La bambina che disegnava gli alberi
Il vetro appannato della finestra ghiacciata espone i suoi capolavori come un quadro contemporaneo. E' la prima cosa che si nota, guardando attraverso il piccolo oblo' di vetro sulla porta. Per avere solo otto anni, Lucia e' un vero genio con doti naturalmente presenti e forte predisposizione per l'arte.
La parete della sua stanza in isolamento dal mondo, pullula di disegni colorati. I suoi soggetti preferiti sono i grandi alberi, verdi, pieni di foglie e sopraelevati su colline verde chiaro. Il sole, in centro, giallo e arancio, non ha quasi mai i raggi. Nasconderebbero la bellezza dei suoi alberi anziché farla risaltare, dice lei.
Nonostante l'ossigeno al naso, il volto pallidissimo, il sacchettino per la stomia sulla pancia e la testa pelata, Lucia e' davvero una bambina incantevole. Hai presente quelle bambole da collezione con i vestiti romantici che mettevi sul letto da piccola? Ecco, Lucia sembra una di quelle, dagli occhietti espressivi, neri come la pece.
Quando le hanno confezionato la stomia, non aveva il coraggio di guardare la sua pancia. Piangeva a squarciagola ad ogni cambio della placca, vomitava ad ogni svuotamento del sacchetto. Aveva solo quattro anni. Ora che si è' abituata, dice che da grande farà "La dottoressa degli Stomizzati".
Ieri Lucia ha disegnato l'ennesimo albero.
Stavolta non era verde. Lo ha disegnato su uno sfondo spennellato di blu, con I rami spogli e senza sole. La collina lasciava il posto solo ai rami, tanti, intrecciati, con qualche traccia di rosso.
Sono entrata nella sua stanza isolata e l'ho notato subito. Il disegno giaceva immobile sul piccolo tavolo blu, nell'angolo della stanza.
"E questo? " Le chiesi sventolandolo in aria, " Lo appendiamo Lucia?". Lei era nascosta sotto le coperte che lasciavano intravvedere solo gli occhietti lucidi.
Dottoressa, quello lo appenderete quando tornerò a casa mia, d'accordo? Mi disse con un filo di voce flebile.
È' stato in quel momento che il mio sguardo ha incrociato il tuo. Nel silenzio più assoluto Mi hai fissato con gli occhi sbarrati, pieni di terrore. Le tenevi la mano, non lo avevi mai fatto, e ti scese una lacrima.
Aspettavi da me la risposta che mai avrei potuto darti, non ti saresti dato pace.
Ma non avere rancori, guarda i disegni di Lucia. Lei era felice.
Tua figlia lo sapeva prima di noi, che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno. Ha scelto di dircelo lei, con il suo disegno, perché Lucia era la bambina che disegnava La vita con gli alberi.
La parete della sua stanza in isolamento dal mondo, pullula di disegni colorati. I suoi soggetti preferiti sono i grandi alberi, verdi, pieni di foglie e sopraelevati su colline verde chiaro. Il sole, in centro, giallo e arancio, non ha quasi mai i raggi. Nasconderebbero la bellezza dei suoi alberi anziché farla risaltare, dice lei.
Nonostante l'ossigeno al naso, il volto pallidissimo, il sacchettino per la stomia sulla pancia e la testa pelata, Lucia e' davvero una bambina incantevole. Hai presente quelle bambole da collezione con i vestiti romantici che mettevi sul letto da piccola? Ecco, Lucia sembra una di quelle, dagli occhietti espressivi, neri come la pece.
Quando le hanno confezionato la stomia, non aveva il coraggio di guardare la sua pancia. Piangeva a squarciagola ad ogni cambio della placca, vomitava ad ogni svuotamento del sacchetto. Aveva solo quattro anni. Ora che si è' abituata, dice che da grande farà "La dottoressa degli Stomizzati".
Ieri Lucia ha disegnato l'ennesimo albero.
Stavolta non era verde. Lo ha disegnato su uno sfondo spennellato di blu, con I rami spogli e senza sole. La collina lasciava il posto solo ai rami, tanti, intrecciati, con qualche traccia di rosso.
Sono entrata nella sua stanza isolata e l'ho notato subito. Il disegno giaceva immobile sul piccolo tavolo blu, nell'angolo della stanza.
"E questo? " Le chiesi sventolandolo in aria, " Lo appendiamo Lucia?". Lei era nascosta sotto le coperte che lasciavano intravvedere solo gli occhietti lucidi.
Dottoressa, quello lo appenderete quando tornerò a casa mia, d'accordo? Mi disse con un filo di voce flebile.
È' stato in quel momento che il mio sguardo ha incrociato il tuo. Nel silenzio più assoluto Mi hai fissato con gli occhi sbarrati, pieni di terrore. Le tenevi la mano, non lo avevi mai fatto, e ti scese una lacrima.
Aspettavi da me la risposta che mai avrei potuto darti, non ti saresti dato pace.
Ma non avere rancori, guarda i disegni di Lucia. Lei era felice.
Tua figlia lo sapeva prima di noi, che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno. Ha scelto di dircelo lei, con il suo disegno, perché Lucia era la bambina che disegnava La vita con gli alberi.