Centro in cui vai, metodi diversi che trovi
La valutazione clinica del pavimento pelvico presenta un livello di affidabilità fortemente dipendente dall’esperienza e dall’addestramento dello specialista (Friction, 1985).
Attenzione pertanto a non considerare tutti i centri di riabilitazione perineale con lo stesso metro di misura. Esistono metodi, scuole di pensiero e strumenti diversi per riabilitare, e non è detto che possiate ottenere gli stessi risultati in tutti i centri.
Quando il cingolo pelvico manifesta dei disordini non correlati ad una patologia specifica, l’intervento del terapista è fondamentale e si realizza attraverso manipolazioni, mobilizzazioni, tecniche mirate (come quella di normalizzazione del tessuto miofasciale di Frosi, 2007).
Il ripristino della stabilità pelvica si attua con una progressione in sequenza di esercizi.
Secondo uno studio di Lee pubblicato nel 2004, esiste un gruppo di muscoli chiamati stabilizzatori locali che comprende: il muscolo traverso dell’addome, il muscolo multifido profondo lombare, la muscolatura del pavimento pelvico e il muscolo diaframma, che deve essere considerato.
Questi muscoli agiscono insieme nella stabilità pelvica e il programma di esercizi può prevedere la contrazione simultanea dei tre per 10 secondi più volte al giorno.
Se la bravura del terapista è quella di insegnare gli esercizi correttamente al paziente, i risultati dipendono dall’impegno domiciliare del paziente stesso ma l'impegno del paziente dipende da quanto il terapista e' riuscito a motivarlo.
Esiste un’infinità di esercizi per il pavimento pelvico e non si può ridurre la riabilitazione allo “stringere sotto o a stringere la vagina o l’ano” senza considerare tutti i muscoli circostanti. Ne' si può ridurre la riabilitazione alla consegna di un foglio con esercizi scritti che non vengono prima ben spiegati dal terapista.