Slip con rinforzo per neutralizzare la puzza: flati al profumo di rosa ?
L'incontinenza anale ai gas è antica come l'uomo.
La quantità di gas all'interno dell'intestino è abbastanza costante, e non rappresenta che una piccola frazione del volume totale realmente prodotto. Il volume totale dei gas è soltanto da 100 a 200 ml. La quantità dei gas è regolata dal transito intestinale e dall'evacuazione del gas in eccesso.
La flatulenza è la produzione di una miscela di gas (formata da aria ingerita o da gas prodotti dai batteri simbiotici e dai lieviti che vivono nel tratto gastrointestinale), che viene rilasciata sotto pressione attraverso l'ano. Essa è genericamente associata a un caratteristico suono (a seconda del tono muscolare dello sfintere anale esterno) e ad un odore sgradevole.
La quantità di gas all'interno dell'intestino è abbastanza costante, e non rappresenta che una piccola frazione del volume totale realmente prodotto. Il volume totale dei gas è soltanto da 100 a 200 ml. La quantità dei gas è regolata dal transito intestinale e dall'evacuazione del gas in eccesso.
La parola flatulenza deriva dal latino flato, dalla radice greca bhla, phla, cioè il soffio inteso come prodotto del rigonfiamento, del riempimento, rinforzato ancora dalla desinenza latina ulentus, e cioè in maniera abbondante. Non va confuso con l'altro termine medico, il meteorismo (dal greco meteoros = sollevare, stare in alto), termine che si limita a indicare la sola produzione e ritenzione di gas i quali, non essendo evacuati, risalgono, appunto, nel tratto gastro-intestinale, dando luogo a dei problemi, uno tra tutti il rigonfiamento dell'addome.
Il termine popolare scorreggia (e varianti dialettali) deriva dall'espressione colloquiale appunto dell'atto di scorreggiare, con due ipotesi etimologiche: la prima quella di slacciare la correggia (dal latino corium=cuoio), antico nome della cintura dei pantaloni, per facilitare, appunto, la discesa dei gas intestinali; la seconda ipotesi è dal greco kor-kor-y-ghe, un'antica onomatopea che indicava il gorgogliare, inteso sempre come rumore intestinale.
Il termine popolare peto (e varianti, quali petto, petta) invece deriverebbe dal latino perditum (a sua volta dal greco perdo e dal sanscrito pardami) poi trasformato in peeditum, peedo, cioè perdita, intesa proprio come il rilascio di gas intestinali.
Un'azienda inglese si è invece specializzata in una gamma di indumenti intimi rinforzati, sempre al carbone attivo.
Cosa possiamo fare per neutralizzare l’odore in altro modo ?Alcune spezie neutralizzano la produzione di gas intestinali, specialmente origano, cumino, anice e semi di finocchio e gli affini curcuma, assa fetida e kombu (un'alga marina detta anche kelp utilizzata nella cucina giapponese). A scopo preventivo è comune l'uso di aggiungere 2-3 semi di finocchio o un pezzetto di kombu alle zuppe di verdure e di legumi.
I prodotti a base di carbone vegetale sono efficaci nel ridurre l'odore e la quantità delle flatulenze se presi subito prima dei pasti.