J pouch e complicanze
L'intervento J-pouch, eseguito per la colite ulcerosa e cancro del colon, migliora la qualità della vita per molti pazienti che subiscono la procedura. Questo intervento, come spiegato in J-pouch.org, comporta la rimozione dell'intero intestino crasso, o colon. Il tratto finale del piccolo intestino, invece, (tratto di ileo) viene confezionato a forma di "J" E poi ricollegato all'ano o a parte del retto rimasto.
Per un certo periodo (alcuni mesi) il paziente è' comunque costretto a portare una Ileostomia destra laterale (derivazione fecale) , fintanto che laddove è' stato resecato e ricongiunto l'intestino, guarisca bene l'anastomosi (congiungimento ).
Purtroppo le complicanze della pouch si verificano con una certa frequenza dopo tale operazione complessa e se il paziente ha nel frattempo portato una Ileostomia temporanea, potrebbe vedersi infrangere il sogno di ritornare ad una defecazione normale, per via naturale. La pouch può infatti , fistolizzarsi, stenosare (si chiude e perde la pervieta'), infiammarsi (si legga sotto la mia ulteriore ricerca sui rischi).
È' comunque utile e indispensabile, sottoporsi ad un controllo dei muscoli sfinteri anali rimasti (Manometria ano rettale ed elettromiografia del pudendo) per essere sicuri di non diventare incontinenti dopo la chiusura della Ileostomia.
Ho effettuato una ulteriore ricerca in internet per capire bene i rischi in cui si potrebbe incorrere per tentare di confezionare una j-pouch (ve ne cito alcuni: incontinenza, pouchite acuta o cronica nel 50% dei casi, fistola anastomotica, stenosi anastomotica nel 15% dei casi, fistole pouch-anali, fistole pouch-vaginali, sepsi pelvica, alterazioni dell'attività sessuale e della fertilità nel 10% dei casi, disfunzioni genito-urinarie, degenerazione neoplastica, occlusione intestinale nel 30% dei casi), rispetto ai rischi associati al confezionamento di un'ileostomia definitiva (malposizionamento della stomia, edema, sanguinamento che può essere facilmente controllato con un semplice punto di sutura, necrosi, fistole raramente, dermatite peristomale, infezioni peristomali, prolasso o stenosi o retrazione della stomia).
In pratica è molto più sicuro, a causa del minor tasso di complicanze post-operatorie, confezionare un'ileostomia piuttosto che una j-pouch. Ciò nonostante la maggior parte dei pazienti viene indirizzata a tentare la costruzione di una j-pouch, in quanto il 50% di essi non sarebbe in grado di tollerare "psicologicamente" la convivenza con il sacchettino.
Per un certo periodo (alcuni mesi) il paziente è' comunque costretto a portare una Ileostomia destra laterale (derivazione fecale) , fintanto che laddove è' stato resecato e ricongiunto l'intestino, guarisca bene l'anastomosi (congiungimento ).
Purtroppo le complicanze della pouch si verificano con una certa frequenza dopo tale operazione complessa e se il paziente ha nel frattempo portato una Ileostomia temporanea, potrebbe vedersi infrangere il sogno di ritornare ad una defecazione normale, per via naturale. La pouch può infatti , fistolizzarsi, stenosare (si chiude e perde la pervieta'), infiammarsi (si legga sotto la mia ulteriore ricerca sui rischi).
È' comunque utile e indispensabile, sottoporsi ad un controllo dei muscoli sfinteri anali rimasti (Manometria ano rettale ed elettromiografia del pudendo) per essere sicuri di non diventare incontinenti dopo la chiusura della Ileostomia.
Ho effettuato una ulteriore ricerca in internet per capire bene i rischi in cui si potrebbe incorrere per tentare di confezionare una j-pouch (ve ne cito alcuni: incontinenza, pouchite acuta o cronica nel 50% dei casi, fistola anastomotica, stenosi anastomotica nel 15% dei casi, fistole pouch-anali, fistole pouch-vaginali, sepsi pelvica, alterazioni dell'attività sessuale e della fertilità nel 10% dei casi, disfunzioni genito-urinarie, degenerazione neoplastica, occlusione intestinale nel 30% dei casi), rispetto ai rischi associati al confezionamento di un'ileostomia definitiva (malposizionamento della stomia, edema, sanguinamento che può essere facilmente controllato con un semplice punto di sutura, necrosi, fistole raramente, dermatite peristomale, infezioni peristomali, prolasso o stenosi o retrazione della stomia).
In pratica è molto più sicuro, a causa del minor tasso di complicanze post-operatorie, confezionare un'ileostomia piuttosto che una j-pouch. Ciò nonostante la maggior parte dei pazienti viene indirizzata a tentare la costruzione di una j-pouch, in quanto il 50% di essi non sarebbe in grado di tollerare "psicologicamente" la convivenza con il sacchettino.