Io Stomizzata, ad un concorso di bellezza over '40

Tengo tra le mani sudate, un quadernetto friabile di appunti e scarabocchi a inchiostro viola.
A metà, sgualcito come un calzino bucato, un foglietto di iscrizione al concorso di Miss over '40.
Lo passo tra un dito e l'altro come una carta da gioco, stirandolo poi con la mano aperta per rileggere il regolamento. Non è escluso agli Stomizzati. Del resto sarebbe la prima volta che una Stomizzata partecipa ad un concorso. E chi lo sa poi ? Mica ce l'ho scritto in fronte che sono Stomizzata!
La passerella condurrà le partecipanti in mezzo al pubblico, in abito da sera prima, in abito casual poi, e in costume da bagno alla fine. Ecco, bel problema. Rinuncio.
Al mare però ci sono stata lo scorso anno e nessuno si è accorto. Ok ci devo pensare bene. Ripiego il foglietto con gran cura e riordino i pensieri. Tengo il cellulare spento, unica possibile difesa contro il bisogno compulsivo di leggere gli sms e di chiedere consiglio alle amiche in chat.
Entro in casa e mi approprio dell'immagine sullo specchio. Ho un colorito verde chirurgico che oggi non mi dona affatto e questo devasta la mia autostima. Cerco nel cassetto disordinato, il costume nero, quello intero, con il medaglione sul petto e lo indosso. Mi guardo dal basso verso l'alto inclinando lo specchio per sembrare più magra. Sono già un'acciuga sotto-sale cosa posso desiderare di più ? La mano vola leggiadra sul sacchetto, alla mia sinistra, orgoglio della mia salvezza, e appiattisce il contenuto. Sollevo i glutei brasiliani (magari) con un paio di tacchi raffinati e inarco la schiena come Belen sullo sgabello. Qualche centimetro di capelli in più e sembro lei da vecchia! Scherzi a parte, veniamo all'abito. Lungo? Opto per un total black scollato a "V", schiena scoperta e scivolato sul fianco ossuto, appena sopra al ginocchio. Mi avvolge come una calza, lucido, riflette sinuose forme modificate dalla malattia. Mi piaccio. Non è difficile nascondere un sacchetto se hai la pancia in dentro! E poi, sarei una assoluta novità nella moda, traccerei nuovi diagrammi di stile over quaranta, scioglierei lo sconfinato e caotico groviglio di una delle tante disabilità dell'essere umano.
Oscillo tra i tacchi a destra e sinistra. Mi sembra lo stesso esitante movimento dei tergicristalli della mi auto. Sorrido. Provo l'equilibrio. Schiarisco la voce, invento una frase, un rantolo rauco mi ricorda il mio passato di fumatrice. Ok ostento un tono di voce volutamente neutrale, si, si, prova, prova, come con il microfono, sillabo parole alla cieca. Dai Rosa, fatti coraggio, telefona, mi ripeto.
Prendo il cellulare, lo accendo, mi tremano le mani, un brontolio alla pancia mi ricorda il mio stato.
"Ehm... Buongiorno! Chiamo per il concorso di bellezza over '40.. "
"Si? Bene signora, mi dica, è lei che vuole partecipare ?"
"Ehm...no.. Veramente volevo solo chiedere se possono partecipare anche le donne Stomizzate.."
Non so perché il mio sub-conscio  abbia voluto togliersi la briga di chiederlo. Nessuno lo avrebbe mai scoperto, nessuno lo avrebbe notato il sacchetto. È una lieve imperfezione della natura, come un gibbo al naso, lo strabismo di Venere o la cellulite.
"Stomi che ? "
"Stomizzate"
"E cosa significa signora?"
"Portatrici di un sacchetto sulla pancia"
"Un sacchetto? Si tratta di persone disabili signora ?"
"Non apparentemente, e non di fatto, in teoria però, lo siamo"
"Dunque è lei la Stomizzata over quaranta che vuole partecipare?"
"No, no, è un'amica.. Come me."
"Signora il regolamento non pone limiti, se non nel fatto che si devono aver compiuto almeno quarant'anni, è un concorso di bellezza e tale viene valutata."
"Grazie mille, glielo dirò allora"
"Le iscrizioni termineranno alle 16 mi raccomando non perda tempo !"
"Grazie infinite, lo farò!".



No. Non ho partecipato al concorso. Non me la sono sentita.
Non importa se non sono stati gli altri a dirmi che sono bella. Io mi sento tale, ogni giorno, guardandomi allo specchio, catturo il mio sorriso e me lo stampo addosso per tutta la giornata. Vesto all moda rubando idee da immagini virtuali, metto in risalto le mie fortune senza ostentarle. Non importa se non ho condiviso il mio corpo con una giuria di attempati guardoni. Non importa se non ho voluto giocarmi la carta del corpo esibendolo come ad una fiera si esibiscono gli oggetti. Non importa se non ho avuto bisogno di ricordare a me stessa che non sono una invalida. Io ho vinto lo stesso. Sono bellissima.


La bellezza, nel senso più profondo, genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro al mondo naturale.
La bellezza è quanto è percepibile dai cinque sensi e che suscita una emozione positiva perché paragonata a dei canoni estetici interni consci o inconsci.

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