Neuromodulazione sacrale: che roba è?

La neuromodulazione sacrale è un sistema efficace per risolvere i problemi di grave incontinenza, seria ritenzione urinaria , dolore pelvico (es. cistite interstiziale), stipsi severa, ma solamente in alcuni pazienti selezionati. Ad esempio pazienti paralizzati, con sla, con sclerosi multipla, con lesioni midollari ma anche con incontinenza post chirurgica.
Consiste nell'invio di piccoli impulsi elettrici ad un nervo sacrale che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica e del retto.
I nervi si trovano nel tratto lombare inferiore, localizzati proprio sopra il coccige e sono detti nervi sacrali. I nervi sacrali contribuiscono a controllare la vescica, l’intestino, il retto e i muscoli del pavimento pelvico.
Per chi è affetto da stitichezza cronica, la neuromodulazione sacrale può aumentare la frequenza delle evacuazioni (la frequenza con cui si va in bagno), la facilità di svuotamento e ridurre il dolore e il gonfiore addominale correlati.

Un filo elettrico molto sottile che termina con 4 piccoli elettrodi) viene collocato accanto al nervo sacrale e collegato ad uno stimolatore impiantato (poco più grande di una moneta), che invia piccoli impulsi elettrici ad altri nervi sacrali.
Questa stimolazione elettrica continua è in grado di alleviare o eliminare il disturbo. Il sistema di stimolazione che viene impiantato in anestesia locale è composto da uno stimolatore, generalmente collocato nel gluteo o talvolta nel basso addome, che può essere comandato dall'esterno con un apposito telecomando in dotazione al paziente. Lo stimolatore contiene una batteria ed un circuito elettronico per il controllo della stimolazione.
L'impianto di tutto il sistema si svolge in anestesia locale e con una durata complessiva di 30-40 minuti:

foto tratta dal sito: http://www.ginsnet.org/nms.htm

Nella parte superiore del gluteo viene creata un'incisione a "tasca" appena sotto la cute per contenere lo stimolatore, che nel frattempo è stato collegato all'estensione. Il sistema così composto viene collaudato per garantire l'idoneità del collegamento elettrico dallo stimolatore fino all'elettrocatetere, attraverso l'estensione. La procedura non è esente da rischi pertanto è lo specialista proctologo o urologo che decide caso per caso, il paziente candidato.

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