Come può uno scoglio, arginare il mare
(Dedicato agli amanti del mare, che combattono contro onde impetuose giorno dopo giorno. Dedicato a Dario, che il mare lo cavalca di nuovo, nonostante gli uragani)
Mi sento in completa metamorfosi con lo scoglio su cui giaccio rannicchiato. L'asciugamano sulle spalle mi protegge e mi difende. Qui, il torpore è rassicurante, come una carezza.
Non mi raggiungono nemmeno gli spruzzi salati che dall'onda infranta sotto, ai piedi della ripida scogliera, volano in aria senza gravità.
Mare....Sei così immenso...
Fino a pochi giorni fa, cavalcavo le tue maestose onde sul mio serf. E mentre ti forzavi di catapultarmi sotto, io emergevo leggero, sulla cresta. Bagnato, ma in piedi. Anche oggi è' così. Sto in alto mi vedi?. Ad un dito dal cielo.
Ecco la luna. Ti sovrasta magnifica ma tu hai una splendida corazza e anche lei si arrende alla tua bellezza.
La scoperta di avere un cancro destabilizza certo. Ma è la goccia che scava la roccia e non l'onda impetuosa. Uno scoglio può arginare il mare così come io posso lottare contro la mia malattia, perché io sono quello scoglio.
Mare...
Sogno la libertà di poterti nuovamente dominare senza sentirmi una barca alla deriva, come un uomo con la sua diagnosi infausta.
Sogno la libertà di poterti fotografare al tramonto, quando lo sguardo si perde nell'orizzonte, come la speranza nella guarigione.
Sogno di poterti parlare davvero, ma per il momento non riesco nemmeno a parlare con me stesso. Spero che questa rabbia diventi amore infinito come è' il cielo sopra te, senza nuvole minacciose.
Ecco le stelle. Nell'universo, come l'acqua dentro al mare , come la speranza nel cuore umano. Il mio. La speranza di vivere ancora a lungo.
Chiedo a te universo, che di stelle vesti il cielo, come due cuori che si toccano, di riempirmi di forza per guarire e poter tornare su questo mare, guerriero, fiero, Vivo.
Mi sento in completa metamorfosi con lo scoglio su cui giaccio rannicchiato. L'asciugamano sulle spalle mi protegge e mi difende. Qui, il torpore è rassicurante, come una carezza.
Non mi raggiungono nemmeno gli spruzzi salati che dall'onda infranta sotto, ai piedi della ripida scogliera, volano in aria senza gravità.
Mare....Sei così immenso...
Fino a pochi giorni fa, cavalcavo le tue maestose onde sul mio serf. E mentre ti forzavi di catapultarmi sotto, io emergevo leggero, sulla cresta. Bagnato, ma in piedi. Anche oggi è' così. Sto in alto mi vedi?. Ad un dito dal cielo.
Ecco la luna. Ti sovrasta magnifica ma tu hai una splendida corazza e anche lei si arrende alla tua bellezza.
La scoperta di avere un cancro destabilizza certo. Ma è la goccia che scava la roccia e non l'onda impetuosa. Uno scoglio può arginare il mare così come io posso lottare contro la mia malattia, perché io sono quello scoglio.
Mare...
Sogno la libertà di poterti nuovamente dominare senza sentirmi una barca alla deriva, come un uomo con la sua diagnosi infausta.
Sogno la libertà di poterti fotografare al tramonto, quando lo sguardo si perde nell'orizzonte, come la speranza nella guarigione.
Sogno di poterti parlare davvero, ma per il momento non riesco nemmeno a parlare con me stesso. Spero che questa rabbia diventi amore infinito come è' il cielo sopra te, senza nuvole minacciose.
Ecco le stelle. Nell'universo, come l'acqua dentro al mare , come la speranza nel cuore umano. Il mio. La speranza di vivere ancora a lungo.
Chiedo a te universo, che di stelle vesti il cielo, come due cuori che si toccano, di riempirmi di forza per guarire e poter tornare su questo mare, guerriero, fiero, Vivo.
La scoperta di una malattia incurabile travolge come un'onda impetuosa.
Ma uno scoglio può arginare il mare.