Ballerine di Danza Classica: il pavimento pelvico più tonico che ci sia

Armonia, coordinazione respiratoria, tonicità muscolare, glutei sodi, equilibrio posturale, leggerezza addominale, sono sono alcune delle caratteristiche delle ballerine di danza classica.
Sono qualità indispensabili nella riabilitazione del pavimento pelvico che si acquisiscono con molto sacrificio e determinazione e che le danzatrici hanno senza saperlo.
Non esiste l'ipotonia dei muscoli perineali nelle ballerine di danza classica e la perfetta armonia tra respiro-addome-glutei, consente loro di mantenere gli effetti positivi anche dopo molti anni dalla sospensione dell'attività.

Nella ginnastica del pavimento pelvico (fisiochinesiterapia perineale), si insegnano i principi fondamentali della danza classica, del pilates e dello yoga e la maggior parte delle donne e degli uomini, li apprende, con meccanico automatismo... senza saperlo.'

Se osserviamo un danzatore che si muove nello spazio, il nostro sguardo rimane colpito soprattutto dall’ampiezza dei movimenti degli arti: braccia e gambe che disegnano ampie linee nell’aria in tutte le direzioni, quasi fossero “staccate” dal resto del corpo. Per riuscire ad ottenere questo risultato, tuttavia, il lavoro del pavimento pelvico, o meglio del “centro” del corpo, risulta essere della massima importanza. Imparare a stabilizzare il perineo inoltre, rappresenta il miglior metodo attualmente conosciuto per la prevenzione delle patologie da sovraccarico funzionale della colonna vertebrale (lombalgia, sciatica, ecc.). Da queste premesse si comprende quanto sia importante che i danzatori, già dai primi anni di studio, siano abituati ad un tipo di lavoro biomeccanicamente corretto, che miri all’utilizzazione armonica della muscolatura, in modo da sviluppare contemporaneamente sia la flessibilità che la stabilità.
 Gli studi scientifici degli ultimi 30 anni hanno portato a profonde modificazioni del concetto di stabilità : mentre in passato si associava l’idea di instabilità all’idea di debolezza muscolare o di lassità capsulo-legamentosa, oggi si pone l’accento sul concetto di corretto reclutamento del sistema muscolo-fasciale (sistema nervoso) e sull’attivazione della muscolatura profonda, capace di stabilizzare la colonna vertebrale all’interno della sua “zona neutra” , ovvero di quella zona in cui la resistenza delle articolazioni è minima ed è quindi minimo lo stress al quale esse stesse sono sottoposte durante il movimento (Panjabi, 1992).

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