranza. Nessuna donna sorregge la schiena, avvicina le scapole, stringe i glutei e allunga il collo mentre cammina . Nessuna. Pensate a quanto i muscoli del pavimento pelvico risentano di questa postura! Recuperare si può. Non è mai troppo tardi.
Allora.... Cominciate subito !
E pensate a come e dove siete mentre leggete questo post ! Vi siete per caso riconosciute ?
Mi ritrovo sudata sotto il sole cocente di Agosto alla ricerca di un carrello della spesa. Il frigo piangeva da giorni. Ho temporeggiato nell'attesa di svuotare completamente la dispensa di tutto lo scatolame pronto. Tonno e olive in salamoia, fagiolini cannellini e cipolle sott'aceto, passata di pomodoro pronta, pesto in vasetto e poco altro. Poichè la credenza è bassa, mi sono accucciata come si doveva, mantenendo la pancia ben in dentro, appoggiando le ginocchia al pavimento, stringendo i muscoli del mio pavimento pelvico, mentre controllavo i rimasugli prima di fare la lista della spesa.
Ho parcheggiato l'auto a circa cinquanta passi dall'ingresso dell'ipermercato, mi hanno detto che camminare fa bene anzi, fa benissimo solo se avvicini le scapole e fai ogni passo spingendo sull'avanpiede. E' vero, i glutei si contraggono ad ogni passo. E salgono come una mongolfiera sciogliendo etti ed etti di cellulite.
Mentre estraggo con fatica il carrello, poichè il calore ha dilatato anche la catenella che lo ancora al paletto, mi accorgo di eseguire un movimento brusco con le braccia. Afferro con forza il manico e metto in evidenza i bicipiti mosci e flaccidi. Ciccia molla fatti da parte che voglio un tricipite da urlo. Ecco fatto, ma mentre indietreggio, sono già seduta sui miei glutei. Si fa per dire, quando tutto il peso del corpo si adagia sull'ultimo tratto della colonna vertebrale, come se in piedi, ci si "sedesse sul sedere". Mi correggo subito. Sollevo il capo verso l'alto, come se una corda mi tirasse al cielo (non per il collo s'intende), metto in evidenza il decolté (non troppo per non cadere nella volgarità) e tengo la pancia in dentro.
Trafelata, respiro una boccata di aria condizionata all'ingresso dell'ipermercato e mi siedo già stanca sulla panchina di fronte al negozio di calzature. Mi siedo curva come un anziano con il gibbo. Me ne accorgo specchiandomi su una vetrina. Mi correggo subito. E' ora che inizia il mio gioco.
Osservo tutte le donne. La loro postura, la camminata, la preponderanza del seno o dei glutei, la schiena. D'estate l'operazione è facilitata dai look denudé che lasciano poco al'immaginazione. Prendo appunti. Deretani voluminosi, tafanari indeboliti, "chiappe sode", popò ingombranti, fondoschiena inesistenti, panieri "budinosi"...
Così, attraverso un pantalone bianco o una t-shirt rosa, si possono intravvedere glutei tonici coperti da slip minimali o fagotti abbondanti che lottano con super mutandoni coprenti ogni angolino di sensualità. Ma tutte, e dico tutte, sono sedute sul loro sedere. Nemmeno la miss agevolata dal dono di madre natura, con un culetto a mandolino che sembra finto, ringrazia cotanta fortuna con un passo felpato e sostenuto. Tra qualche anno i suoi glutei si allungheranno per gravità verso il basso facendo concorrenza al nasino adunco e aquilino. Peccato.
Con due incisivi accostati di spigolo la signora sui sessanta entra sorridente. Regge una enorme e presumibilmente pesante borsa al gomito che la rende goffa e in cifosi dorsale (gobba). SE la appendesse alla spalla forse riuscirebbe a raddrizzarsi un po'. IL suo posteriore si trova a sostenere chili di pancia rilassata oltre a quelli del borsone esplosivo. Difficile tenerlo dentro quell'addome prominente.
La signora sui quaranta accanto all'uomo tenebroso che spinge il carrello riempito di trash food (cibo spazzatura), ha il volto deformato da un accentuato prognatismo ma ha un collo lungo ed un bel fisico. Si gira di spalle e non vedo i suoi glutei. Dove sono finiti i suoi glutei?. Sembrano inesistenti. D'accordo, ha due bambini imbufaliti che corrono su e giù per il corridoio. Nonostante le due gravidanze la pancia è piatta. Ma peccato per quel povero quadricipite femorale che fa tutto il lavoro lui. Se non stringi quel sedere cara mia, non ti potrai neanche più sedere su quelle ossa!.
Noto, sempre di spalle, una signora sui cinquanta con i capelli corti, ispidi, sale e pepe. L'immagine sulla vetrina mi restituisce quella di una bella signora dal sopracciglio cespuglioso e il viso squadrato. Il labbro inferiore è leggermente pendulo, sensuale. Si gira dalla mia parte. Ha una carnagione opaca ma occhi che emettono una luce maliziosa. Una collana bijou abbinata alla borsa e un fisico asciutto. Elegante modernità. Cammina con passo sostenuto, finalmente una (penso). Ma mentre scrivo sul mio quadernetto di appunti la felicità per la prima scoperta femminile, la bella signora cerca spazio in pochi centimetri di panchina e si adagia allo schienale .... aggomitolata su se stessa!!!. Perchè !!!?? Era quasi perfetta. La bombatura cifotica mostra un addome ancora più rilassato e una falsa abbondanza. Bocciata.
Eccola: La mamma col bambino in braccio.
A cavalcioni del suo fianco i muscoli obliqui chiedono pietà. Il bimbo cicciottello con le gambette scalcianti peserà circa quindici chili e per compensare la fatica, la giovane mamma tiene la schiena completamente ingobbita. Non solo. I glutei sono spinti in avanti, molli molli, come un budino. La giovane signora indossa un pantaloncino corto in jeans, troppo corto, ascellare quasi, se non fosse per le frangette che coprono appena le spine ischiatiche. Ma dove sono i glutei ?
Vabbè, ormai ho perso ogni speranza. Nessuna donna sorregge la schiena, avvicina le scapole, stringe i glutei e allunga il collo mentre cammina . Nessuna. Pensate a quanto i muscoli del pavimento pelvico risentano di questa postura! Recuperare si può. Non è mai troppo tardi.
Allora.... Cominciate subito !
E pensate a come e dove siete mentre leggete questo post ! Vi siete per caso riconosciute ?